Lasciami andare


Genere: Sci-fi

Autore: Katie M. Flynn

12 Maggio

Lilac ha sedici anni, ma non è propriamente una ragazza, almeno non la ragazza che è stata. Quello che è rimasto di lei è la sua coscienza, diventata proprietà della Metis, una società high-tech che conserva le memorie dei morti per reinstallarle in nuovi «corpi»: i più poveri sono inseriti in oggetti di uso comune, i più fortunati in umanoidi tanto raffinati da sembrare donne e uomini. Sono i compagni, androidi di nuova generazione, e sono destinati ad arricchire le tasche della Metis e l'esistenza di chi è rimasto in vita dopo un'epidemia che ha decimato la popolazione. Per sopravvivere, i vivi si sono rinchiusi in grandi torri dotate di tutti i comfort. Completamente isolati. Lilac è stata assegnata a una ragazzina della sua età, alla quale racconta com'era il mondo ai suoi tempi. Lilac ricostruisce così la propria memoria, fino al momento della sua morte. Rendendosi conto di essere stata uccisa. Quanto tempo è passato da quel momento? Può ancora cercare il suo assassino e vendicarsi? Può ribellarsi alle leggi della Metis uscendo dalla torre per fare giustizia? La risposta è sempre sì, e Lilac attraverserà questo nuovo mondo per scoprire quanto di umano è rimasto in lei.


Salve lettori!
Questa settimana mi sono cimentata con un libro a tema per questo periodo, ovvero ambientato durante e subito dopo una pandemia globale. Lo so, non molto adatto per rassicurare ansie e incertezze, ma la trama mi ispirava un sacco e non ho potuto lasciarmelo sfuggire.
Sto parlando di “Lasciami andare” di Katie M. Flynn, un distopico fantascientifico edito dalla casa editrice Frassinelli, che ringrazio per l’invio della copia cartacea.
L’epidemia di questo virus misterioso sta dilagando, decimando gran parte della popolazione mondiale. La quarantena è in essere e le persone sono costrette a rimanere in casa senza poter uscire o avere contatti interpersonali; una situazione pesante che mette a dura prova la psiche, ma la tecnologia avanza e mette a punto ciò che nessuno si sarebbe mai immaginato: i compagni.

Lilac è la prima protagonista di cui leggiamo il punto di vista e introduce questo mondo strano ma anche spaventosamente vicino alla realtà che stiamo vivendo nel 2020, soprattutto per quanto riguarda i sentimenti e gli stati d’animo delle persone che si trovano in questa situazione. Ma la realtà incontra la fantascienza, perché Lilac non è più una semplice adolescente di sedici anni, è una compagna.

I compagni sono coscienze umane impiantate in corpi meccanici da una società high-tech all’avanguardia, la Metis, che salva le memorie dei morti per poi caricarle su corpi umanoidi di proprietà intellettuale della società stessa. I compagni possono essere presi a noleggio a lungo termine da famiglie che cercano qualcuno che badi ai propri figli o da anziani.

“Forse è nella mia natura di macchina, ma il pozzo di tristezza dentro di me si è esaurito a furia di pompare lacrime.”

Questo sicuramente non è un romanzo di puro intrattenimento e di azione, è ricco di spunti di riflessione complessi che portano ad interrogarsi su alcuni temi controversi come il rapporto tra umano e macchina oppure quanto c’è di umano in una macchina programmata per sembrare umana ma che non lo è del tutto.
Lilac, imperfetta compagna di prima generazione, è sicuramente la portatrice di un sentimento di ribellione e rivalsa nei confronti della società, non vuole piegarsi a coloro che l’hanno fabbricata, mantiene viva la sua coscienza autonoma e non sottosta alla sua programmazione, inoltre cerca la verità a proposito della sua morte e di quei ricordi che ogni tanto riaffiorano della sua vita di prima.
È sicuramente il personaggio che ho apprezzato e che è stato caratterizzato di più, insieme forse a Gabe, umana ribelle e indipendente in un mondo che l’ha lasciata completamente sola, complicata e profonda in un modo tutto da scoprire.

L’autrice ha preferito soffermarsi su questo, sull’aspetto introspettivo e la caratterizzazione dei personaggi, quindi la trama in sé risulta un po’ debole, avrei preferito qualcosa di più strutturato che invogliasse alla lettura con colpi di scena e azione.
La scrittura è semplice ma rende bene il messaggio che vuole lanciare, riuscendo a far immedesimare il lettore nella storia. Per quanto riguarda la struttura narrativa, personalmente non amo tanto i punti di vista diversi in un libro, quindi rimanevo frustrata quando scoprivo di essere alla fine di un capitolo e dovevo interrompere la storyline di un personaggio per passare ad un altro, cosa che spezza il ritmo narrativo, ma comprendo che è stata una decisione appropriata per il tipo di storia che l’autrice ha deciso di raccontare e per dare spazio a tutti i personaggi.

Quello che più mi è piaciuto in questa lettura è il paradosso della disumanizzazione degli umani a causa della pandemia e delle restrizioni sociali che noi conosciamo bene, confrontato invece alla ricerca dei compagni della loro umanità, la speranza di rimettere insieme tutte le tessere del puzzle del loro passato da umani riscoprendo quello che di umano è rimasto in loro.
Per questo consiglio il libro a tutti, soprattutto in questo periodo, e spero che in molti lo apprezzeranno come ho fatto io.
Buona lettura.


Voto libro - 4



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