Come due gocce nell'arcobaleno
Genere: Narrativa
Autore: Amber Smith
7 Luglio
Chris e Maia si incontrano una prima volta dopo un quasi incidente (il che non si può certo definire un buon inizio) e anche la seconda non è proprio un granché. Ma abitando per tutta l'estate uno accanto all'altra, quasi inevitabilmente finiscono per frequentarsi e, giorno dopo giorno, imparano a conoscersi, diventando via via più intimi. Eppure non riescono a dirsi davvero tutto. Le loro storie, infatti, sono di quelle difficili da raccontare. Chris è stanco di sentirsi sbagliato perché gli altri non riescono a incasellarlo. Ha solo voglia di affermare una volta per tutte la propria identità e di non sentirsi più un estraneo nel suo corpo, per rendere finalmente la sua vita più simile non a come vuole apparire ma a come desidera essere. Dal canto suo, Maia sta ancora cercando di superare il dolore per la perdita della sorella e sembra incapace di trovare il suo posto in un mondo in cui lei non c'è più. Innamorarsi, insomma, è l'ultimo dei loro pensieri. Ma come possono ignorare l'euforia che sentono nel petto quando sono vicini? E poi, sarebbe davvero così terribile lasciarsi andare? In fondo, l'amore, a differenza delle persone, non giudica mai. L'amore non fa distinzione di sesso, colore o età. Perché prima di tutto è l'incontro di due anime che, riconoscendosi, iniziano a danzare insieme. Qualcosa che, come nient'altro al mondo, può farti toccare il cielo con un dito.
Salve Confine,
oggi è il momento di un review party per un romanzo che aspettavo di leggere da tempo e che ha subito diversi cambi data d’uscita a causa dell’emergenza Covid.
Si tratta di “Come due gocce nell’arcobaleno” di Amber Smith, uscito il 7 di luglio per Mondadori.
Chris è costretto dai genitori a passare le vacanze estive a Carson, il paese nativo della madre, dove vive zia Isobel.
La piccola cittadina è in mezzo al nulla, le attrattive sono inesistenti, ma in ogni caso Chris non è dell’umore di divertirsi, ha portato con sé il suo telescopio per osservare le stelle e questo gli basta.
Non ha messo in conto che avrebbe potuto fare amicizia, così quando si imbatte in Maia, anzi quando quasi la tira sotto con la sgangherata automobile della zia, tutto si aspetta tranne che di esserne tanto attratto. Al momento non è pronto per lasciarsi coinvolgere in una storia con una ragazza. Non è DAVVERO pronto perché Chris, in realtà, all’anagrafe è Christina e ha appena cominciato il suo percorso da transgender, che è anche il motivo per il quale si trova a Carson adesso.
Maia vive nell’unica casa che Chris riesce a vedere in lontananza dal suo terrazzo.
Lei vive con i genitori che sono divorziati ma abitano ancora insieme per motivi economici. In casa sua non si respira un’aria proprio serena, per questo motivo e anche per un altro ancora più grande. Maia aveva una sorella maggiore, Mallory, che è morta improvvisamente e che ha lasciato un buco grandissimo nei genitori, nei suoi amici e in Maia.
In realtà Maia sente di amare e odiare la sorella allo stesso tempo. Lei era bella e affascinante, aveva un sacco di amici che la adoravano e grandi sogni da inseguire. Era un’artista, una fotografa e Maia, attraverso la fotocamera della sorella, cerca di comprenderla adesso che non c’è più.
Quando conosce Chris, si sente subito attratta da lui e, per paura di risultare poco interessante, finge che le aspirazioni, i sogni, i talenti della sorella defunta, siano i suoi.
Con questi presupposti, dovrebbero stare lontani l’uno dall’altra, ma, invece, giorno dopo giorno maturano un legame veramente forte, un sentimento così intenso che è difficile da ignorare.
Ma quanto può durare una storia fondata sulle bugie di entrambi?
Ci sarà un tempo per la verità? E come verrà affrontata?
