Into the Heartless Wood

 

 Genere: Fantasy

Autrice: Joanna Ruth Meyer 

La foresta è un luogo pericoloso; il canto delle sirene attira uomini e donne verso la morte. Per secoli, una strega ha raccolto anime per nutrire l'albero senza cuore, usando il suo potere per far crescere il suo dominio.
Quando Owen Merrick viene attirato nel bosco della strega, una delle sue figlie, un albero sirena, Seren, gli salva la vita invece di porvi fine.
Ogni notte, si arrampica oltre il muro del giardino per vederla, e ogni notte il desiderio di Seren di diventare umana si approfondisce. Ma un cambiamento nelle stelle preannuncia una pericolosa maledizione, e il tentativo di Seren di diventare umana li condurrà in un'antica guerra tra la strega e il re che sta cercando di fermarla.
 

Salve lettrici e lettori!
Dopo aver letto “A Court of Silver Flames” di Sarah J. Maas (che stavolta non ho recensito io, ma Laura, la quale ha scritto anche un interessante approfondimento sulle varie Corti), ero troppo piena di Cassian e Nesta e troppo vuota per averli lasciati così in fretta (ma come potevo fare altrimenti?), che non avevo idea di cosa volevo leggere, anche se sapevo di voler leggere.
Così mi sono lanciata su un’uscita inglese di gennaio trovata per caso su Instagram: “Into the Heartless Wood” di Joanna Ruth Meyer, descritto come un’unione di “Cuore oscuro” di Naomi Novik (uno dei miei libri preferiti) e La Sirenetta, e, tra l’altro, un retelling gender swap di “La Bella e la Bestia”.
Un sacco di roba, insomma, ma sarà stato all’altezza delle aspettative? 

“Hai paura del buio? O solo del mostro che si aggira qui?” 

Owen Merrick vive al limitare del bosco. Lui, suo padre e sua sorella di due anni, Awela, sono gli unici ad abitare così vicini al terribile bosco popolato dalle “siren trees”, letteralmente alberi sirena (sirena, in questo caso, non come quelle con la coda), esseri dal corpo bianco-grigio come la corteccia delle betulle da cui nascono, coperte da foglie, dai capelli lucenti ricoperti da fiori diversi. Gli alberi sirena attirano uomini, donne, vecchi e bambini nel bosco per poi rubare le loro anime, intrappolandole in un ciondolo che in seguito doneranno all’albero senza cuore al centro del bosco, da cui la loro madre, Gweddyn, ricava il suo terribile potere.
Ma l’albero sirena con le violette sul capo non vuole più essere il mostro di sua madre, non vuole più uccidere innocenti e rubare anime, non vuole più essere una creatura mostruosa ricoperta di sangue.
Non può rimediare alle morti causate fino a quel momento, ma può iniziare a disobbedire alla madre e a proteggere le anime, iniziando da quella di Owen, il ragazzo che ha risparmiato e poi protetto dal bosco, che all’inizio vedeva solo i suoi occhi gialli, finché non le ha dato una possibilità.
Owen incontra la sirena oltre il muro eretto dal padre intorno alla loro casa dopo che il bosco ha attirato sua madre, suona il violoncello per lei, balla con lei, le racconta delle stelle che ama tanto osservare, le dà un nome, Seren, parlano per notti intere, finché non è più possibile.
Gweddyn e il suo bosco non sono l’unico nemico, il re tanto amato dal popolo nasconde un segreto antichissimo ed è disposto a tutto per non perdere il suo potere.
Owen e Seren vengono separati, l’uno dall’altro e dalla loro casa, dalla loro collina in mezzo al bosco, per ritrovarsi in uno schema molto più grande di loro ed estremamente pericoloso. Eppure potrebbero essere gli unici a poter riportare la pace.
Riusciranno a ritrovarsi? Ma, soprattutto, riusciranno a perdonarsi? 

“Morirà credendo che il mostro nel bosco non si sia mai innamorato del ragazzo con la testa nelle stelle.”

Che dire, lettrici e lettori, “Into the Heartless Wood” è un libro senza infamia e senza lode. Sicuramente non lo paragonerei a quella meraviglia che è “Cuore oscuro”. 
Il mio problema è stata la narrazione, mi sembrava sempre di fermarmi e ripartire a ogni capitolo. È difficile da spiegare, ma era come se ogni capitolo fosse a sé stante, scollegato dal resto, sicuramente non era lineare o fluida, ma piena di scossoni. Non tanto a causa del cambio di punto vista tra Owen e Seren, che ho apprezzato, soprattutto perché i capitoli di Seren erano molto drammatici, quanto per i passaggi temporali drastici della storia. Di solito non mi danno fastidio, ma in questo caso non c’è stato un buon amalgama.
A portarmi avanti nella lettura sono stati la storia e il rapporto tra Seren e Owen; ero molto curiosa di scoprire cosa fosse successo al bosco e a Gwydden, perché fosse diventata così, chi fosse davvero il re e in che modo Owen c’entrasse in tutto questo. Le risposte che ho ricevuto non sono state originalissime, ma sono state utilizzate bene. Quello che è stato sprecato è stata la magia, utilizzata ma non spiegata, non approfondita; ci sono riferimenti, ma niente che abbia soddisfatto la mia curiosità da amante del fantasy. 

“Non voglio essere il suo mostro. Non lo sarò.”

Seren è il personaggio migliore, in guerra con sé stessa, desiderosa di essere altro, essere di più, essere migliore, per sé e per il ragazzo che ha visto altro sotto la scorza di albero e gli occhi gialli. I suoi capitoli sono dolci, struggenti, speranzosi e drammatici. Mi è piaciuto tanto il modo in cui l’autrice ha organizzato i suoi pensieri e come la loro struttura sia cambiata insieme a Seren. È una vera eroina e il suo percorso è molto bello.
Anche Owen è un bel personaggio; ha preso le redini della sua famiglia e della casa dopo la scomparsa della madre, aiuta suo padre e ama sua sorella, farebbe di tutto per loro, solo quando incontra Seren inizia a pensare a sé stesso. Vuole vederla, deve stare con lei, sa che è molto di più del mostro che crede di essere, anche se, nella sua mutevole umanità, si ritrova spesso nel dubbio. Ma il sentimento è forte e riuscirà sempre a vedere la verità.
Menzione d’onore per la sirena con le rose tra i capelli e Awela, compaiono poco, ma restano impresse.
Gli antagonisti, così come la magia, sono stati sprecati, persi nell’importanza data al legame tra Seren e Owen.
Devo elogiare, però, la grafica, non solo della copertina stavolta, ma anche dell’interno del volume: le aperture dei capitoli sono spettacolari. 

Insomma, “Into the Heartless Wood” aveva tanto potenziale che non è stato ben sfruttato, ma ha dei protagonisti che riescono a coinvolgere il lettore nella loro storia ed elementi che incuriosiscono. Se cercate uno Young Adult con tinte fantasy che si concentri sul percorso dei personaggi più che sul fantastico, allora fa per voi.
Baci 



Voto libro - 3
 

 

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