La figlia silenziosa


Genere: Thriller

Autore: Sarah A. Denzil 

29 Gennaio

Basta un attimo perché il mondo perfetto di Kat Cavanaugh vada in frantumi. Il vestito strappato, i bellissimi capelli biondi che ricadono lungo il viso pallido… E il cuore di una madre si spezza. Il dolore diventa persino più acuto quando la polizia classifica il caso di Grace come “suicidio”. Kat non è disposta a crederci. Neppure quando le viene mostrata la grafia della sua unica figlia sul biglietto inequivocabile che ha lasciato. E così comincia a frugare nella sua cameretta, rifiutando di accettare quell’ipotesi. Grace aveva dei segreti? Cercando tra le sue cose, Kat si rende conto di conoscere appena la giovane donna che Grace stava diventando. E, mentre prova a ricostruire ogni dettaglio della notte in cui è morta, deve accettare di fare i conti anche con il proprio passato oscuro. Ma più si avvicina alla verità, più è ossessionata da un interrogativo: avrebbe potuto proteggere meglio la sua bambina?

Salve lettori!
Oggi voglio parlarvi dell’ultimo thriller che ho letto: “La figlia silenziosa” di Sarah A. Denzil, edito da Newton Compton editori.

La storia ha inizio con la morte di Grace, una ragazza di diciassette anni che viene trovata in fondo a una cava conosciuta anche come l’Angolo dei Suicidi.
Questo particolare, unito a uno strano biglietto d’addio che viene ritrovato insieme al corpo, convincono la polizia che si sia trattato di un suicidio.
Tuttavia Kat Cavanaugh, la madre della ragazza, è convinta che le cose non stiano affatto così. Grace era una ragazza solare, piena di vita, non aveva motivo di uccidersi. Se così fosse stato, lei lo avrebbe capito, avrebbe visto dei segnali. Nonostante i suoi dubbi, nessuno, né la polizia né tanto meno suo marito, sembrano disposti a crederle, così comincia a indagare da sola su ciò che è successo veramente alla figlia.
Questa ricerca della verità la porterà a scoprire cose molte scomode e insospettabili che minacciano le fondamenta stesse su cui ha costruito tutta la sua vita da adulta.
Perché Kat ha un segreto che crede di aver ormai sepolto nel passato. Ma se così non fosse? Se ciò che è successo tanti anni prima avesse un legame con quello che è accaduto a Grace?
Kat, prima di diventare la moglie del ricco Charles Cavanaugh, era Katie Flack, una ragazza dei bassifondi cresciuta in un quartiere povero insieme a una madre che non l’ha mai amata. E quando era appena una ragazzina ha vissuto qualcosa che la tormenta tutte le notti da anni.
Eppure da allora è andata avanti, si è sposata e ha avuto una bambina, e proprio la nascita di Grace ha fatto nascere in lei il desiderio di essere una persona migliore e di imparare ad amare come non aveva mai saputo fare prima.
Ma ora Grace non c’è più e tutto il suo mondo inizia a crollare. Perché man mano che porta avanti la sua ricerca della verità, diventa sempre più chiaro che tutte le persone intorno a lei nascondono dei segreti. Perfino la stessa Grace.
Le sue ricerche la portano a dubitare di chiunque, dal suo stesso marito ai compagni di scuola di Grace, spingendola a guardarsi dentro, a riflettere su che genere di madre è stata e su chi fosse realmente sua figlia.


“Il dolore è nato in maniera incerta e informe, ma l’ho plasmato a forma di freccia e gli ho dato uno scopo. La freccia punta a un dilemma che devo risolvere: chi ha ucciso mia figlia?”

Kat è la protagonista indiscussa di questa storia. Noi scopriamo gli eventi che hanno portato alla morte di Grace insieme a lei, percorrendo un viaggio che parte dal dolore e dalla forte determinazione per trovare l’assassino e la porta a una dolorosa ma necessaria presa di consapevolezza.
La ricerca del colpevole diventa un viaggio dentro se stessa e dentro la vita della figlia, che la spinge ad affrontare i fantasmi del suo passato e a riflettere sulle sue scelte, sulla vita che ha costruito.
È cresciuta convinta di essere sbagliata, di avere un disturbo antisociale di personalità che le impediva di amare veramente qualcuno e di provare delle emozioni sincere e profonde verso gli altri. Ma se il modo in cui ha sempre visto se stessa fosse in realtà il frutto di determinate circostanze sbagliate? Forse la radice di tutti i problemi è proprio nel suo passato, quello che lei credeva di aver accettato e superato, e che invece ha condizionato tutta la sua vita.

“La figlia silenziosa” è un romanzo che è riuscito a sorprendermi. Superati i primi capitoli si entra nel vivo della vicenda, ed ero così presa dallo scoprire la verità che, proprio come Kat, ho iniziato a osservare ogni personaggio chiedendomi se potesse essere proprio lui il colpevole.
All’inizio diverse persone sembrano avere un motivo più che valido per avercela con Grace, ma lo è abbastanza da spingerli a ucciderla? Sebbene alcuni dei segreti di Grace siano piuttosto facili da intuire, è proprio il legame fra i suoi segreti e i personaggi che le ruotano intorno a rendere la storia credibile e avvincente. Avevo paura che il finale mi deludesse, ma non è stato affatto così.
I personaggi hanno uno sviluppo coerente e profondo, anche se certi aspetti potevano essere approfonditi ancora meglio.
Madre e figlia hanno in comune molto più di quanto loro stesse credessero possibile, ma mentre la prima ha avuto modo di crescere, imparare e rimediare ai propri errori, la seconda è stata strappata alla vita prima ancora di poter capire che c’è sempre un modo per aggiustare le cose, migliorarsi ed essere felici.

È un romanzo che ci spinge a riflettere sull’importanza dei legami con cui cresciamo, su cosa renda le persone buone piuttosto che cattive, sui piccoli e grandi traumi capaci di condizionare una vita intera se non vengono affrontati nel modo giusto, su quanto le persone possano essere fragili, sul valore delle nostre scelte e sul fatto che non è mai troppo tardi. Fino a quando siamo ancora in piedi, ogni giorno è quello buono per essere sinceri con noi stessi e con gli altri, e per ricominciare imparando dai nostri sbagli. Perché tutti commettiamo degli errori, quello che fa la differenza è come reagiamo a essi.


“Sai, i pensieri sono momentanei e volubili, cambiano di giorno in giorno insieme a noi. È quello che facciamo che dura per sempre. È questo che fa la differenza. Non puoi rimangiarti quello che dici o fai, ma puoi permettere ai tuoi pensieri di venire e andare e cambiare.”

Da certi traumi non si guarisce mai, non del tutto. Ma dal modo in cui decidiamo di affrontarli dipende non solo la persona che diventiamo, ma anche il corso della nostra vita. E questa è una lezione che i personaggi di questa storia dovranno imparare sulla loro pelle. E qualcuno purtroppo non ne uscirà vivo.

Lettori, se cercate una storia piena di suspense e di spunti di riflessione importanti, che sappia intrattenervi e mettere alla prova le vostre capacità di intuizione, questo thriller può fare al caso vostro. 

Voto libro - 4




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