London Celebrities
La serie è composta da:
1. Come fosse amore
2. Non solo bella
Genere: Romance
Autore: Lucy Parker
Richard Troy è uno degli attori più bravi, famosi e belli dei teatri del West End. Purtroppo la sua immagine è compromessa dal suo brutto carattere e dai vari scatti d’ira che la stampa scandalistica ha documentato con molta soddisfazione. Per migliorare questa immagine, cosa c’è di meglio che fingere una storia d’amore con l’angelo dei teatri londinesi allora? Elaine Graham si ritroverà così coinvolta con un uomo che detesta e di cui si è fatta un’idea ben precisa, per nulla lusinghiera. D’altra parte nemmeno Richard è felice di questo piano che è stato imposto a entrambi dalla direzione del teatro per non perdere spettatori. I primi momenti sono pieni di scintille, ma un po’ alla volta entrambi scoprono un lato dell’altro che li farà ricredere su molte cose. E allora sì che le scintille si faranno infuocate!
Ciao Lettori,
tra le uscite di settembre della casa Editrice Triskell, c'è anche il romance enemies to lovers che apre la serie "London Celebrities" di Lucy Parker, dal titolo “Come fosse amore”.
Siamo nel West End londinese, al Metronome, storico teatro londinese dove si rappresenta "Il tributo del Cavaliere", piece teatrale con un cast d'eccezione.
Peccato che Richard Troy, attore di grandissimo talento e star del teatro, con il suo caratteraccio e gli articoli scandalistici che riportano le sue bravate, rischi di trasformarsi agli occhi del pubblico da "simpatica canaglia a uno schifoso b***do arrogante", per riprendere le parole del direttore artistico del teatro, mettendo a rischio la vendita dei biglietti e quindi il successo del dramma teatrale.
A mali estremi, estremi rimedi... e così il direttore artistico Robert Carson, insieme a Pat Bligh, responsabile delle pubbliche relazioni del teatro, decidono che il modo migliore per far risalire il gradimento di Troy agli occhi del pubblico è quello di inscenare una tresca amorosa tra "il b***do preferito dal pubblico dei teatri e l'adorabile angelo dei palchi londinesi" (sempre citando il buon direttore artistico), che poi sarebbe la nostra protagonista femminile: Lainie Graham.
Non diciamo nemmeno che tra i due non corre affatto buon sangue: Richard ha una bassissima considerazione di Lainie perché questa ha avuto una relazione con l'odiato Will Farmer, anch'egli attore teatrale e loro collega; mentre Lainie trova Richard un insopportabile, altezzoso, pallone gonfiato.
I due rifiutano immediatamente l'oscena proposta e a nulla valgono le bastonate in forma di minacce da parte del direttore artistico, ma capitolano entrambi davanti alla carota: l'incasso di due sabati devoluto all'associazione benefica contro il tumore infantile presieduta da Lainie per lei e una buona reputazione indispensabile alla candidatura alla presidenza della RSPA (Royal Society of the Performing Arts) per Richard.
E così i due vanno in scena anche al di fuori del teatro, con incontri e uscite ben piazzate dalla Bligh, neanche fossero burattini. Tuttavia la vicinanza forzata qualcosa di buono porterà, perché a mano a mano che si conoscono, il ghiccio tra i due inizierà a sciogliersi, così come la cortina di antipatia che ammantava gli occhi di entrambi: Richard e Lainie scoprono che le apparenze ingannano e che forse forse poi tanto male l'altro non è.
Di questa commedia romantica ho apprezzato prima di tutto la penna della scrittrice, salace e priva di scrupoli, tratteggia i personaggi del romanzo con poche pennellate argute e divertenti, offrendo al lettore l'immagine generale del personaggio attraverso dettagli della persona o del suo carattere.
Spesso nei romanzi rosa le scrittrici si concentrano sui protagonisti, relegando il resto dei personaggi a comparse fumose, prive di personalità. La Parker invece non dimentica nessuno e si dedica con attenzione a tutti i suoi personaggi, più o meno importanti che siano.
Anche la trama, seppure molto classica, è ricca di accorgimenti e eventi che la rendono interessante e per niente piatta.
Mi ha divertito leggere di Richard e Lainie, che, molto alla lontana, mi hanno ricordato Elisabeth e Mr. Darcy... L'orgoglio e il pregiudio non sono mai buoni compagni di viaggio.
