The thirteenth child. La tredicesima figlia

 


Genere: Fantasy

Scritto da: Erin A. Craig

20 giugno 2025

Tutti i doni hanno un prezzo. Hazel Trépas ha sempre saputo di non essere come gli altri fratelli. Tredicesima figlia, destinata ad essere affidata a uno degli dèi, trascorre l’infanzia in attesa del suo padrino, Merrick, la Temutissima Fine. Al suo arrivo, spiega esattamente come ha pianificato il futuro della ragazza: diventerà una grande guaritrice, conosciuta in tutto il regno per la sua precisione e abilità. Per aiutarla, Merrick benedice Hazel con un dono: la capacità di dedurre istantaneamente la cura necessaria per trattare i malati. Ma tutti i doni hanno un prezzo. Hazel riesce ora a capire quando ogni speranza è svanita e la Morte ha reclamato uno dei suoi pazienti, e il suo ultimo compito è dunque di porre fine alle sue sofferenze. Perseguitata dai fantasmi di coloro che ha ucciso, non desidera altro che fuggire. Ma il destino la porta alla corte reale, dove incontra Leo, un principe che disprezza tutto e tutti. Ed è qui che Hazel affronta il suo più grande dilemma: salvare la vita di un re destinato a morire? Hazel sa qual è il suo compito, ma sa anche verso cosa la spinge il suo cuore: cosa succederà se andrà contro la volontà della Morte?




Salve salve!
Torna in Italia Erin A. Craig con “The Thirteenth Child. La tredicesima figlia”, edito Fanucci, che ringrazio per la copia cartacea.

Il giorno della sua nascita, i genitori di Hazel hanno ricevuto la visita di tre divinità, ognuno per reclamare la tredicesima figlia che stava per nascere.
I suoi genitori hanno rifiutato le prime due offerte, ma hanno accettato l’ultima, quella della Temutissima Fine.
La Morte stessa ha reclamato la bambina come sua figlioccia, eppure Hazel per i primi 13 anni della sua vita è stata l’ultima di una lunga fila di bambini, spesso dimenticata, isolata e maltrattata.
Per anni ha aspettato che il suo padrino andasse a prenderla, convinta di aver fatto qualcosa di sbagliato per farsi abbandonare, finché il giorno non è arrivato.
Da quel momento i suoi compleanni non sono più passati in sordina, ma non vuol dire che Merrick, il suo padrino, stesse con lei.
Per un anno intero Hazel è rimasta da sola nell’Intermezzo con un compito, leggere tutti i libri lasciatele dal padrino: libri di anatomia, chirurgia, medicina, botanica. Hazel deve diventare una guaritrice, questo sarà il suo ruolo.
All’inizio contrariata, la bambina poi capisce che per rivedere il suo padrino deve fare quello che ci si aspetta da lei, quindi studia, si esercita, supera le sue paure.
Quando Merrick ritorna, con una torta troppo dolce, la vita di Hazel cambia di nuovo.
E cambia ancora e ancora, sempre secondo la volontà di Merrick, finché non si ritrova proprio dove il padrino sperava di vederla: a corte, tra i nobili, la guaritrice del re.
Il re è stato colpito da una malattia di cui non si conosce nulla e per cui non sembra esserci una cura: tutto ciò che vede Hazel con il suo dono è un teschio. Il re deve morire, ma come può Hazel mettere fine alla vita del sovrano con una guerra in corso e migliaia di vite in pericolo?
Non può avere altri fantasmi a tormentarla, ma sfidare il teschio significa contraddire Merrick, la sua unica famiglia…

«Non capisco... perché un dio dovrebbe volere una bambina mortale?»
«Non una bambina qualsiasi» ha cantilenato Calamité. «Una tredicesima figlia.»
«Lo sai quanto sono rare?» ha chiesto Félicité. «Quanto sono preziose?»
«Quanto sono potenti.»

