La compagnia di Mezzanotte



Genere: Fantasy ragazzi

Scritto da: Hana Tooke

4 ottobre 2022

Ema Vaškov nasce sotto il segno del dodici: dodicesima figlia, viene al mondo il 12 dicembre 1877 a mezzanotte in punto. In una famiglia di eminenti scienziati come la sua non c'è posto per i presagi e le superstizioni. Ma lei è sempre stata diversa, è convinta di predire le catastrofi e ha timore delle ombre. All'età di dodici anni viene mandata a vivere dall'eccentrico zio Josef e conosce Silvie, una ragazza che sembra finalmente vederla per la persona straordinaria che è. Le due si incontrano durante le notti di luna quasi piena. Quando Silvie scompare misteriosamente, Ema si mette sulle tracce dell'amica. L'unico indizio che le abbia lasciato porta alla misteriosa Compagnia di Mezzanotte. Nell'atmosfera incantata di Praga, comincia per Ema un'avventura mozzafiato, durante la quale si trova a dover risolvere un caso di omicidio. Il mondo che le si schiude davanti ha in sé un pizzico di magia, un che di inquietante e una galleria di personaggi imperdibili. Età di lettura: da 10 anni.

 

Salve salve!
Sono qui per parlarvi del nuovo romanzo di Hana Tooke (autrice di “Gli inadottabili”, di cui qui in blog trovate la recensione di Valeria) dal titolo “La compagnia di mezzanotte”. Ovviamente ringrazio Rizzoli per la splendida copia cartacea.
E adesso… pront3 a vivere un’avventura di mezzanotte nella fredda Praga? 

“Era una notte che avrebbe portato una nuova piccola vita.
E, ahimè, un pizzico di morte."

Il dodicesimo giorno del dodicesimo mese alle dodici di notte in punto è nata Ema Vašková. Un momento magico ma sfortunato che definirà tutta la vita della ragazzina dai capelli chiarissimi e dagli occhi grigio cenere.
Ema cresce in una famiglia numerosa dedita alla scienza, ad ogni tipo di scienza, l’importante è che sia dimostrabile.
La madre è una meteorologa, il padre un matematico, i vari fratelli e sorelle studiano gli animali, le piante… Ce n’è per tutti, tranne che per Ema.
La bambina passa dalla cura di un fratello all’altro, sballottata da uno studio all’altro, spinta a trovare la sua strada.
Finché non rimane da sola, fratelli e sorelle tutti a scuola, e ha la possibilità di pensare al suo ambito di studi. 

Ema ha diverse capacità molto particolari, riesce a sentire quando qualcosa sta per andare storto (sente un formicolio nelle ossa), riesce a “leggere” le ombre delle persone, passa inosservata come un fantasma e riesce a capire le persone semplicemente osservando il loro volto, come cambiano i tratti e le espressioni. Cerca di trovare diversi nomi per le cose che riesce a fare, nel tentativo di farle sembrare studi rispettabili, ma finirà per chiamare il suo fascicolo semplicemente “Ema l’Enigma”.
Dopo un colloquio disastroso con la direttrice di una scuola prestigiosa e la partenza dei genitori per una ricerca, inizierà la vera avventura di Ema.
Trasferitasi a casa dello zio Josef, costruttore di biciclette e padrone di un gatto pestifero, Ema conosce Silvie, una bambina della sua età ma diversissima da lei. Silvie è avventurosa, spinge Ema a superare le sue paure e a credere in sé stessa. Tra le due nasce una splendida amicizia, finché Silvie non scompare improvvisamente. Ema, preoccupata per l’amica, rivede tutte le cose che l’amica le ha insegnato, tutte le cose che le ha detto, per scoprire un mondo meraviglioso ed esclusivo al di sotto di Praga.
Per quanto brillante, questo mondo nasconde un segreto e solo Ema può portato allo scoperto. Per Silvie… e anche per sé stessa. 

“Non credere di non poter fare qualcosa. Niente è impossibile, con un briciolo di immaginazione.”

Sin dai primi capitoli “La compagnia di mezzanotte” si rivela essere una lettura misteriosa e piena di sorprese.
Seguiamo la piccola Ema che cresce al seguito delle varie sorelle e dei fratelli, ognuno con una passione e un richiamo preciso. Lei, invece, non trova nessuno studio adatto a lei, nessuna passione nelle materie già note. Ha, però, delle capacità davvero strane di cui vorrebbe sapere di più. Sfortunatamente non c’è nessuna scienza che possa aiutarla a capire sé stessa, Ema l’Enigma, ma è sicura che possa esistere, raccogliendo abbastanza dati riuscirà a spiegarsi tutto.
Ema è una bambina molto silenziosa, non tanto per timidezza quanto per abitudine. Nessuno la ascolta, nessuno quasi la vede e la sente, passa inosservata in una famiglia in cui tutti hanno lo sguardo già fisso su un obiettivo. Tranne lei, che invece osserva tutto e tutti con molta attenzione.
È impossibile non provare tristezza per il modo in cui Ema si sente, come non capirla. È nata in un mondo che non la comprende, che non ha un posto per lei, e tutto quello che cerca di fare è proprio trovare quel posto, trovare un modo affinché possano capirla e vederla davvero.
Sembra una battaglia persa, finché non arriva Silvie, che le mostra quanto sia forte e incredibile.
Qualità che Ema dimostra nei momenti di necessità e quando gli adulti cercheranno di sminuirla perché per loro non vale la pena risolvere il suo enigma. 

Nelle note, l’autrice racconta delle difficoltà nel capire e finire questo romanzo e di quando ha scoperto di essere neurodivergente. A quel punto uno spiraglio si è aperto non solo sulla sua vita, ma anche sulla storia che stava scrivendo e sulla sua protagonista, vista sotto una luce differente.
La storia di Ema non solo è un’avventura middle grade avvincente e interessante, che inoltre nasconde un pizzico di mistero e di indagini che non guastano mai, ma è soprattutto la storia di una bambina che cerca di definirsi e di trovare il suo posto nel mondo, cambiandolo se necessario.
In fondo, non è quello che cerchiamo di fare un po’ tutt3?

“Essere normali è l’illusione più grande di tutte, Ema Vašjová. Non ho bisogno di essere una medium per sapere che sei splendiferamente insolita.” 

Non avevo letto “Gli inadottabili” (anche se Valeria me l’aveva consigliato mentre ancora lo stava leggendo), ma da adesso seguirò con piacere le uscite dell’autrice.
De “La compagnia di mezzanotte” mi è piaciuta tanto l’idea, tantissimo il messaggio e altrettanto l’esecuzione.
Mi è piaciuto iniziare questo viaggio con Ema dalla nascita, anzi, prima ancora, dalla profezia che precede la sua nascita. Ha permesso all’autrice di costruire molto bene sia il contesto che il personaggio e permette a noi di provare familiarità e di affezionarci di più ad Ema.
Mi è piaciuto il modo in cui ha sfruttato la città di Praga e le sue tradizioni; mi ha fatto venire voglia di visitarla!
Mi è piaciuta l’atmosfera che ha costruito, un po’ cupa, tanto magica e misteriosa, perfetta per il mese di ottobre.
Baci 

Voto libro - 4





 

 

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