Tre donne


Genere: Narrativa di genere/Reportage
Autore: Lisa Taddeo





Il desiderio ci emoziona e ci tormenta. Controlla i nostri pensieri ed è tutto ciò per cui viviamo. È una forza primordiale, bruciante, che sconvolge la banalità delle nostre vite quotidiane e ne cambia il corso, ma è rimasto fino a ora in larga misura un continente inesplorato. Nel corso degli ultimi otto anni, la scrittrice Lisa Taddeo ha attraversato da un capo all'altro gli Stati Uniti ben sei volte proprio per ascoltare a fondo le storie di donne comuni e del loro desiderio. Il frutto di questa appassionata ricerca, Tre donne, non è solo un indimenticabile ritratto del desiderio, ma si è imposto come uno dei libri più importanti dell'anno, capace di dar voce ai bisogni insoddisfatti, ai pensieri inespressi, alle delusioni, alle speranze e alle ossessioni inesorabili.

Lina è casalinga, madre di due figli: il suo matrimonio, dopo un decennio, ha perso la passione. Per cui si trova a trascorrere le sue giornate cucinando e facendo pulizie per un uomo che si rifiuta di baciarla sulla bocca. Affamata di affetto, Lina è quotidianamente in balia di attacchi di panico. Finché un giorno non riallaccia una relazione con un suo ex attraverso i social media.

Maggie è una studentessa di diciassette anni che affida le sue confidenze a un affascinante insegnante di inglese sposato. A quanto racconta Maggie, i loro messaggi notturni e le telefonate si trasformano in una relazione clandestina finché lui non la lascia all'improvviso. Qualche tempo dopo, Maggie viene a sapere che è stato nominato Insegnante dell'Anno e decide di rendere pubblico l'accaduto, finendo in tal modo per scontrarsi con la diffidenza degli ex compagni di scuola e della giuria del tribunale che esamina il suo caso.

Infine, incontriamo Sloane, bella e raffinata proprietaria di un ristorante di successo, felicemente sposata con un uomo a cui piace vederla fare sesso con altri. Per anni, si è chiesta dove finisce il desiderio di suo marito e inizia il suo. Finché un giorno si vede costretta a confrontarsi con le dinamiche che alimentano la loro vita di coppia.

Basato su anni di paziente raccolta di testimonianze e raccontato con sorprendente immediatezza, Tre donne è un ritratto rivoluzionario del desiderio oggi, che mette in luce la fragilità, la complessità e la disuguaglianza del desiderio femminile con una profondità e una forza senza precedenti. Queste pagine liriche e potenti, facendoci conoscere a fondo tre protagoniste indimenticabili, finiscono per illuminare il mistero essenziale ed elementare di cosa significhi essere donne nel mondo oggi.






Salve Confine,
oggi porto alla vostra attenzione un romanzo uscito il mese scorso per Mondadori, che ho letto solo adesso per diversi motivi, in primo luogo perché avevo bisogno della giusta concentrazione per portarlo a termine e non perché sia pessimo, ma perché è risultato abbastanza impegnativo.
Sto parlando di “Tre donne” di Lisa Taddeo, scrittrice americana di origini italiane che ha impiegato ben otto anni per portare a termine questo romanzo.

Racconta la storia di tre donne, Maggie, Lina e Sloane, molto diverse tra loro per età ed estrazione sociale, ma che si ritrovano a lottare su un terreno comune.
Maggie è una diciasettenne con un background familiare particolare, i suoi genitori sono dediti ad alcol e droghe. Si innamora del suo professore e pensa di essere ricambiata, iniziando così una relazione con lui.
Relazione che termina in tronco quando la moglie di lui se ne rende conto leggendo alcuni messaggi.
Maggie si ritroverà a denunciarlo, dichiarandosi vittima di abusi, ma la denuncia si ritorcerà contro di lei, giudicata inattendibile per via della sua situazione familiare.
Lina è una giovane madre e casalinga, con una vita che scorre banale e piatta, senza passione. Il marito non la bacia da tantissimi anni e non la fa sentire desiderata. Lei è ancora viva dentro e questa vita esplode nel momento in cui entra in contatto con un suo ex col quale comincia una storia.
Sloane, diversamente dalle prime due, è una donna elegante, bella, affermata, dirige un ristorante di successo col marito, che ama vederla andare a letto con uomini, talvolta anche donne, da lui scelte per il suo piacere. È un gioco tanto passionale quanto perverso, molto vicino al limite da non oltrepassare per trasformarlo in una guerra di gelosia.

“Fingiamo di desiderare cose che non desideriamo affatto, in modo che nessuno si accorga che non riceviamo ciò di cui abbiamo bisogno.”

