Le ventisette sveglie di Atena Ferraris

 


Genere: Narrativa

Scritto da: Alice Basso

21 gennaio 2025

"Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Ho trent'anni, vesto fuori moda e odio le sorprese. E ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Soprattutto faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che ogni cosa abbia una spiegazione. Per questo dirigo una rivista online di enigmistica dove ogni gioco, rebus o anagramma ha una soluzione univoca. Mi fa sentire al sicuro. So che siamo in pochi a ragionare così. Ora, però, è successo qualcosa che ha scombinato le carte. Tutta colpa del mio fratello gemello. Febo è uno scrittore in crisi e, per ritrovare l'ispirazione, si caccia nei guai più assurdi. Al momento, per esempio, si è iscritto a una scuola di magia. Sembrerebbe una cosa innocua, se non fosse che, fra giochi di prestigio e illusioni, è inciampato in un mistero vero, di quelli che scottano. Mi ha supplicata di aiutarlo, dice che ha bisogno della mia capacità di vedere particolari che gli altri non notano. E così eccomi costretta a uscire di casa, a conoscere persone nuove e ad avere conversazioni normali. Ma forse è quello che ci vuole: forse è arrivato il momento di mettersi in discussione e capire se mia madre ha detto la verità sul mio modo di essere. A volte bisogna uscire dal guscio per capire chi si è davvero". Dopo averci fatto sognare con le avventure di Vani Sarca e Anita Bo, Alice Basso torna dai suoi lettori con una nuova protagonista: diversa, ma che assomiglia un po' a ognuno di noi. Perché siamo pieni di fragilità, ma anche di una forza che non sappiamo di avere. E Atena è qui per dimostrarcelo.




Salve salve!
Tra le ultime uscite c’è stato un titolo che mi ha conquistata perché, da persona che mette sveglie per qualsiasi cosa, mi sono sentita molto rappresentata!
Parlo di “Le ventisette sveglie di Atena Ferraris” di Alice Basso, primo volume di una nuova serie dell’autrice.
Conosco Alice Basso di fama, ma non ho mai letto nulla di suo. Il titolo e la trama del suo nuovo libro, però, mi hanno conquistata, quindi eccoci a parlarne.

“Intanto io segno. Segno tutto. Devo sempre segnare tutto, peggio di Febo. O non mi ricordo niente, e perdo tutto, e mi perdo anch’io. Come dicevo: benvenuti nella mia vita.”

Atena Ferraris è un’enigmista, ha una rivista online per cui crea tutti i giochi, gli enigmi e i cruciverba.
La sua giornata è scandita dalle ventisette sveglie che le servono per rimanere concentrata e portare a termine le varie sezioni della rivista. Poi ci sono quei momenti in cui sente di dover chiamare il fratello gemello Febo, spesso in procinto di lanciarsi in avventure spericolate e pericolose per riaccendere la vena creativa e scrivere il suo prossimo thriller.
Una delle sue ultime trovate, forse la meno pericolosa, è stata iscriversi a una scuola di di prestigiazione. “Cosa c’entra questo con Atena?”, penserete.
Beh, una sera dopo la lezione, Febo assiste a un omicidio e Atena è l’unica che può aiutarlo. Lei adora i gialli; inoltre è bravissima a notare i dettagli.
Quindi Atena si ritrova costretta a mandare all’aria la sua routine e le sue sveglie per aiutare Febo in un’assurda caccia al criminale, che all’improvviso diventa reale davvero.
La cosa più assurda? Altre due persone si aggiungono alla loro indagine: Gemma, neuropsicologa per cui Febo ha una cotta, e Jacopo, che indossa abiti desueti e inusuali proprio come Atena… e che sembra osservarla in modo strano.

“«Non sono fatta per chattare. Non sono incline alle conversazioni. Lo dico subito. Così uno è avvertito.»
«Mi considero avvertito. Ora possiamo scambiarci il numero?»
«Ma perché?!» Mi viene quasi da piangere. Cos’ho fatto per meritarmi questo? Io volevo solo cercare del sangue su un pavimento.”

Potremmo definire “Le ventisette sveglie di Atena Ferraris” un cozy mystery. La trama si sviluppa intorno al mistero da risolvere, ma il perno della storia è la nostra protagonista, alla continua scoperta di se stessa.
Atena è sempre stata diversa dagli altri, diversa persino dal fratello gemello, l’unica persona che riuscisse a comprenderla era la madre, che infatti le ha insegnato i modi per sopravvivere in un mondo che non la capisce.
Ad esempio, Atena dice le cose come stanno, non parla per eufemismi, per questo le persone si offendono; vede i dettagli, ma perde il quadro generale delle cose; troppi stimoli le sovraccaricano la mente; ha bisogno delle sveglie per stare concentrata; a volte ha bisogno di isolarsi per ricaricarsi; etc.
Atena accetta di avere dei problemi, ma non sa da cosa derivino, e a volte vorrebbe tanto avere un nome per quello che è perché almeno la vita sarebbe più facile. Invece può solo andare avanti con le lezioni impartitele dalla madre: prepararsi preventivamente ad ogni possibile scenario, positivo o negativo, quando si interfaccia con altre persone, chiedere scusa anche se sa di non aver fatto nulla di sbagliato, guardare le persone negli occhi… lezioni che la costringono a fare cose che la fanno sentire a disagio, ma che le altre persone, quelle che non sono come lei, sembrano apprezzare.

“Tu capisci tantissime cose. Ci sono cose che capisci meglio degli altri. È solo che a volte non coincidono, e hai bisogno di qualcuno che ti faccia da traduttore.“

È davvero bello e interessante affrontare questa avventura con Atena, che “per colpa” di suo fratello conosce persone che sembrano capirla.
Poi c’è Jacopo, che per qualche ragione sembra interessato a lei e, beh, anche Atena è in qualche modo incuriosita da lui.
Il mistero mi è sembrato un po’ tirato in alcuni punti, più che altro perché, nonostante le motivazioni elencate, non c’era poi un vero motivo per i quattro di continuare le loro “indagini”, ma è stato divertente vedere Febo e Jacopo cercare motivazioni valide per convincere Gemma e Atena continuare nella loro avventura.
La narrazione è in prima persona; siamo nella testa di Atena, che condivide con noi il passato, ovvero le conversazioni con la madre, e il presente, ossia l’andamento delle indagini, la sua visione del mondo e delle persone, la sua quotidianità, le sue passioni e, soprattutto, gli enigmi che le vengono in mente.
Una delle cose che ho adorato di più è la possibilità, se si desidera, di risolvere i giochi creati da Atena, sempre ispirati da persone o eventi accaduti sul momento. È stato divertente.
Quella di Atena è una voce interessante, precisa, comprensibile e, nonostante quello che dica, anche molto divertente. La sua ironia è tagliente come una lama, soprattutto quando si tratta del fratello.
Vi consiglio di non saltare la postfazione di Alice Basso, credo sia molto utile per completare il puzzle che è Atena Ferraris.
Sono davvero curiosa di continuare a leggere le storie di Atena, sono certa che Febo o Jacopo saranno capaci di finire immischiati in qualche altro interessante mistero che Atena (a malincuore, forse) si troverà a risolvere.
Baci
  

Voto libro - 4






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