Aspettavo l’uscita di questo romanzo da tantissimo tempo.
La scrittrice, Amber Smith, è conosciuta per il suo attivismo nelle file del mondo LGBTQ+. Con i suoi romanzi cerca di trovare un modo per avvicinare i lettori a questo mondo, creando personaggi e storie atte a sensibilizzare, spiegare, suggerire un cambiamento sociale importante, soprattutto per i giovani.
Chris è nato Christina, ma si è sempre sentito sbagliato in quel corpo che non lo rappresenta. Fascia il suo seno e veste come un ragazzo, cerca di liberare la sua identità sessuale senza disturbare, insultare, uccidere nessuno e intanto non viene compreso. Viene picchiato selvaggiamente, quasi ucciso. La lunga riabilitazione lo tiene fuori dall’ambiente scolastico dove è avvenuto il linciaggio, i genitori lo tengono al sicuro, prigioniero in casa, per paura che possa accadergli ancora una cosa del genere. Il padre accoglie il nuovo Chris, la madre piange la scomparsa di Christina; c’è incomprensione che genera silenzi che fanno ammalare l’anima e lui si sente in colpa, responsabile anche per le incrinature del rapporto tra i genitori.
Tutto questo lo rende triste e infelice, ma non può rinunciare a sé stesso, non adesso che ha trovato il coraggio di cambiare, di trasformarsi in chi veramente è.
Maia è costretta a vivere l’acredine tra i genitori, giorno dopo giorno. Divorziati per via del tradimento di lui, ma impossibilitati a separare le loro strade, costretti a vivere sotto lo stesso tetto come estranei, diventano fantasmi nella vita di Maia. Ma il fantasma più ingombrante è quello della sorella, che da morta così come da viva, continua ad attirare l’attenzione dei genitori (e non solo) che Maia brama, ma che non pensa di essere all’altezza di ricevere.
Andrà via da quel buco che è Carson, ma al momento è incastrata in una vita che non le piace e, quasi senza premeditazione, prende in prestito quella più interessante della sorella defunta. Gira con la sua fotocamera al collo, in cerca dei posti che la sorella ha fotografato, cercando la stessa posizione degli scatti che sono ancora attaccati al muro del fienile che Mallory utilizzava come studio.
È considerata stramba dai suoi coetanei e le sue due più care amiche accettano queste sue stranezze con un leggero imbarazzo. Ma ha bisogno di calarsi nella vita di Mallory, come per trovare il modo di farsi perdonare per non essere stata la sorella perfetta, sebbene neppure Mallory lo fosse.
L’incontro tra Chris e Maia è praticamente inevitabile, le loro strade si incrociano quasi come se fosse tutta opera del destino, un destino che si diverte anche a complicare le loro giovani vite.
Sono ancora troppo giovani per affrontare situazioni così grandi come fossero adulti. Il loro nascondere la verità l’uno all’altra è dovuto all’insicurezza della loro età, è dovuto alla brama di piacere, di non deludere. Sono colpevoli ma anche innocenti.
Ho apprezzato molto la delicatezza con cui l’autrice si è avvicinata a temi così importanti e attuali come l’intolleranza e la violenza nei confronti del mondo LGBTQ+, ma non solo, perché qui abbiamo a che fare anche con la morte e l’elaborazione del lutto, l’insicurezza e la fragilità del mondo degli adolescenti che sebbene appaiano refrattari ai dolori, ne sono invece devastati e condizionati.
Da questo punto di vista il romanzo è davvero perfetto, quello che invece mi ha lasciata un po’ così è il lato diciamo “tecnico”.
Linguaggio adatto, dialoghi pertinenti, descrizioni adeguate, sebbene alcuni luoghi o momenti avrebbero meritato più incisività, la pecca sta nella narrazione. Questa, nonostante i punti di vista alternati, risulta un po’ piatta. Comincia a finisce seguendo una linea che è praticamente sempre retta, non ci sono momenti in cui la tensione si senta maggiormente rispetto ad altri, non ci sono picchi né punti di rottura se non fatta eccezione per quello che riguarda una sorta di chiarimento che avviene praticamente alla fine. Diciamo che la storia mi è piaciuta, ho compreso i personaggi, tutti quanti, ma non mi sono emozionata granché. Manca il pathos reale, quello che poteva esserci davvero in una storia come questa.
