Credere
Genere: Interviste
Autore: Julian Carron, Umberto Galimberti
Credere è un verbo dai tanti significati e dalle innumerevoli implicazioni che attengono non solo alla sfera della spiritualità ma anche a quella della psicologia e più in generale del vivere in una società civile.
Ma cosa significa credere oggi? E cosa significa non credere?
Su quali convinzioni poggiano le riflessioni di un uomo di fede o, viceversa quelle di un agnostico, di un "greco", come si definisce Umberto Galimberti?
Una delle personalità cattoliche più interessanti del panorama attuale dialoga con uno dei filosofi e psicanalisti più conosciuti in Italia sul senso profondo di questa parola.
Ne scaturisce un confronto di altissimo livello e allo stesso tempo chiaro e illuminante, ricco di suggestioni e possibili declinazioni. Ma anche un'interessantissima mappatura del pensiero spirituale occidentale, fondamentale per credenti e non credenti.
Salve lettori! Oggi vi voglio parlare di un libro diverso dalle solite letture che sono solito recensire, ovvero "Credere - Juliàn Carron in dialogo con Umberto Galimberti", un libro uscito lo scorso aprile, edito da Piemme in una nuova serie chiamata "Piemme Confronti".
Piemme Confronti è una serie di interviste/dialoghi trascritti tra due personaggi di un certo spessore su un determinato argomento che interessa l'esperienza e la saggezza umana. Questo primo libro "Credere" parla proprio di questo, della fede religiosa nello specifico.
"Una fede senza dubbio non è una fede, è un'appartenza, perché la fede deve essere incerta... se invece io sono quieto nella mia fede, allora ho bisogno semplicemente di protezione, di un'appartenenza."
Il dibattito sul credere è condotto qui da due grandissimi personaggi: Juliàn Carron e Umberto Galimberti. Juliàn Carron è un noto teologo, linguista nonché docente universitario spagnolo. È conosciuto soprattutto per il rapporto con don Giussiani. Come potete capire dalla sua descrizione, è lui a tenere alto il vessillo della fede, cristiano-cattolica.
"I riti sono fondamentali per difenderci dall'irruzione dell'irrazionale. Il rito è fondamentale anche a livello non religioso. A Milano si dice "conserva la regola e la regola ti conserverà quando l'uomo perde la ragione va fuori di testa, sono le abitudini e i rituali a tenerlo in piedi. Cosa crediamo che la psicoanalisi funzioni solo per le parole di uno psicanalista? Funziona per il rito. I riti sono essenziali, perchè consentono alla parte folle di noi di riuscire ad annunciarsi senza sconvolgerci."
Umberto Galimberti, invece , è un filosofo, accademico e psicanalista italiano. Scrive per Repubblica ed è autore di numerosissimi saggi. Nel testo si definisce non ateo, né agnostico né laico, ma "Greco", per scoprire il perché però vi consiglio di leggere il libro.
Lettori, come la maggior parte dei libri che ho amato, anche questo l'ho trovato per caso, grazie ad Instagram devo dire. Mi trovavo in un periodo di "apatia del lettore" e non sapevo proprio quale libro avrei voluto leggere, nonostante la mia TBR sia ancora lì, inviolata, a crescere sempre di più, che mi guarda dall'alto e mi sussurra un perenne "memento legi". Comunque, dopo aver visto che si trattava di poco più che 70 pagine mi sono subito convinto a dargli un'occasione. Il fatto che si trattasse di un confronto trascritto ha esercitato su di me un certo fascino e infatti questo tipo di struttura poi non mi ha deluso, tutt'altro anzi! Non vedo sinceramente l'ora che esca un nuovo volume della serie per poterlo leggere.
“Credere” non è un libro leggero, è un libro che va letto quando si ha tempo, perché devi avere tutta la possibilità di meditare sui suoi contenuti. Le due leggende dei loro ambiti che sono Carron e Galimberti non si limitano a parlare di questioni religiose, certo il focus è sempre quello, ma spesso si spazia su più ampie questioni storiche, filosofiche, ma anche scientifiche e sociologiche. Non potrete smettere di pensare ai due punti di vista, alle metafore e alle conoscenze che trasudano da questo testo.
"L'uomo non rinuncia volontariamente alla libertà. In questa conclusione è racchiusa la luce del nostro tempo, la luce del futuro."
“Credere” è la prova più vera che quanto Socrate diceva sul dialogo è completamente esatto e vale sempre: il dialogo, anche tra due posizioni opposte, è sempre un momento di crescita per tutti coloro che sono coinvolti.
Voto libro - 5
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