Voto libro - 3.5
Genere: Romance
Autore: Lucy Parker
24 gennaio 2022
Luc Savage è uno dei migliori registi e businessman del West End. Ha sempre diretto e prodotto spettacoli di successo e uno dei suoi più grandi sogni, riportare in auge l'antico teatro Queen Anne ereditato dopo la morte del nonno, sta diventando realtà. Ma le difficoltà non mancano, anzi sembrano piovere una dietro l'altra sulla sua testa, mettendo a dura prova il suo proverbiale carattere freddo. Prima si accanisce su di lui la stampa, poi problemi continui nella ristrutturazione e infine, una delle attrici principali dello spettacolo deve segnare il debutto del suo teatro, si rompe entrambe le gambe. Luc deve quindi scegliere una sostituta adeguata e Lily Lamprey non è di sicuro la persona adatta... o no? Lily sogna fin dall'adolescenza di diventare un'attrice di teatro ma al momento ha una sola esperienza lavorativa importante: una serie televisiva storica in cui interpreta un ruolo davvero ingrato. Incredibilmente le si presenta l'occasione di fare un provino per Luc Savage ma lei sa molto bene cosa pensa il regista di lei. La sua bellezza, i suoi capelli biondi platinati e soprattutto la sua voce alla Marilyn Monroe hanno sempre dato a tutti l'impressione sbagliata di lei, e Luc Savage non fa eccezione. L'incontro tra i due non sembra promettere nulla di buono per Lily eppure Luc le dà una possibilità, perché ha intravisto in lei un incredibile potenziale. Ma se si è sbagliato, non solo sarà la fine del suo teatro ma anche della carriera di entrambi. A complicare il tutto poi ci si mettono i sentimenti, emozioni inaspettate che nessuno dei due ha mai pensato di poter provare prima...
Ciao Lettori,
la serie “London Celebrities” di Lucy Parker prosegue con il secondo volume dal titolo “Non solo bella”, uscito da qualche giorno per Triskell Edizioni che ringrazio per l'Arc del libro.
Per chi non conoscesse la serie, parliamo di romance autoconclusivi di cui “Come fosse vero” è il primo titolo, la cui recensione trovate in blog.
Questa volta le due celebrità prese di mira dal London Celebrity, il giornale scandalistico che dà il nome alla serie, sono il regista e direttore artistico teatrale Luc Savage e l'attrice Lily Lamprey. Il primo erede di una lunga dinastia di proprietari e imprenditori teatrali, la seconda figlia illegittima di un Pari della nobiltà inglese e una cantante di piano bar.
Le loro vite si incrociano perché Luc deve inscenare un'importante sceneggiatura per l'inaugurazione del suo Teatro di famiglia, ritornato nella sua proprietà dopo anni di decadimento e dopo un enorme sforzo, finanziario e non. Ma è in difficoltà per la terza protagonista dell'opera, il cui ruolo non è ancora assegnato a causa della rinuncia della sua ex compagna, novella sposa di un lirico italiano. Figurarsi quanto un tipo simile possa storcere il naso davanti alla candidatura di Lily, una ragazza di 26 anni, attrice protagonista di una serie televisiva a dir poco scandalosa, le cui prestazioni artistiche lasciano a desiderare. Viene spinta sia dall'alto, da un azionista del teatro che è il suo padrino, sia dal basso, da una delle sue collaboratrici più strette che la caldeggia perché convinta che sia un personaggio mediatico importante e che abbia doti artistiche acerbe ma di grande potenziale.
Savage, famoso per la sua intransigenza e, da buon inglese, con la puzza sotto il naso, non la vorrebbe neanche sentire nominare, ma cede alle quasi minacce della sua collaboratrice e decide di farle un colloquio.
Lily non crede alle sue orecchie quando il suo agente la chiama per fissare il colloquio con Savage. La sua carriera di attrice lascia molto a desiderare, il suo personaggio femminile è poco più che una sciacquetta senza inibizioni sessuali... davvero molto poco per poter aspirare alla carriera teatrale che tanto sogna.
Insomma, le premesse non sono le migliori come possiamo immaginare, salvo poi incontrarsi di persona...
Se il primo romanzo era a tema “enemies to lovers”, questo secondo verte più sull' “age gap” e sulle sue difficoltà: Savage ha superato la quarantina, staccando Lily di quattordici anni, e questo influenzerà molto le azioni di lui, mentre, da parte sua, Lily dovrà superare molte insicurezze che la spingono a non lasciarsi andare per paura di essere abbandonata per l'ennesima volta nella sua vita.
I temi toccati dalla Parker in questo secondo volume sono vari, oltre a quelli accennati sopra c'è quello degli abusi emotivi nelle relazioni, il tema della morte e il dolore ad esso associato, il tradimento e le sue conseguenze, ma è molto bello il modo in cui la Parker disegna, pian piano, il rapporto tra i due personaggi principali, che, sebbene immediatamente attratti l'uno dall'altra, costruiranno pezzo dopo pezzo la loro relazione.
Lo stile della Parker si conferma essere scorrevole e gradevole, anche se, questa volta, mi sono trovata in più punti a pensare che stesse allungando un po' troppo il brodo (se mi concedete l'espressione poco aulica) e a pensare che i due personaggi precedenti fossero un po' più brillanti, ma, a parte il taglio di qualche scena/pagina qua e là, la storia è ben costruita e coerente. Inoltre, la sobrietà dei personaggi è perfettamente integrata con l'atmosfera di tutto il libro.
È una lettura piacevole che fa compagnia per tutta la sua durata, perché uno dei pregi dell'autrice è quello di saper arricchire le sue storie di eventi e dettagli poco prevedibili, quindi sebbene sia un romance classico non è classico il modo in cui la Parker ne scrive.
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