Warcross


 Genere: Fantascienza

Autore: Marie Lu

C'è ancora gente convinta che Warcross sia un gioco stupido. Certi, invece, lo considerano una rivoluzione. Per me, e per altri milioni di persone, è l'unico metodo infallibile per dimenticare i propri guai. Oggi ho perso una taglia ed entro un paio di giorni non avrò più un posto dove vivere... ma stasera posso unirmi agli altri, inforcare gli occhiali e godermi la magia.
 

Amanti dei distopici, buongiorno e a rapporto!
Oggi vi porto insieme a me in un’avventura dove la fantascienza è diventata realtà, dove i traguardi della tecnologia hanno portato ad un cambiamento radicale della vita e le opportunità e le minacce che ne sono derivate sono molteplici. Ed è un futuro così vicino al nostro che riusciremo a vedere questo libro più di una semplice lettura fantascientifica.
Parlo di “Warcross”, primo libro di una nuova saga della talentuosa Marie Lu, già conosciuta per la trilogia di “Legend” e “La battaglia dei pugnali”, che ritorna nelle nostre librerie grazie alla casa editrice Piemme.

La protagonista Emika Chen è un’orfana newyorchese che stenta ad arrivare a fine mese, abita in un minuscolo appartamento e quando riesce lavora come cameriera in una delle poche tavole calde dove ancora il personale non è automatizzato. Ma riuscire a sopravvivere ai costi della vita è molto difficile senza una famiglia che ti sostiene e precedenti penali alle spalle. Riesce a racimolare qualche dollaro in più stanando criminali informatici e incassando la taglia della polizia, grazie al suo talento di hacker e il suo intuito di cacciatrice.


“È esattamente questo il momento per cui vale la pena cacciare: quando i dettagli che ho portato alla luce convergono nello stesso punto, quando vedo la preda in carne e ossa davanti a me, pronta per essere catturata. Quando risolvo l’enigma.”

È una realtà difficile e Emi deve millesimale ogni guadagno per riuscire a pagare l’affitto e il cibo, ma per fortuna esiste Warcross, l’unico modo che ha per evadere dai suoi problemi economici e immergersi in una realtà virtuale incredibilmente simile al mondo reale.
Warcross è un videogioco ad alta tecnologia sviluppato da Hideo Tanaka quando era solo un adolescente, che in pochi anni è diventato un vero e proprio stile di vita. Le persone si connettono quando possono per giocare o anche solo per essere connessi a ciò che li circonda, infatti nelle grandi città si trovano sempre di più elementi visibili solo per chi è loggato.
Dopo la morte del padre, Emika ha da sempre trovato un rifugio rassicurante nel gioco e in poco tempo il suo creatore, poco più grande di lei, è diventato il suo idolo. Ha giocato e studiato i codici e l’aspetto informatico, diventando un hacker molto abile pur rimanendo sempre nascosta e spesso loggata con account non tracciabili.

"C’è ancora gente convinta che Warcross sia un gioco stupido. Certi, invece, lo considerano una rivoluzione. Per me, e per altri milioni di persone, è l’unico metodo infallibile per dimenticare i propri guai."

Durante la prima partita inaugurale della nuova stagione di Warcross, vede un’opportunità per racimolare velocemente denaro e pagare i debiti e agisce senza pensarci su. Nella partita compare un componente che, rivendendolo al mercato nero, frutterebbe milioni di dollari e Emika crede di poter riuscire a metterci su le mani grazie ad un bug individuato tempo prima che le consentirebbe di trasportare nel suo inventario l’oggetto. Però ha fatto male i conti e ha agito senza un vero piano in mente affidandosi all’istinto, così viene immediatamente scoperta e la partita sospesa.
Presto verrà contattata da Hideo in persona che inaspettatamente non la vuole denunciare ma, anzi, le fa un’offerta che la giovane non può proprio rifiutare. Non vi parlo oltre della trama, così che possiate gustarvela pagina dopo pagina.


Ho adorato questa storia e mi ha appassionata da subito.
I personaggi principali sono ben caratterizzati e l’autrice è riuscita a creare un futuro interessante e verosimile in cui immergersi.
Emika è una ragazza forte e molto intelligente, che non si fa abbattere dai suoi problemi e insegue un’idea di serenità e vita tranquilla che non è riuscita mai ad avere. Con la sua chioma arcobaleno e il suo skate ci mostra da subito tutto il suo carattere e la sua bontà d’animo.
Hideo è un personaggio misterioso, dal passato nascosto che non riusciremo mai a capire fino in fondo. Mi ha stupito particolarmente e non vedo l’ora di leggere altro su di lui, il leggendario ragazzo che da solo ha inventato un mondo intero e costruito dal niente un’azienda di successo. È un uomo che vediamo sempre vestito elegantemente e dal comportamento posato e controllato, ma con le nocche delle mani sempre sbucciate e uno sguardo distaccato di chi nasconde dentro di sé un dolore che non ha mai rivelato a nessuno. 


“Quanto a Hideo Tanaka... da allora anch’io, come il resto del mondo, ne sono ossessionata. Lo guardo con soggezione, rapita, come se in qualunque momento potesse dare il via a un’altra rivoluzione”

La trama si sussegue velocemente e ci fa divorare il libro con colpi di scena ben studiati e descrizioni molto realistiche. Si nota che l’autrice è molto esperta e appassionata del mondo dei videogiochi.
Avevo grandi aspettative che non sono state affatto deluse e non vedo l’ora di poter leggere il seguito e scoprire come si evolverà la trama. Lo consiglio molto a chi ha voglia di una lettura piena di azione e che non annoia mai.
Ci leggiamo alla prossima con altre fantastiche letture.


