Pelle di mille bestie
Genere: Graphic Novel
Autore: Stéphane Fert
Dopo Morgana, il ritorno di Stéphane Fert con un'altra storia con protagonista una donna forte, che lotta per non essere imprigionata nel suo ruolo. I ruoli possono ingabbiarci, ma da cui si può anche fuggire. Ce lo insegna la principessa Ronces che pur di evitare un matrimonio non desiderato, è disposta a fuggire.
Aiutata dagli spiriti animali e dalla dedizione della bella Lou, riuscirà a far prevalere la libertà e la forza dell’amore sulla brama di potere e la morte.
Un sapiente e riuscito adattamento della fiaba Dognipelo dei fratelli Grimm, un graphic novel in i cui i disegni sono puro piacere per gli occhi.
Salve lettrici e lettori!
Sin da quando è uscita questa graphic novel ne sono rimasta affascinata e desideravo leggerla. Attendevo solo il momento di poterla comprare e di immergermi nel mondo oscuro promesso dalla bellissima cover di “Pelle di Mille Bestie” di Stéphane Fert, retelling di “Dognipelo” dei fratelli Grimm, pubblicata in Italia da Tunué.
“Trattieni il fiato e riempi la testa, ma dammi retta: la Maledizione delle Mille Bestie ti aspetta!”
Il giovane Lou si perde nella foresta durante il suo studio di piante da poter inserire nella sua rivoluzionaria enciclopedia botanica. Ma è magrolino e non votato alla violenza, facile preda delle bestie che vivono in quei luoghi. Ma la foresta è il regno della principessa Ronces e nessun principino può venire mangiato. Ronces è incuriosita da Lou, Lou è affascinato dalla principessa: parlano, si legano e si promettono di rivedersi.
Ma Ronces scompare e così inizia la storia, con la ricerca di Lou della bella principessa, aiutato da una streg... pardon, fata molto particolare.
Con un tuffo nel passato scopriamo la storia di Ronces e la causa della sua maledizione...
“E va bene... d’accordo. Mi sembri un bravo ragazzo, anche se un po’ troppo magrolino per questa avventura...”
“Pelle di Mille Bestie” è una favola oscura, sensuale, evocativa, a tratti estremamente ironica, ma anche profonda.
Parla di maledizioni, sacrifici e delle varie sfumature dell’amore, dalla più ombrosa alla più luminosa. È adorabile e divertente l’importanza data alle fiabe, il Codice (detto con un tono di mistero).
Ogni storia deve seguire le regole del Codice, quindi deve avere un principe con un’arma magica, una principessa in difficoltà, delle peripezie da superare.
Ma ai personaggi di “Pelle di Mille Bestie” queste regole non interessano: il principe usa le parole e l’astuzia, la principessa si protegge da sola e la fata madrina è una strega (ops, mi è scappato!).
“Sappi che le favole contengono magie molto potenti. Sono strane creature che nascono e si pasciono intorno a un fuoco dalla notte dei tempi... Le più deboli sfumano e muoiono: così è la vita. Le più forti fan solchi nell’animo, ci piantan le dita. Quando noi le raccontiamo ci facciamo trasportare... Dando corpo a sortilegi, leviatani e incantamenti.”
I personaggi sono molto interessanti.
Ronces è una principessa abbandonata dal padre dopo la morte della madre, cresciuta da mille bestie che poi le sono state strappate da quello stesso padre che ha comandato loro di proteggerla. È circondata dalla sofferenza, in alcuni casi ne è anche la causa, ma coltiva sempre la speranza. Inoltre non si lascia ingannare facilmente, neanche da sé stessa e dai suoi desideri.
Lou è un uomo piccolino, ma con un gran cuore, coraggio e astuzia. È consapevole di non essere forte, ma ciò non lo abbatte, anzi: la conoscenza e le parole sono la sua forza.
Ma il mio personaggio preferito è Margot, una fata madrina molto particolare e molto divertente. È un personaggio inaspettato e ha un ruolo completamente capovolto rispetto a quello che le sarebbe spettato seguendo le regole del Codice.
La storia è avvincente, è una fiaba ambientata in una foresta infestata dai soliti mostri, e il lettore si immerge, inconsapevole che i veri mostri non sono le bestie ma coloro che si nascondono dietro le mura di un castello o sotto abiti sontuosi.
Molto interessante il potere del re; inoltre ho adorato il modo in cui gli elementi della storia originale sono stati adattati in questa graphic novel.
La narrazione trascina il lettore in un vortice di emozioni: a tratti è ironica, a tratti dolorosa, si percepisce la rabbia e la tristezza di Ronces, la speranza e l’amore di Lou, la furbizia di Margot, l’orrore del re. L’utilizzo delle rime è geniale, molto fiabesco!
“In realtà le persone non sono fatte di carne e ossa, come gli animali. Sono fatte di sogni. E hanno bisogno di essere modellate da abiti sontuosi e di vivere in grandi castelli, per non dissolversi nella realtà.”
Attraverso bestie magiche e re impazziti a causa della solitudine, Stéphane Fert mette a nudo l’animo umano in ogni sfumatura. Colori che vengono ripresi nelle tavole.
I disegni sono spettacolari, sono senza parole per la loro bellezza e forza evocativa. Dal viola al blu, dal verde al bianco, dalle persone agli animali, al paesaggio. Mi sono piaciuti tantissimo questi passaggi, queste similitudini.
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ interdetta è l’ultimissima scena. Ci sono rimasta anche un po’ male. Magari, se l’avete letto, fermatevi a commentare e fatemi sapere qual è il suo significato per voi!
In ogni caso consiglio assolutamente “Pelle di Mille Bestie”. È stupenda, evocativa, emozionante e ha dei personaggi indimenticabili.
Voto libro - 4.5
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