Anche questo libro è perfettamente nello stile di Erin A. Craig, è una favola ricca di ombre e ricchezza, mostruosità e opulenza.
La storia gira tutta intorno a Hazel, alla sua solitudine, alle aspettative imposte dal padrino, alla vita che in realtà avrebbe voluto. Hazel, in fondo, desidera solo essere amata e non restare sola, desidera, quindi, quelle cose che le sono mancate quando era piccola.
Per questo si ritrova a vivere la sua vita in funzione di quello che gli altri vogliono da lei: all’inizio i suoi genitori, che la ritenevano un peso, per cui si è sempre fatta in quattro in casa; poi Merrick, che le ha affibbiato un dono e un ruolo che non ha chiesto, ma che ha imparato e perfezionato con attenzione per non deludere il dio che le ha dato tanto; infine il re, che non le ha permesso di lasciare il palazzo e ritornare alla tranquillità che desiderava.
Hazel ha imparato presto a fare buon viso a cattivo gioco e a adattarsi ad ogni situazione per evitare la furia e soprattutto la delusione delle persone a cui vuole bene e che stima. Ha rinunciato a tutto, senza mai lamentarsi, nemmeno quando il suo dono si è rivelato una maledizione, neanche quando l’amore che desiderava è sfumato o quando il suo padrino le ha voltato le spalle.

“Perché, per quanto il presente sembrasse enorme e travolgente, per quanto il mio cuore facesse male, o cercasse di riprendersi, o fosse di nuovo a pezzi, per quanto provassi a desiderare di non essere dove mi trovavo, sapevo che non era nient'altro che quello.
Un momento.
Un momento minuscolo in una vita destinata ad averne fin troppi.”

Ha tenuto tutto per sé, soffrendo in silenzio, nella speranza di trovare abbastanza amore da poter scacciare i suoi fantasmi. Finché non ha capito che nulla di quello che avrebbe potuto fare avrebbe mai soddisfatto le persone nella sua vita: avrebbero sempre cercato di più, finché non avrebbe commesso il passo falso che avrebbe messo fine a tutto. Le era già successo e non poteva farlo accadere di nuovo.
Con forza e resilienza, Hazel ha imparato che la vita è fatta di scelte, siano queste giuste o sbagliate, ma almeno sue.
Si è liberata con difficoltà delle aspettative familiari e sociali e ha imparato a seguire il suo cuore e il suo istinto.
Che le decisioni siano giuste o sbagliate poi si vedrà, nel frattempo, però, ha imparato che non c’è nulla di male nel prendere in mano la propria vita e decidere dove farla andare, a sfidare le imposizioni esterne e a vivere come desidera.

«Perché Merrick ha scelto me, perché mi ha addossato questo peso? Qual è il mio scopo?»

Inoltre comprende che sono le piccole cose ad aver reso la sua vita quello che è. Anche i momenti più banali o inaspettati o noiosi o apparentemente inutili hanno segnato la vita di Hazel e l’hanno resa quello che alla fine è stata.

“Voleva che mi mostrassi contrita, che continuassi a chiedergli perdono, come una bambina spaventata dal castigo in arrivo. Mi sarebbe bastato rientrare in quel ruolo e recitarlo in tutta la serietà del caso.
Il problema era che non ero più quella bambina.”

Questa autrice ha una presa incredibile su di me: amo il suo stile, le atmosfere che crea, le trame che elabora.
E anche se spesso non mi trovo d’accordo su alcune scelte che fa, soprattutto per quanto riguarda il romance, non riesco a staccarmi dai suoi libri e li attendo sempre con trepidazione.
Sono favole oscure, gotiche, affascinanti, lussureggianti, ricche e opulenti. Riempiono la vista e la mente e sembra di essere circondati dalla ricchezza degli scenari che crea.

«Nessuna vita è più grande o più piccola di un’altra. Alla fine, tutti i mortali diventano polvere.»

L’inizio della storia mi ha ammaliata, è intrigante e mi ha ricordato leggermente “Little Thieves” (che è diventata una delle mie trilogie preferite).
La parte centrale per me è stata un po’ sottotono; avrei voluto sicuramente vedere di più Merrick, ma capisco le scelte dell’autrice.
I capitoli finali sono stati stati un susseguirsi di colpi di scena incredibili e ben strutturati. L’epilogo, infine, mi ha distrutta, è dolceamaro e perfettamente nello stile dell’autrice.
Voi lo leggerete?
Baci
Voto libro - 4




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