 Voto libro - 5




Genere: Fantascienza

Autore: Marie Lu

14 Luglio 2020

All'indomani dei campionati di Warcross, Emika sa che il carismatico creatore del videogioco dal successo planetario, il giovanissimo miliardario Hideo Tanaka, ha sviluppato la tecnologia NeuroLink per controllare la mente dei giocatori, il 92 per cento della popolazione mondiale. Dopo la devastante scomparsa del fratello minore Sasuke, infatti, Hideo ha avuto un unico obiettivo: eliminare il crimine dalla faccia della terra. Ma Sasuke non è morto. Sasuke è il black hat Zero che, insieme a un'organizzazione clandestina, sta cercando di mandare a monte i piani di Hideo.
Emika è combattuta. Unirsi a Zero, l'hacker senza scrupoli che ha sabotato il campionato, o sostenere il progetto di Hideo, che forse non è mai stato sincero con lei? Anche ammesso che l'idea di Hideo sia realizzabile, nulla gli impedirebbe di controllare anche lei...
Di chi può fidarsi Emika? E quanto lontano si spingerà per fermare l'uomo che ama?

Un tradimento amaro, un'alleanza spezzata, un finale rischioso.
 

Salve lettori!
Dopo più di due anni, che mi sono sembrati infiniti, è uscito anche in Italia il seguito di “Warcross” di Marie Lu, ovvero “Wildcard”, libro conclusivo di questa duologia fantascientifica con tratti distopici che io avevo letteralmente adorato ma di cui, ahimè, non ricordavo più molto dopo così tanto tempo.
Sono stata comunque felice di leggerlo e ringrazio la casa editrice Piemme per l’invio della copia cartacea.

Dove eravamo rimasti? Bella domanda, è la stessa che mi sono posta io mentre sfogliavo questo libro e mi apprestavo ad iniziare il primo capitolo, quindi facciamo il punto della situazione.
Emika Chen vive a New York in un futuro fantascientifico rispetto alla nostra realtà. Ha preso piede Warcross, un gioco online che è diventato un vero e proprio stile di vita, inventato da Hideo Tanaka quando era solo un adolescente. La vita quotidiana è cambiata totalmente adattandosi alla realtà digitale; il mondo online è diventato quasi più importante della vita offline con tutte le opportunità che offre, e anche Emika occasionalmente lavora come cacciatrice di taglie nel Mondo Dark online, una sorta di mercato nero, per riuscire ad arrivare a fine mese.
Ma tutto nella sua vita cambia quando, a causa di una mossa azzardata, viene contattata da Hideo in persona, che la invita a Tokyo e la ingaggia come hacker nel suo stesso gioco per la nuova stagione dei Warcross.

Il background di Hideo è tanto complicato quanto oscuro ed Emika, che inizialmente ne è affascinata e lo stima per tutte le sue qualità positive, arrivando anche ad innamorarsene, conoscendolo più a fondo scopre qualcosa che lei non si sarebbe mai aspettata. Il suo carattere autorevole e la volontà di ferro, unita al suo genio sono gli ingredienti giusti per mettere in atto il piano che aveva fin dall’inizio.
Hideo, infatti, ha sempre avuto come unico scopo controllare la criminalità nel mondo e così anche le persone che tanti anni fa rapirono il fratellino. Per farlo priverà del libero arbitrio chi sarà connesso a Warcross, ovvero quasi tutta la popolazione mondiale.
Emika non condivide il classico motto “il fine giustifica i mezzi” e si allontana da lui esprimendo tutta la sua contrarietà e quanto sia malato il suo piano.
Con un colpo di scena non indifferente e che io non mi aspettavo minimante, il misterioso Zero si presenta come il fratello perduto di Hideo, che da anni ha compreso i folli piani del fratello e che si batte per fermarlo. Ma avrà detto la verità? I dubbi rimangono tanti ed Emika non sa più da che parte stare.

«A volte fare la cosa giusta significa prendere decisioni difficili.»

Il romanzo è iniziato in modo lento e, complice il fatto che dovevo rientrare in una storia che non ricordavo con esattezza, la lettura è proceduta con lentezza, ma superata quella parte ho davvero apprezzato il libro, ricordandomi perché ero così entusiasta due anni fa quando lessi il primo volume.
I personaggi, insieme al world building così particolare, sono i punti forti di questa storia. Ho apprezzato soprattutto come il carattere di Hideo sia studiato e profondo, dalle mille sfaccettature e impossibile da classificare come “buono” o “cattivo”.

Emika l’ho apprezzata, è un personaggio forte ed indipendente che non si tira indietro davanti alle difficoltà ma che nasconde una voglia infinita di affetto.
Fin da ragazzina, quando non aveva molte prospettive davanti a sé, la storia di Hideo e l’impero che ha creato l’hanno sempre ispirata e adesso che si ritrova in una posizione unica è lei che dovrà far aprire gli occhi al giovane. La loro storia d’amore mi è piaciuta molto, non è stata opprimente ma allo stesso tempo è stata un punto centrale di cui non si poteva fare a meno.

«Una volta mi hai detto che eri stufo di vedere tanto orrore nel mondo» dico. «Be’, anch’io. Possiamo ancora trovare un modo per sconfiggerlo, ma nel modo giusto. Possiamo trovare il modo di farlo insieme.»

La scrittura di Marie Lu è perfettamente godibile e in linea di massima mi ha fatto apprezzare praticamente tutto in questo romanzo, che consiglio a tutti per le sue tematiche interessanti e abbastanza originali. Buona lettura!

Voto libro - 4.5
 




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