Il libro degli specchi
Genere: Narrativa
Autore: E. O. Chirovici
23 Febbraio
Peter Katz ha alle spalle una lunga carriera in una delle agenzie letterarie più importanti di New York, e ormai quasi nulla può sorprenderlo. Ma il manoscritto che quasi per caso inizia a leggere lo colpisce fin dalle prime righe.
Non è solo la scrittura magnetica, non è solo il coinvolgimento dell’autore a fargli capire subito che non si tratta di un romanzo come gli altri: chi scrive, un certo Richard Flynn, afferma di conoscere la verità su un famoso omicidio avvenuto quasi trent’anni prima, e di essere pronto a rivelarla nel suo romanzo.
La vigilia di Natale del 1987, in circostanze mai del tutto chiarite venne ucciso Joseph Wieder, un carismatico professore di psicologia all’università di Princeton. Accademico stimato ma anche molto discusso, Wieder esercitava un notevole fascino sulle studentesse come Laura Baines, la ragazza di cui Richard Flynn era innamorato. Ma in questa sorta di sbilanciato e torbido triangolo, a un certo punto, qualcosa andò storto.
Il manoscritto di Flynn è semplicemente eccezionale, ma purtroppo è incompleto: manca il finale. Determinato a non lasciarsi sfuggire l’occasione, l’agente letterario riesce a rintracciare l’autore, scoprendo però che è in fin di vita e che il resto del manoscritto è introvabile.
Inizia così un viaggio alla ricerca del finale perduto e della verità che porta con sé. Un viaggio che diventa un’indagine sulla psiche e sul modo in cui la nostra memoria riscrive il passato, in un incerto, a volte ingannevole, gioco di specchi…
Ciao lettori,
Comincio subito con il dire che "Il libro degli specchi" di E. O. Chirovici, edito Longanesi, è in grado di mettere in dubbio il proprio percorso di formazione. Leggendolo potresti arrivare a chiederti: "come mai non ho scelto psicologia?"
Ammetto di non aver pensato ad altro ed è probabile che si riveli un effetto abbastanza comune.
L’ospite d’onore è E.O. Chirovici, londinese che ha il grande privilegio di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Il suo stile è semplice, poco pretenzioso, le frasi scorrono con soggetto, verbo e complemento oggetto. Se è vero che di un approccio spartano ne risentano prima di tutto le descrizioni, poco importa in questo caso: il richiamo delle pagine è invadente al punto giusto.
La bella notizia è che anche nel mondo piatto e comune del genere umano, quello senza magia e senza fantasmi, si nasconde un inquietate mistero: la memoria. La brutta notizia ve la svelerà questo primo romanzo.
L’intreccio è sorprendente. Tra le mani di un famoso editore capita l’estratto di un singolare manoscritto che rivelerebbe, secondo l’autore Richard Flynn, la verità su un caso epocale irrisolto: quando quasi trent’anni prima uno stimato professore della cattedra di Psicologia di Princeton, Joseph Wieder, fu trovato assassinato nella propria villa. Naturalmente il nostro editore non può far altro che rimanere deluso quando l’autore scompare… prima di aver rivelato la conclusione dell’opera. Trovandosi tra le mani un manoscritto incompiuto, suscettibile di risolvere non un crimine qualunque, parte per una faticosa ricerca dei personaggi del racconto.
I principali sfavillano intorno alla vittima come fuchi intorno all’ape regina: un
noto professore tanto affascinante quanto brillante è certamente in grado di esercitare un certo carisma sul mondo accademico e, in particolar modo, sulle studentesse.
noto professore tanto affascinante quanto brillante è certamente in grado di esercitare un certo carisma sul mondo accademico e, in particolar modo, sulle studentesse.
Non poteva quindi mancare una bella ed enigmatica tirocinante come Laura Baynes, archetipo della donna che sa quello che vuole, ma dai connotati ambigui e opachi, così come i suoi rapporti con i protagonisti del racconto. Quando si parla di lei i conti non tornano.
E poi come mai un uomo che ha alle spalle una storia da far invidia a un film di Tarantino si ritrova a far da custode alla villa di Joseph Wieder? Lo stesso Richard Flynn, nel dipingersi come un semplice studente di psicologia innamorato, sembra inaspettatamente assumere fattezze tutt’altro che affidabili.
Mai come in questo caso Oscar Wild aveva ragione: la verità non è mai pura e raramente semplice.
Perché ognuno di loro ha la propria versione dei fatti, oltre che un movente. Ognuno di loro ricorda le cose diversamente. E noi ci sforziamo di ripercorrere i loro passi e di far combaciare dettagli così improbabili da perdere la testa. Ora che sono sopravvissuta a tutto questo, posso garantire che la soluzione non è così scontata.
Perciò, attenti alla psiche: "Il libro degli specchi" è un invito accattivante a diffidare dell’unica penna autrice del nostro trascorso. Non male per una prima opera.
Voto libro - 4 ½ Stupendo
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