La notte scorsa al Telegraph Club

 


Genere: Young Adult 

Scritto da: Malinda Lo

21 Giugno 2022 

Lily Hu ha diciassette anni e non ricorda esattamente quando sia nata in lei la domanda. Ma di sicuro la risposta l’ha trovata insieme a Kathleen Miller sotto l’insegna al neon del Telegraph Club, un locale per lesbiche. L’America del 1954, però, non è un luogo sicuro per due ragazze che si amano, soprattutto a Chinatown. La paranoia del maccartismo investe tutti, soprattutto i cittadini cinesi americani come la famiglia di Lily: nonostante il padre si sia duramente guadagnato la cittadinanza negli Stati Uniti, infatti, il rischio della deportazione è ancora alto. Ma Lily e Kath sono disposte a rischiare tutto purché il loro amore fiorisca alla luce del giorno.

Ciao a voi, readers!
Oggi sono qui per parlarvi di un’opera di cui attendevo da un po’ l’arrivo sugli scaffali italiani. Per mesi mi sono chiesta se leggerlo in lingua originale oppure aspettare la traduzione, ma la seconda opzione ha prevalso. Ciò che mi ha attirata di questo libro è stata sicuramente l’ambientazione negli anni ‘50 e la rappresentazione lgbt, di cui c’è sempre bisogno!
Forse avrete già capito di quale libro sto parlando…
Si tratta di “La notte scorsa al Telegraph Club” scritto da Malinda Lo, edito Mondadori!

“Più la madre insisteva che fosse un errore, più Lily era certa che non lo fosse. Forse era la parte più perversa di tutto ciò: il capovolgimento di tutto, come se la negazione potesse farlo sparire, quando le faceva solo stringere il dolore al petto, quando rendeva solo le emozioni più chiare.”

Ci troviamo con esattezza nell’America del 1954. La protagonista è Lucy Hu, una ragazza di diciassette anni che, già dal principio del romanzo, inizia a raccontare della sua ricerca di sé stessa, incentivata dalla scoperta del Telegraph Club, un locale per lesbiche, e dall’incontro con Kathleen Miller. Vedremo il loro rapporto, in particolare, crescere pagina dopo pagina finché Lily e Kath non impareranno a dargli un nome e a lottare per esso.
Non è soltanto una storia d’amore. O, almeno, non riguarda solo rapporti interpersonali di tipo romantico. Parla del rapporto tra genitori (familiari, se includiamo anche la zia) e figli, della deportazione degli americani cinesi (purtroppo, dati i tempi, sempre dietro l’angolo), del rischio e degli ostacoli che le persone omosessuali e/o comuniste hanno affrontato ogni giorno e, ovviamente, del trauma e delle preoccupazioni che tutto ciò ha scaricato sui cittadini.

“Si chiedeva se Kath potesse percepirla, seduta su quel treno che la portava via. Forse era possibile se chiudeva gli occhi e trasmetteva i suoi pensieri lungo il binario di acciaio come un messaggio su una linea telegrafica.
«Ti amo. Ti amo.»"

Inutile dirvi che questo romanzo mi ha devastata in trecentomila modi diversi.
L’elemento fenomenale di “La notte scorsa al Telegraph Club” è la costruzione dei personaggi e, in particolare, di Lily. Ho empatizzato con lei su più livelli, anche se a volte mi è stato difficile entrare pienamente nel romanzo a causa di un pizzico di lentezza che ho avvertito nel ritmo narrativo.
La relazione tra Kath e Lily non occupa un punto centrale nel romanzo, a mio parere, quindi non rischierei nel categorizzare l’opera come “romance”.
Direi che è un historical fiction e, se permettete, anche un romanzo di formazione. Credo, infatti, che tante persone (che siano ragazz* o adult*) possano ritrovarsi nel percorso compiuto da Lily, includendo non solo l’accoglienza e la consapevolezza del proprio orientamento sessuale, ma anche le difficoltà in cui potrebbero incappare.
Riguardo queste ultime, il romanzo insegna a non arrendersi davanti a nulla e ad essere fier* di sé stess* nonostante tutto.

A colpirmi è stata una cosa in particolare: il coming out con la madre. Ho provato un senso di sopraffazione. Giuro che tutte le emozioni, positive e negative, in quel momento mi hanno investita come un treno in corsa. Se solo ripensassi a quelle pagine, il groppo in gola che ho mandato giù a fatica tenderebbe a risalire.
Il finale, se da un lato mi tranquillizza su un futuro un po’ più roseo, dall’altro mi fa sentire come se ci fossero dei pezzi mancanti e risultasse un po’ incompleto.
A parte questo, sono contenta di come la comunità lesbica sia stata rappresentata nel romanzo. Inoltre, lo stile di scrittura di Malinda Lo ha reso ancora più apprezzabile e confortevole l’opera.
Ora, se permettete, torno a piangere in un angolino per la fine di questa storia!

Voto libro - 4.5






You Might Also Like

0 comments