Victories greater than death. La pietra di Talgan


Genere: Fantascienza YA

Scritto da: Charlie Jane Anders

9 settembre 2022

Tina Mains non è un'adolescente comune. Ha un lume di salvataggio interplanetario nel petto, e trascorre ogni giorno di vita sulla Terra in trepidante attesa che questo lume si attivi e che i suoi alleati alieni, che da piccola l'avevano nascosta sulla Terra per proteggerla, la vengano a prendere per riportarla nello spazio e permetterle di compiere il suo destino: sconfiggere un terribile nemico intergalattico e far trionfare la giustizia. In quest'ardua impresa spaziale, Tina potrà fare affidamento sulla sua migliore amica Rachael e su un equipaggio di alieni e terrestri determinato a portare a termine la missione, costi quel che costi. Riusciranno a salvare l'universo da ciò che lo minaccia e a ristabilirne l'equilibrio?


Ciao a voi, lettrici e lettori!
Era da tempo che non leggevo uno sci-fi, dato che raramente si tratta di un genere che mi attira. Qualche mese fa, però, ho adocchiato un libro di science fiction young adult che ha stuzzicato la mia curiosità, sia per la trama particolare che per la copertina meravigliosa.
Oggi, quindi, vi parlerò di “Victories Greater than Death: La pietra di Talgan”, scritto da Charlie Jane Anders e edito da Fanucci!

“Non c’è tregua. È un circolo vizioso. La gente si sente in una posizione di sicurezza solo quando può calpestare qualcun altro. Perché dovrei voler essere umana?”

La storia ci viene narrato da Tina Mains, protagonista dell’opera. Tina è un’adolescente particolare: non è un’umana, bensì un’aliena mandata e nascosta sulla Terra da bambina affinché venisse protetta dai nemici, nell'attesa del suo minaccioso ma eroico destino. Solo sua madre e la sua migliore amica Rachel sono al corrente della sua identità.
È consapevole del fatto che un giorno i suoi alleati alieni torneranno a prenderla, facendo sì che il lume interplanetario nel suo petto si attivi, così Tina potrà finalmente salvare il mondo dalla minaccia che sa di dover combattere.
Peccato che quando quel momento arriva, nulla vada secondo i piani. Non è per niente preparata al nemico che dovrà combattere e non riesce a ritrovare in sé quella figura leggendaria che gli altri credono sia. Per fortuna al suo fianco non solo avrà Rachel, ma anche una squadra di alieni e terrestri pronti ad aiutarla a portare a termine quest’impresa pericolosa.
Riusciranno a salvare l’intero universo?

Tra le primissime caratteristiche che ho apprezzato in questo libro vi è la rappresentazione. Vi sono numerosi personaggi appartenenti alla comunità lgbtq+ e anche alcune PoC.
Un’altra cosa che ho amato è la caratterizzazione dei personaggi, tra cui ovviamente Tina, un’adolescente super intrepida che, anche se ha momenti in cui dubita di sé stessa, riesce a provare a tutti di essere una forza. Credo che come protagonista YA faccia il suo dovere e reincarni proprio il tipo di personaggio in cui l* adolescenti vogliono vedersi. È anche queer, il che aggiunge un grado di immedesimazione ed empatia in più.

Per quanto riguarda lo stile di scrittura, non è particolarmente difficile, considerando che c’è anche un glossario a fine libro che ci aiuta ad avere le idee più chiare su determinati luoghi, espressioni utilizzate a bordo della flotta reale e altre caratteristiche che fanno aumentare la curiosità del lettore anche dopo aver concluso l’opera.

Le descrizioni però mi hanno lasciata un po’ con l’amaro in bocca. Mentre il world-building, a mio avviso, è esposto in modo chiaro, ciò non si può dire delle scene più dinamiche, che ho trovato un bel po’ ripetitive e confusionarie a lungo andare. C’è stato un momento più o meno a metà lettura in cui non ho capito bene dove si volesse andare a parare, ma ho cercato ugualmente di andare avanti focalizzandomi sulla bellezza del world-building e della sua trama.
Le descrizioni strutturate non molto bene, però, hanno reso il ritmo narrativo estremamente lento. Nonostante sia partita con le migliori delle intenzioni di portare a termine il libro, il mio viaggio è stato quasi più tortuoso di quello intrapreso da Tina! Mi ci è voluto molto ad entrare nel romanzo, il che ovviamente mi ha resa più annoiata che entusiasta.
Ma c’è da considerare che si tratta del primo libro di una serie e, come sempre, cercherò di dargli una seconda chance con il seguito. Di certo, con quel finale, Charlie Jane Anders ci ha lasciati appesi a un filo, così come il destino dei personaggi a cui mi sono affezionata man mano che giravo le pagine. Non vedo l’ora di leggere “Dreams Bigger Than Heartbreak” (che spero Fanucci traduca presto!) e di alzare il rating a quest’opera dalle premesse spettacolari.

Voto libro - 3















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