È un vero peccato, ma il romanzo merita comunque per i temi e i modi in cui vengono trattati.
Consiglio la lettura ad un pubblico di adolescenti, sebbene anche gli adulti possono trarne qualcosa.
Buona lettura.
oggi è il momento di un review party per un romanzo che aspettavo di leggere da tempo e che ha subito diversi cambi data d’uscita a causa dell’emergenza Covid.
Si tratta di “Come due gocce nell’arcobaleno” di Amber Smith, uscito il 7 di luglio per Mondadori.
Chris è costretto dai genitori a passare le vacanze estive a Carson, il paese nativo della madre, dove vive zia Isobel.
La piccola cittadina è in mezzo al nulla, le attrattive sono inesistenti, ma in ogni caso Chris non è dell’umore di divertirsi, ha portato con sé il suo telescopio per osservare le stelle e questo gli basta.
Non ha messo in conto che avrebbe potuto fare amicizia, così quando si imbatte in Maia, anzi quando quasi la tira sotto con la sgangherata automobile della zia, tutto si aspetta tranne che di esserne tanto attratto. Al momento non è pronto per lasciarsi coinvolgere in una storia con una ragazza. Non è DAVVERO pronto perché Chris, in realtà, all’anagrafe è Christina e ha appena cominciato il suo percorso da transgender, che è anche il motivo per il quale si trova a Carson adesso.
Maia vive nell’unica casa che Chris riesce a vedere in lontananza dal suo terrazzo.
Lei vive con i genitori che sono divorziati ma abitano ancora insieme per motivi economici. In casa sua non si respira un’aria proprio serena, per questo motivo e anche per un altro ancora più grande. Maia aveva una sorella maggiore, Mallory, che è morta improvvisamente e che ha lasciato un buco grandissimo nei genitori, nei suoi amici e in Maia.
In realtà Maia sente di amare e odiare la sorella allo stesso tempo. Lei era bella e affascinante, aveva un sacco di amici che la adoravano e grandi sogni da inseguire. Era un’artista, una fotografa e Maia, attraverso la fotocamera della sorella, cerca di comprenderla adesso che non c’è più.
Quando conosce Chris, si sente subito attratta da lui e, per paura di risultare poco interessante, finge che le aspirazioni, i sogni, i talenti della sorella defunta, siano i suoi.
Con questi presupposti, dovrebbero stare lontani l’uno dall’altra, ma, invece, giorno dopo giorno maturano un legame veramente forte, un sentimento così intenso che è difficile da ignorare.
Ma quanto può durare una storia fondata sulle bugie di entrambi?
Ci sarà un tempo per la verità? E come verrà affrontata?
Aspettavo l’uscita di questo romanzo da tantissimo tempo.
La scrittrice, Amber Smith, è conosciuta per il suo attivismo nelle file del mondo LGBTQ+. Con i suoi romanzi cerca di trovare un modo per avvicinare i lettori a questo mondo, creando personaggi e storie atte a sensibilizzare, spiegare, suggerire un cambiamento sociale importante, soprattutto per i giovani.
"Stavo iniziando a capire che c'è anche un prezzo che deriva dall'essere un ragazzo, uno diverso dall'essere una ragazza. Forse il prezzo è più una responsabilità - non solo essere una persona decente, come tutti gli altri, e non solo per non diventare spaventoso, cattivo o pericoloso, ma per non dimenticare mai.”
