La depositaria



Genere: Fantasy

Autrice: Tiziana V. Paciola

7 luglio 2021


«Elisiryde è il tuo vero nome, che nell'antica lingua del tuo popolo significa “Libera”, è quello che tua madre ha sempre desiderato per te. Non ti ha abbandonato, ti ha salvato la vita». Come far comprendere a una bambina di appena nove anni che la sparizione di sua madre non è un abbandono? Convincerla ad affidarsi totalmente al suo nuovo tutore? E a piegarsi a un destino che sarà regolato da leggi divine, in totale contrasto con i propri desideri? Dovrà sottomettersi al volere degli Dei, accettando di separarsi dall'amore della sua vita, tentando di rimarginare ferite profonde, affrontando perdite innaturali e violenze disumane. Riuscirà Siry ad accarezzare le cicatrici dell'anima e fare propri gli insegnamenti della Maga Depositaria?

Ciao a tutti voi, lettrici e lettori!
Oggi vi parlo di un’opera che mi ha attirata fin da subito per la trama e su cui non vedevo l’ora di posare le mani. Essendo un fantasy italiano, non potevo fare altro che gettarmi a capofitto nella lettura!
Si tratta di “La depositaria” di Tiziana V. Paciola, edito da Helios Edizioni.

“Chi lo ha stabilito che il dolore deve indurci a comprendere e a renderci partecipi di quello altrui?”

Ne “La depositaria” ci troviamo davanti a più intrecci: abbiamo, innanzitutto, un primo alternarsi tra generi, dove si oscilla tra fantasy e romance in quantità abbastanza equilibrata; dopodiché c’è un fondersi di storie e personaggi diversi che, nel corso della lettura, si sono rivelati interessanti.
Da un lato abbiamo Siry, una giovane donna che non vede sua madre da quando era bambina, dopo essere stata affidata alle amorevoli mani di Mika, suo tutore. Dall’altro, invece, abbiamo Demien e Kirlie, rispettivamente una giovane allieva e un maestro che si incontrano in circostanze alquanto particolari e, da lì, diventano inseparabili. O quasi.
Questo mescolarsi di vite e personaggi ha dato vita a una trama fitta, piena di ingiustizie, intrighi politici e romantici, in una continua ricerca di sé stessi e di una verità che potrebbe scombussolare le carte in tavola, rivoltando completamente le sorti del destino.

“In tutto il tempo che ho trascorso lontano da te il mio unico desiderio era di riaverti. Come puoi pensare che ti ami di meno? Tu sei la mia vita.”

“La Depositaria” è un’opera ricca di colpi di scena. E, credetemi, fanno soffrire parecchio!
Molto spesso, però, ho notato la componente fantasy venire a mancare, rendendolo quasi un genere secondario e ponendo in primo piano l’erotismo. Forse l’unico difetto vero e proprio è che abbia trovato poco bilanciato l’alternarsi dei generi. Ho trovato il sistema magico un po’ confusionario e non descritto in modo approfondito, come magari avrei desiderato, ma dagli sprazzi che ho ricevuto nel corso della lettura si è rivelato essere particolare, e poteva essere ben sviluppato. Infatti, spero che la Paciola abbia in programma altri libri, che siano sequel o spin off, che magari continuino la storia o ne riprendano e approfondiscano alcuni particolari, anche perché la storia mi ha intrigata, e parecchio!

Parlando dei personaggi, è innegabile la chimica che scorre tra di loro; se all’inizio ho trovato Siry un po’ infantile, col tempo mi sono ricreduta. Ho visto una crescita in lei, con l’avanzare delle peripezie e il semplice scorrere della vita. Il personaggio di Mika mi è piaciuto molto. È dolce, ma anche passionale (però con grande razionalità). È pronto a lottare per un futuro migliore, contro tutto e tutti, ed è la qualità che apprezzo di più. Per quanto riguarda Kirlie e Demien, la loro storia è iniziata in maniera inaspettata, circa a metà libro, per poi ricongiungersi in qualche modo con quella dei due protagonisti principali. Ammetto di aver amato molto di più questa seconda coppia. Mi hanno incuriosita a tal punto che, semmai venisse scritta un’opera su di loro (a meno che la loro storia non sia stata già considerata conclusa), la comprerei seduta stante!

Venendo allo stile di scrittura, non è pesante, nonostante ci siano alcune scene per niente leggere. Anzi, è semplice e scorrevole.
Ho letto il volume in un giorno poiché, una volta iniziato, non riuscivo più a metterlo giù. Credo sia proprio questa una delle più grandi qualità del libro. Con il suo susseguirsi di lotte e intrighi avvincenti e i suoi personaggi per niente banali, sa intrattenere il lettore dal principio fino alla conclusione.


Voto libro - 3.5




 

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