Promemoria per il diavolo


Genere: Thriller

Scritto da: Paolo Regina

10 giugno 2022

In una Ferrara stretta nella morsa di un inverno particolarmente rigido, quattro noti esponenti della ricca borghesia locale vengono trucidati, l'uno dopo l'altro, con modalità efferate. Accanto a ciascun cadavere l'assassino lascia una sorta di "firma", oggetti apparentemente ordinari, ma dal misterioso valore simbolico: alcune vecchie monete in lire, uno specchio rotto, sterco d'asina e il cuore di un coniglio. Un sottile filo rosso-sangue difficile da decifrare. Dell'indagine viene incaricata una vice questora dal nome straniero, Uta Keller, fredda come quell'inverno e altrettanto pungente. Anche Gaetano De Nittis, brillante capitano della Guardia di Finanza, solitario, anarcoide e amante del blues, è coinvolto nell'inchiesta, di supporto alla poliziotta. E sarà proprio grazie all'umanità e all'intuito del finanziere che si arriverà all'inaspettata soluzione… Un noir appassionante che è anche un lungo e tortuoso viaggio nella mente di un serial killer e nei segreti di una città di provincia apparentemente placida e innocua, che darà al lettore l'occasione per scoprire che, a volte, ciò che sembra follia è solo la somma di infinite ingiustizie. Nella sua ultima indagine il capitano De Nittis va ancora più a fondo nell'animo dei "diversi", rivelando una rara capacità di ascolto e di comprensione anche della parte oscura dell'uomo, senza mai abdicare alla necessità di giustizia e di verità.

Ciao lettori,
finalmente riesco a recensire un bel thriller noir edito dalla SEM, che ringrazio per questa uscita. Parlo di "Promemoria per il diavolo" scritto da Paolo Regina.
Il genere noir mi piace molto e lo leggo volentieri. Questo di Regina, in particolare, mi ha incuriosito per la bella copertina e il titolo accattivante e devo dire che non ne sono rimasta delusa: il libro non è lunghissimo, si legge in un pomeriggio di relax, è molto scorrevole, con un bel ritmo che ti porta a non chiuderlo fino alla fine.

Da quanto si deduce sia dalla sinossi che dalla stessa trama, "Promemoria per il Diavolo" chiude una serie di indagini che vedono come protagonista il Capitano della Finanza Gaetano De Nittis.
Da quanto ho capito dalla bibliografia dell'autore, il Capitano è l'unico filo che lega le sue opere, per il resto indipendenti l'una dall'altra.
Nella serie di omicidi che sporcano la città di Ferrara in questo volume, il Capitano è tirato in ballo da una collega, la quale chiede il suo aiuto per la sua fama di essere in grado di arrivare dove altri trovano porte serrate. Anche questa volta la rete di amicizie e il suo sesto senso saranno fondamentali per la risoluzione del caso.

Ma non mi voglio dilungare troppo con la trama, peraltro molto ben sintetizzata già dalla sinossi, per concentrarmi su altri aspetti del libro che mi hanno colpita.
Partiamo dai personaggi. Nonostante De Nittis sia un personaggio già costruito, in questo libro non sentiamo la mancanza delle storie precedenti, perché lo scrittore riesce a descrivere il suo carattere e la sua personalità a tutto tondo, senza lasciare indietro niente. Se non fosse stato per qualche richiamo a casi o a personaggi passati, non mi sarei neanche accorta di non essere davanti a un personaggio ex novo. Questa qualità lo scrittore la sfrutta per tutti i suoi personaggi: ciò che mi è piaciuto di più è stato il modo in cui è riuscito a rendere reali e veritieri tutti i soggetti del libro, non solo vittime e assassino, ma anche le varie comparse ad essi collegati.
Alla fine del thriller ci sentiamo di giustificare l'operato dell'assassino, perché le ingiustizie subite avrebbero fatto impazzire chiunque.
Ma il libro ha un settimo protagonista: il Capitano, 4 vittime, l'assassino e… la città di Ferrara. È vero, siamo di fronte a un noir, quindi le ambientazioni e le motivazioni dietro il libro non sono certo le migliori, ma la descrizione del carattere della città e dei suoi abitanti mi ha lasciata sorpresa. Mai mi sarei aspettata che Ferrara fosse una città così chiusa e massonica. Ma leggere serve anche a questo, scoprire mondi e realtà a noi lontani, che pensiamo bellissimi e molto migliori delle realtà che viviamo, per poi scoprire che il bello e il brutto vanno pari passo. Noi conosciamo il bello e il brutto delle nostre realtà, non immaginando che altrove il brutto si nasconde in posti e luoghi dove meno te lo aspetti.

Altro elemento che mi piace evidenziare è l'espediente letterario che collega il titolo agli omicidi, gli oggetti lasciati sui cadaveri come promemoria della loro cattiveria in vita per il demonio, un promemoria, appunto, per sceglierne la pena.

Voto libro - 4











 

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