Anime feroci
Genere: Thriller
Autore: Annie Ward
18 Giugno 2020
Ogni storia ha due facce. E anche ogni matrimonio.
«Cose che mi fanno paura: quando Charlie piange. Gli ospedali e i laghi. Quando Ian beve vodka nel seminterrato. L’Isis. Quando Ian si arrabbia... Il pensiero che in me ci sia qualcosa di sbagliato.»
La storia d’amore tra Maddie e Ian è iniziata con un incontro casuale: lui stava prestando servizio nell’esercito inglese nei Balcani, lei era una scrittrice e si trovava lì in visita alla sua migliore amica, Jo. Si sono innamorati a una festa, si sono sposati e quasi due decenni dopo vivono in una tranquilla cittadina del Kansas, in una bella casa, insieme all’amato figlio Charlie. Durante una vacanza in campeggio, però, Maddie resta coinvolta in un incidente che la segna gravemente. Per superare lo shock, la terapeuta le suggerisce di scrivere un diario. Poco a poco, la donna comincia a rivelare le sue paure per il disturbo da stress post-traumatico di Ian, le preoccupazioni per la sicurezza di Charlie e il passato tumultuoso di Ian con l’amica di Maddie, Jo. Il racconto di Maddie resuscita sedici anni di amore, paura e avventure turbolente vissuti tra i Balcani e l’Inghilterra, l’Iraq e Manhattan, fino alla tranquilla casa di famiglia in cui, un giorno, irrompe la polizia… Mobilitati dalla frenetica chiamata al 911 di un bambino, gli agenti non sono pronti alla scena del crimine che si trovano davanti. Al sangue che ricopre ogni superficie.
Chi sono davvero Maddie, Ian e Jo? Qual è l’oscuro segreto che lega queste tre anime feroci? L’unica certezza è che niente è come sembra, in un vortice di suspense, azione e tensione psicologica che trascina il lettore fino al colpo di scena finale.
Salve Confine,
oggi è il turno di un’uscita Longanesi molto interessante.
Ho letto per il blog “Anime feroci” di Annie Ward, un thriller psicologico uscito lo scorso 18 giugno per questa casa editrice che in tema di thriller offre sempre ottime letture.
Maddie vive in Kansas col marito Ian e il figlioletto Charlie. A causa di un brutto incidente vive un disturbo post traumatico che le impedisce la serenità emotiva.
Ha un passato alle spalle che l’ha segnata irreparabilmente e la tiene in un costante stato di ansia che riversa sul figlio.
A complicare questo suo stato emotivo c’è anche il problema del marito, ex militare che ha combattuto in Medioriente e che si trascina dietro i traumi delle brutture della guerra.
Maddie e Ian si incontrano in Europa, quando va a far visita alla sua amica Jo in Macedonia; scocca subito la scintilla tra loro, ma nulla si concretizza se non diversi anni dopo, anche a causa dell’amica Jo, quando si incontrano un’altra volta.
Ian è possessivo e protettivo nei confronti di Maddie, tanto che le fa lasciare la città in cui vive, Sofia, e tutto quello che ha costruito lì, per andare a vivere negli Stati Uniti, in una tranquilla cittadina del Kansas, Kansans City appunto.
Apparentemente sono una famiglia serena come tante, ma dietro le mura della loro casa, e ancora più nel profondo, nei meandri della loro menti, Ian e Maddie, ognuno per motivi personali e differenti dovuti ad esperienze di vita traumatiche, vivono un disagio terribile che nessuno potrebbe immaginare, non fino a quando alla stazione di polizia arriva la chiamata disperata del figlio…
«Non potresti mai essere solamente un’altra nel gregge,» disse Ian, avvicinandosi a me e guardandomi negli occhi. Una delle sue dita indicò i miei capelli. «La tua lana è troppo scura».
Che viaggio particolare è stato questo romanzo! Io adoro i thriller psicologici, quando sono scritti bene ovviamente, e questo lo è.
“Anime feroci” si legge d’un fiato e lascia col fiato sospeso per buona parte della lettura.
Il corpo del romanzo è articolato in tre momenti differenti della vita dei protagonisti.
A capitoli che raccontano della vita in Bulgaria di Maddie, l’incontro con Ian e la spaccatura dell’amicizia con Joanna, si alternano capitoli che raccontano gli eventi delle settimane successive alla scena iniziale, cioè il momento in cui la polizia, allertata dalla chiamata di un bambino, fa irruzione nella villetta in cui la coppia vive, trovandosi davanti quella che sembra la scena sanguinosa di un delitto.
Nonostante questo, la lettura è scorrevole e ben ritmata.
Le parti descrittive sono ben mixate ai dialoghi, ragion per cui non si sente la consistenza di quasi 400 pagine del romanzo.
Il movimento è dato anche dall’alternanza dei punti dei vista nei capitoli che riguardano le vicende passate.
I protagonisti sono persone davvero molto complesse, la scrittrice è stata brava a costruirli dando loro una consistenza psicologica importante. Un uomo e una donna messi in ginocchio da un disturbo post traumatico da stress, che sembrano isolati in se stessi, dominati da una freddezza psicologica sconcertante. Riversano l’uno sull’altra le loro nevrosi, le loro ansie, le loro paure attraverso azioni ben precise, come ad esempio il terrore di Ian che possa succedere qualcosa alla moglie e al figlio, tanto da volerli tenere al sicuro dentro casa costruendo addirittura un bunker nel seminterrato, con generi di prima necessità, armi per difendersi e tanto alcol, perché l’alcolismo è uno dei demoni di Ian.
«Cose che mi fanno paura: quando Charlie piange. Gli ospedali e i laghi. Quando Ian beve vodka nel seminterrato. L’Isis. Quando Ian si arrabbia... Il pensiero che in me ci sia qualcosa di sbagliato.»
Maddie scrive un diario di tutte le sue paure, sotto consiglio della terapista con cui è in cura per il suo disturbo seguito ad un incidente di cui non ricorda le dinamiche, avvenuto in campeggio.
Lì riversa tutto quello che teme e la disturba, da questo diario evinciamo molto del suo personaggio, così fragile e danneggiato.
Altro personaggio a cui va l’attenzione è Joanna, Jo, l’amica di Maddie che con Ian ha un passato…
“Anime feroci” è un romanzo che ci racconta i fatti e gli eventi della storia, ma anche e soprattutto l’evoluzione, o meglio l’involuzione interiore dei suoi personaggi, e l’impatto che hanno avuto sulla loro mente gli avvenimenti che hanno segnato le loro vite.
Non ho nulla da dire a questo romanzo, se non che avrei voluto che l’autrice ponesse più attenzione su alcuni personaggi e che chiarisse un paio di punti che sono rimasti, secondo me, oscuri e che mi hanno lasciato una sorta di curiosità.
Per tutto il resto, l’ho trovato avvincente e particolare, con un finale inaspettato. Sicuramente lo consiglio agli amanti del genere, non va perso.
Buona lettura.
Voto libro - 4
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