“Tre donne” è davvero un romanzo particolare.
Ho letto che sarebbe meglio indicarlo come un reportage e sono d’accordo. L’autrice, infatti, per scriverlo e portarlo a termine ha viaggiato in lungo e in largo per l’America, incontrando donne e parlando con loro delle loro esperienze riguardo all’amore, la passione, il sesso, il rapporto con gli uomini. Talvolta, per entrare a fondo nelle storie delle donne con cui parlava, si è trasferita nella loro città, nelle loro case.
Alla fine, il reportage contempla la vita di solo tre donne sul centinaio con cui è entrata in contatto; alcune storie, seppure importanti, non calzavano bene il concetto, il messaggio che la Taddeo voleva veicolare attraverso questo progetto. Altre donne hanno abbandonato, non riuscendo ad andare avanti nel racconto delle loro vicende, altre non riuscendo ad interfacciarsi con la realtà delle loro esperienze.
Le storie di Maggie, Lina e Sloane, però, rappresentano le storie di tutte.
Sono storie di donne che amano, bramano, provano passione, ma che subiscono comunque il potere dei loro partner, amanti o mariti che siano.
Come la stessa autrice dice, all’inizio il progetto prevedeva la contemplazione del desiderio maschile, ma dopo alcune interviste con uomini di varia età ed estrazione sociale ha riscontrato una certa somiglianza tra le loro storie, tanto da non trovarci nulla di veramente interessante da raccontare.
Questa idea era nata da un racconto della madre che da giovane, ogni mattina, quando usciva per andare al lavoro, veniva seguita da un uomo di mezza età che si masturbava guardandola recarsi al lavoro. La madre, consapevole, non aveva mai denunciato né raccontato a nessuno quello che le accadeva.
La Taddeo all’inizio si era incuriosita, probabilmente, dal comportamento di quest’uomo, poi però la riflessione sul comportamento silenzioso della madre di fronte agli atti di questo stalker le sono parsi più interessanti, tanto da rivedere l’idea iniziale del suo progetto e rivolgere la sua attenzione all’universo femminile, al concetto di amore e sesso visto dalla loro parte, che è risultato essere molto più raffinato e profondo ma anche più ambiguo e malizioso.
Maggie si lascia lambire dalla passione e dall’amore che prova per un uomo adulto, è consenziente ogni volta che il suo professore, giovane, bello e affascinante, si approccia a lei. Pensa di essere ricambiata nel sentimento e si abbandona ad ogni incontro con lui, che non pratica mai la penetrazione, si limita al sesso orale su di lei e mai su di lui. Accorgimenti che sono più che calcolati nella mente dell’uomo ma che non vengono recepiti da quella di un’adolescente affamata d’affetto.
Quando lui la lascia in tronco dopo che la moglie scopre la loro relazione, Maggie è distrutta.
La sua denuncia arriva quando l’uomo viene eletto professore dell’anno. Forse una piccola vendetta da parte di Maggie, forse una denuncia reale di abusi, il confine tra le due cose è davvero sottile. Perché certo, l’adulto tra i due era il professore, colui che doveva tirarsi indietro ancor prima di cominciare, ma è innegabile, anche per se stessa, che Maggie qui abbia svolto la sua parte.
Lina ha una storia molto più semplice seppur dolorosa in questa semplicità.
Lei è una donna giovane, madre e moglie. È insoddisfatta, non si sente amata, non si sente desiderata dal marito che la tocca di rado e non la bacia davvero da almeno dieci anni.
Il desiderio, la voglia di sentirsi ancora donna, bella, desiderata, la accomuna a tante di noi, ragion per cui è facile comprendere perché si lasci lusingare dal ritorno di un vecchio amore.
Qui è ben visibile uno degli argomenti fondamentali che l’autrice ha voluto portare sotto gli occhi di tutti, ovvero l’educazione centenaria che le donne hanno assimilato, che sottomette i loro desideri in favore di quelli dei partner, lo spegnimento totale di questi a volte.
Anche la storia di Sloane ne è emblema. Questa donna bella e realizzata che gioca al gioco del marito, che la vuole tra le braccia di altri uomini da lui scelti, un gioco che, da una parte probabilmente la ferisce ma che dall’altra la lusinga. Il volere del marito diventa il suo.

Dal mio punto di vista, comunque, queste donne sono sia vittime che carnefici. Carnefici di se stesse, incapaci di dare voce ai loro bisogni, di far prevalere su tutto la propria autostima, l’amor proprio.
Sono incapaci di liberarsi da quel senso di vergogna che nasce in loro quando sentono il desiderio, la voglia, l’esigenza, rimanendo intrappolate nella paura di questo desiderio.
Forse dovuto all’ancestrale consuetudine secondo la quale la donna non poteva esprimere se stessa, figuriamoci i suoi desideri sessuali, quindi eccole prigioniere, ancora ai giorni nostri, di una mentalità maschilista che le ha fin troppo soggiogate.

Devo dire che ho trovato la lettura di questa inchiesta parecchio illuminante, anche se non ho compreso fino in fondo lo scopo dell’autrice. Forse sono stata anche distratta dalla dinamica dell’alternanza dei capitoli, che mi distoglievano per esempio dalla storia di Maggie, proprio quando entrava nel vivo, per portarmi a quella di Lina o Sloane per poi tornare a lei. In certi momenti mi veniva l’istinto di seguire le storie indipendentemente dalla suddivisione dei capitoli, per non perdere il filo narrativo.
Certo, il romanzo non si presta ad una lettura facile e veloce, questo a causa anche della quasi totale mancanza del discorso diretto, che avrebbe alleggerito il tutto, inoltre non ho trovato adeguata la traduzione, che è risultata, secondo il mio parere di lettrice bilingue, poco accurata per quanto riguarda la trasposizione di alcune figure letterarie.
Resta comunque un bel lavoro e non perché lo dica io, ma perché “Tre donne” oltre ad essere divenuto un vero e proprio caso letterario, ha attirato parecchio l’attenzione, tanto che ne sono stati acquistati i diritti per produrre una serie.
Ve ne consiglio la lettura assolutamente, ma solo se armate di volontà e di pazienza, e se siete in cerca di un’esperienza di lettura un po’ diversa dal solito.
Buona lettura, quindi.


Voto libro - 4







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