Tales of the Mist
Un piccolo villaggio nel nord della Spagna nel 1930, dove la luce non ha ancora raggiunto le strade. Leggende senza tempo dove il realismo pre-guerra e il paranormale si trovano faccia a faccia. Un modo per dare un senso all'oscurità, alla morte e alla nebbia di una terra impegnativa. "The tales of the mist" sono quei racconti che ci raccontavano da bambini, più e più volte, in pomeriggi di pioggia e notti invernali. Le raccontava la nonna, la mamma o anche un vicino, in modo da farci comportare bene. Non sai se credergli, ma le raccontavano nel villaggio, anche in quello vicino e nell'intera regione... quindi, devono essere vere, no?
Salve lettrici e lettori!
Giravo su NetGalley alla ricerca di anteprime del 2021 da richiedere nella speranza di riceverle e mi sono imbattuta nella graphic novel “Tales of the Mist” di Laura Suárez, che ho potuto scaricare dal sito.
Giravo su NetGalley alla ricerca di anteprime del 2021 da richiedere nella speranza di riceverle e mi sono imbattuta nella graphic novel “Tales of the Mist” di Laura Suárez, che ho potuto scaricare dal sito.
Laura Suárez ha attinto dalle storie raccontate dalla nonna per creare una graphic novel dalle tinte dark e terrificanti.
Quelle che ha rappresentato sono storie della tradizione, quelle che si raccontano davanti a un bel fuoco dopo una giornata di lavoro, seduti su una sedia a dondolo e circondati da orecchie impressionabili, prima di andare a dormire.
Sono le storie raccontate dai grandi per far comportare bene i bambini, per farli andare a dormire presto e non farli indugiare nel bosco.
Sono ambientate nel nord della Spagna degli anni ‘30 e hanno come protagonisti giovani tormentati e sagge anziane.
Due cugine trovano sul loro cammino la Santa Compaña; una giovane donna è ossessionata dal lamento di un neonato in “The Air”; il diavolo perseguita un ragazzo nel terzo racconto, mentre un altro è legato alla morte in “The Vidoiro”.
“Corvo nefasto, vola via veloce, perché in questa casa, non è ancora morto nessuno.”
Le storie sono molto interessanti, brevi ma ricche di pathos e di intensità.
Sono storie da brivido, racconti che in una serata di temporale, come quella in cui li ho letti io, ti fanno guardare dietro alle spalle per assicurarti di essere solo.
Mi è piaciuta tanto la presenza, alla fine di ogni storia, di una pagina in cui l’autrice, in poche righe, presenta la figura mitica che aveva appena finito di tormentare i giovani ragazzi e ragazze spagnole.
“Mia cara... dobbiamo porre fine a tutto ciò.”
“Ma madre... chi può aiutare qualcuno che si è già arreso?”
“Ma madre... chi può aiutare qualcuno che si è già arreso?”
Si percepisce il terrore, la paura che attanaglia l’anima e che fa tremare la voce. Oltre ai tratti netti e taglienti dei volti o a quelli frastagliati dei demoni, anche le nuvolette dei dialoghi esprimono lo stato d’animo di chi parla. In particolare mi hanno colpito quelle del racconto “The Devil”, trascinate e sofferte come il lamento di chi parlava.
I disegni sono tutti in bianco e nero, scelta perfetta sia per il tono della graphic novel, creepy e misteriosa, ma anche per trasmettere il periodo buio che incombeva sugli abitanti dei villaggi del nord della Spagna, che si stavano dimenticando sempre più velocemente delle storie della loro tradizione nonostante accelerassero il passo sulle strade buie e girassero lo sguardo quando vedevano delle luci in lontananza.
La graphic novel per adesso è disponibile solo in inglese, ma se vi ho incuriosito e vi piace il genere provate a leggerla. È scritta in modo molto, molto semplice, proprio perché sono i disegni a determinare il ritmo non i racconti.
Baci
Voto libro - 4
0 comments