I libri di Babele
Salve lettori!
È con molto piacere che vi parlo di un libro uscito il primo di settembre per Oscar Vault e che con la sua trama mi ha incuriosito tantissimo!
Il romanzo protagonista di questa recensione è “L’ascesa di Senlin” di Josiah Bancroft, primo volume della serie “I libri di Babele” che grazie alla casa editrice ho potuto leggere in anteprima.
“La Torre di Babele è a volte chiamata “il Lavandino dell’Umanità”. La sua immensità, la varietà dei Regni Circolari, le sue altezze misteriose ed eleganti sono irresistibili per tutti i visitatori. Ne siamo attratti come l’acqua da uno scarico.
Introduzione alla Guida per tutti alla Torre di Babele (quattordicesima edizione).”
Thomas Senlin è un semplice preside e professore dell’unica scuola di un villaggio sulla costa della nazione di Ur.
È serio e pacato, non si lascia travolgere dalle emozioni e spesso appare superbo, ma in realtà desidera solo condividere le sue conoscenze con chiunque si trovi ad ascoltarlo.
Però c’è qualcuno che riesce a smuoverlo e fargli vedere la vita a colori, frizzante e piena di musica: sua moglie Marya.
Conosciamo lei e Thomas sul treno che li sta portando alla meta del loro viaggio di nozze: la Torre di Babele.
Di solito, le giovani coppie della costa preferiscono un semplice cottage, la Torre è una vacanza molto costosa.
Ma Thomas studia e insegna tutti i giorni le meraviglie della Torre, il centro dell’evoluzione, l’intelligenza e magnificenza dell’uomo, visitarla e vedere quel portento è il sogno di una vita.
Marya, dal canto suo, non è come le altre donne: ama vivere, conoscere, imparare, suonare e divertirsi. Ama soprattutto Thomas, così come lui ama lei; sono stati fidanzati poco, sono sposi novelli, ma si percepisce subito che il loro amore è necessario l’uno all’altro.
Ma torniamo alla Torre, che dopo un lungo viaggio in treno si profila all’orizzonte, lo sguardo di Thomas rivolto unicamente verso quella prodezza dell’umanità. Il suo sogno sta per avverarsi, ha letto la Guida per tutti alla Torre di Babele, ha preso ogni accorgimento consigliato... ma la realtà si dimostra molto diversa da quella presentata dalla Guida.
Il treno è circondato da una folla di persone che spingono e tirano e urlano, che cercano di creare un varco tra i corpi accalcati.
Thomas, a disagio nella confusione e sconvolto da quella visione, rischia di crollare, ma per fortuna c’è Marya, che lo sprona ad andare avanti, la Torre è lì ad attenderli!
A fatica, raggiungono il Mercato, che occupa lo spazio esterno intorno alla Torre, formato da bancarelle di ogni tipo e ovviamente pieno zeppo di persone.
Nel Mercato, Thomas e Marya commettono il primo errore: si separano e si perdono di vista.
La Guida non specificava di non doversi separare al mercato o di non lasciare le valigie incustodite; non diceva nulla di davvero necessario, perché Thomas inizierà un viaggio a cui nessun libro avrebbe mai potuto prepararlo.
Il suo obiettivo è trovare Marya, per trovarla deve risalire la Torre, arrivare ai Bagni, il luogo in cui si sarebbe dovuto svolgere il loro viaggio di nozze.
Sono solo tre piani e lui è un uomo disperato e pieno di risorse, troverà sicuramente qualcuno disposto ad aiutarlo, riuscirà facilmente a scalare la Torre.
La Guida gli dà speranza, la Torre lo schiaccia senza pietà.
“Quando erano all’ombra della Torre, qualcosa cambiava nelle persone. Prosciugava la loro umanità.”
Lettori, quale lettura incredibile è “L’ascesa di Senlin”! La trama mi aveva incuriosito, è estremamente intrigante e l’idea di rivisitare la Torre di Babele attira immediatamente l’attenzione. Insomma, sapevo che mi sarebbe piaciuto, ma non immaginavo così tanto!
La scalata di Thomas vi lascerà senza fiato, senza speranza, senza fede in niente e nessuno se non in quel preside spaesato e vulnerabile.
Immaginate di essere così vicini a realizzare il vostro sogno, ad ammirare finalmente da vicino ciò che considerate la perfezione, a respirare l’aria della costruzione che avete studiato con dedizione e insegnato con passione... per poi rendervi conto che ciò che avete letto, studiato e insegnato è una favola raccontata ai turisti creduloni.
La Torre, che Thomas credeva essere il centro culturale, evolutivo, scientifico, ingegneristico, tecnologico della nazione, la creazione più spettacolare dell’uomo, un miracolo, il paradiso per uno studioso come lui, in realtà è un inferno.
Regno dopo regno, la sua delusione aumenta, la speranza diminuisce, Marya sembra sempre più lontana e lui perde ogni giorno di più se stesso.
Nonostante Thomas tenti di non dimenticare il preside che era, la Torre lo costringe a evolversi, in positivo o in negativo è tutto da vedere, ma non può continuare a sperare che qualcuno lo aiuti, che il mondo sia giusto o che la gentilezza apra tutte le porte.
Eppure c’è una cosa a cui non vuole rinunciare a credere: l’amicizia. La Torre sembra spazzare via ogni possibilità di creare legami veri tra le persone, ma Thomas non si farà togliere anche quest’ultima parvenza di normalità.
La Torre mette in mostra la vera natura degli uomini, i loro desideri e le loro capacità; ogni regno sfrutta una debolezza, mettendola a frutto per il bene della Torre. Più si sale più l’illusione si infittisce, più i segreti e i misteri aumentano, lasciando Thomas (e il lettore) costantemente sul filo del rasoio.
“La verità, quando alla fine viene detta, spesso suona strana. La menzogna, invece, spesso è molto familiare.”
La Torre è un luogo spietato, ma è estremamente interessante. Ogni regno è diverso dal precedente, ognuno ha le sue caratteristiche, le sue innovazioni e i suoi miracoli tecnologici e ingegneristici.
Le descrizioni sono meticolose, ricche di dettagli e spiegazioni (infatti se non ne siete fan potrebbero risultare pesanti), rendono la Torre reale, viva, il cuore pulsante di un romanzo che stupisce ad ogni pagina.
Il romanzo è narrato da Thomas, quindi viviamo in prima persona le sue paure, la speranza, la determinazione, le numerose consapevolezze che sono come pugni nello stomaco.
Regno dopo regno, la storia diventa sempre più adrenalinica, inaspettata, le sfide aumentano così come la determinazione e l’ansia che sia troppo tardi.
Non avrei voluto che finisse, davvero, volevo continuare a salire, a lottare, a superare in astuzia, perché la forza non sarebbe mai bastata, insieme a Thomas.
Vedere quella pagina vuota alla fine è stato un colpo al cuore!
Sono estremamente ansiosa di avere tra le mani il secondo libro (sì OscarVault, è una preghiera a pubblicarlo il prima possibile!), voglio sapere Thomas dove ci porterà e cosa ci farà scoprire ancora!
Baci
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