Chris è nato Christina, ma si è sempre sentito sbagliato in quel corpo che non lo rappresenta. Fascia il suo seno e veste come un ragazzo, cerca di liberare la sua identità sessuale senza disturbare, insultare, uccidere nessuno e intanto non viene compreso. Viene picchiato selvaggiamente, quasi ucciso. La lunga riabilitazione lo tiene fuori dall’ambiente scolastico dove è avvenuto il linciaggio, i genitori lo tengono al sicuro, prigioniero in casa, per paura che possa accadergli ancora una cosa del genere. Il padre accoglie il nuovo Chris, la madre piange la scomparsa di Christina; c’è incomprensione che genera silenzi che fanno ammalare l’anima e lui si sente in colpa, responsabile anche per le incrinature del rapporto tra i genitori.
Tutto questo lo rende triste e infelice, ma non può rinunciare a sé stesso, non adesso che ha trovato il coraggio di cambiare, di trasformarsi in chi veramente è.
“Se sei sempre stata giudicata non come una persona a pieno titolo, ma esclusivamente come il polo opposto di un’altra, che ormai non esiste più, allora cessi anche tu di esistere?”
Maia è costretta a vivere l’acredine tra i genitori, giorno dopo giorno. Divorziati per via del tradimento di lui, ma impossibilitati a separare le loro strade, costretti a vivere sotto lo stesso tetto come estranei, diventano fantasmi nella vita di Maia. Ma il fantasma più ingombrante è quello della sorella, che da morta così come da viva, continua ad attirare l’attenzione dei genitori (e non solo) che Maia brama, ma che non pensa di essere all’altezza di ricevere.
Andrà via da quel buco che è Carson, ma al momento è incastrata in una vita che non le piace e, quasi senza premeditazione, prende in prestito quella più interessante della sorella defunta. Gira con la sua fotocamera al collo, in cerca dei posti che la sorella ha fotografato, cercando la stessa posizione degli scatti che sono ancora attaccati al muro del fienile che Mallory utilizzava come studio.
È considerata stramba dai suoi coetanei e le sue due più care amiche accettano queste sue stranezze con un leggero imbarazzo. Ma ha bisogno di calarsi nella vita di Mallory, come per trovare il modo di farsi perdonare per non essere stata la sorella perfetta, sebbene neppure Mallory lo fosse.
L’incontro tra Chris e Maia è praticamente inevitabile, le loro strade si incrociano quasi come se fosse tutta opera del destino, un destino che si diverte anche a complicare le loro giovani vite.
Sono ancora troppo giovani per affrontare situazioni così grandi come fossero adulti. Il loro nascondere la verità l’uno all’altra è dovuto all’insicurezza della loro età, è dovuto alla brama di piacere, di non deludere. Sono colpevoli ma anche innocenti.
Ho apprezzato molto la delicatezza con cui l’autrice si è avvicinata a temi così importanti e attuali come l’intolleranza e la violenza nei confronti del mondo LGBTQ+, ma non solo, perché qui abbiamo a che fare anche con la morte e l’elaborazione del lutto, l’insicurezza e la fragilità del mondo degli adolescenti che sebbene appaiano refrattari ai dolori, ne sono invece devastati e condizionati.
Da questo punto di vista il romanzo è davvero perfetto, quello che invece mi ha lasciata un po’ così è il lato diciamo “tecnico”.
Linguaggio adatto, dialoghi pertinenti, descrizioni adeguate, sebbene alcuni luoghi o momenti avrebbero meritato più incisività, la pecca sta nella narrazione. Questa, nonostante i punti di vista alternati, risulta un po’ piatta. Comincia a finisce seguendo una linea che è praticamente sempre retta, non ci sono momenti in cui la tensione si senta maggiormente rispetto ad altri, non ci sono picchi né punti di rottura se non fatta eccezione per quello che riguarda una sorta di chiarimento che avviene praticamente alla fine. Diciamo che la storia mi è piaciuta, ho compreso i personaggi, tutti quanti, ma non mi sono emozionata granché. Manca il pathos reale, quello che poteva esserci davvero in una storia come questa.
È un vero peccato, ma il romanzo merita comunque per i temi e i modi in cui vengono trattati.
Consiglio la lettura ad un pubblico di adolescenti, sebbene anche gli adulti possono trarne qualcosa.
Buona lettura.
Voto libro - 4
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