Frankenstein
Genere: Horror
Scritto da: Mary Shelley
11 ottobre 2022
Quando il dottor Frankenstein dà vita a una creatura realizzata cucendo parti di cadaveri, pensa di aver finalmente sconfitto la morte. Ma ciò che ottiene è un mostro, rifiutato da lui e da tutti a causa dell'aspetto orrendo, eppure più umano di quanto si possa immaginare. A guidare le sue azioni, come quelle di molti uomini, saranno infatti la solitudine e la sete di vendetta.
Salve gente, eccomi con una nuova recensione dei classici horror arrivati in libreria con una nuova veste grazia a Rizzoli, che ha dedicato loro una collana: BURDark. La mia scelta stavolta è ricaduta su “Frankenstein” di Mary Shelley. La copertina è caratterizzata da colori scuri, nero e grigio, tagliata dal titolo verde fluo, ripreso nei dettagli sul dorso. È una vera bellezza e ringrazio tantissimo la casa editrice per avermelo inviato.
Anche questa volta la lettura mi è nuova; anche se conosco la storia, avendone visto gli adattamenti cinematografici, non avevo mai letto la storia originale.
Il libro si apre con uno scambio di lettere tra Robert Walton e sua sorella Margaret, dove le racconta del suo viaggio al Polo Nord. Robert, durante il suo viaggio, incontra Victor Frankenstein, con cui nasce una sorta di amicizia.
Victor gli racconta la sua storia: l’infanzia, la perdita delle persone a lui care, fino ad arrivare agli studi di filosofia che lo conducono a un folle esperimento. Convinto di poter vincere contro la morte, cuce tra loro vari pezzi di cadaveri e così… darà vita a un mostro.
“Frankenstein, non essere giusto con tutti mentre calpesti solo me, a cui più che a ogni altro hai il dovere di mostrare giustizia, e perfino clemenza e affetto. Ricordati che sono la tua creatura; dovrei essere il tuo Adamo e invece sono l’angelo caduto, che senza colpa tu hai scacciato dalla gioia. Ovunque vedo una felicità da cui io solo sono irrevocabilmente escluso. Ero buono e generoso; l’infelicità mi ha trasformato in un demone. Rendimi felice, e tornerò a essere virtuoso.”
Il libro è un racconto dei racconti; tra lettere e testimonianze vediamo nascere i dubbi, formarsi le esperienze, sperimentare l’abbandono e la vita.
Per me la parte più interessante della storia è quella della creazione e della conoscenza del mostro, infatti ho divorato queste pagine, mentre il resto della lettura è stata piuttosto lenta e meno travolgente, tra le varie riflessioni e i dubbi.
Ho provato pietà e tenerezza per il mostro, mentre il suo stesso creatore prova ribrezzo per lui. Mentre, per quanto Frankenstein appaia geniale, molto spesso avrebbe meritato una sberla.
Mary Shelley ha indubbiamente creato un capolavoro con “Frankenstein”, un romanzo gotico degno di lode, ma a volte la storia si perde troppo sulla meditazione sulla vita e sulla morte, mentre ho trovato la ricerca d’identità della creatura molto più affascinante.
È un libro indimenticabile, ma non mi ha soddisfatta del tutto.
Resta il fatto che la mia conoscenza di Frankenstein e del suo mostro non termina con questo libro, perché sono ancora curiosa e desidero leggere altri lavori ispirati dall’opera.
Margaret
Voto libro - 4
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