I lupi di Boulder - Sangue e bugie






Genere: Fantasy

Scritto da: Olivia Wildenstein

18 ottobre 2022

La prima regola per vincere?

Mai innamorarsi dell'avversario.

A tre mesi dal suo diciottesimo compleanno, Ness si ritrova costretta a tornare in Colorado. Nonostante siano passati sei anni e i lupi del suo branco di soli uomini non si ricordino chi è, lei non li ha mai dimenticati.
È impossibile dimenticare chi discrimina gli altri solo in base al loro sesso.
Soprattutto Liam Kolane, il figlio di Heath, il capobranco più duro e crudele che abbia mai comandato il branco di Boulder. Liam è tanto bello quanto fastidioso, tanto gentile quanto distaccato, ed è il motivo per cui il cuore di Ness non smette di palpitare… e la cosa non dovrebbe succedere. Dopotutto, Liam è un Kolane.
Tale padre, tale figlio. No?
Quando Heath muore, Liam decide di farsi avanti per ottenere il ruolo di Alfa e nessuno osa sfidarlo.
Tranne Ness.
Ha così inizio un gioco pericoloso. Le regole? Il vincitore prende tutto… inclusa la vita dell'avversario.

Ciao Lettori,
è con molto piacere che partecipiamo al Review Party de “I lupi di Boulder – Sangue e bugie”, il primo volume della serie fantasy romance omonima di Olivia Wildenstein, edito dalla Queen Edizioni che ringraziamo per la copia recensione.

I libri sui lupi mi piacciono quasi quanto quelli sui vampiri e ho scelto di leggere in anteprima questo romanzo per la nostalgia che ne avevo, non mi capitava di leggerne da molto tempo e quando ho avuto sottomano la trama di questo volume mi è tornata improvvisa la voglia di trovarmi in mezzo a un branco.

Ness Clark è un lupo, ma diversi anni prima è stata costretta ad abbandonare la sua casa insieme a sua madre a causa della morte di suo padre e al rifiuto del branco di accoglierla in mezzo a loro. In questi anni è cresciuta nel rancore e nella povertà, sola con sua madre e Evelyn, l'unica persona che, appena trasferitesi, è riuscita a superare le barriere di orgoglio e paura che circondavano lei e sua madre. Ma dopo la morte di quest'ultima, i suoi zii fanno irruzione nella sua vita per farla ritornare a casa con loro. Non essendo ancora maggiorenne, Ness è costretta a seguirli, non senza rimostranze e tanto livore da renderla praticamente inavvicinabile.
Tornata a casa, scopre che l'alpha del branco, Heath, l'uomo che ha rovinato la vita di sua madre, è morto e che la nomina del nuovo alpha non solo è imminente ma è già di fatto nelle mani di Liam Kolane, figlio di Heath.
Ma Ness non è più una bambina e ha deciso di voler mettere fine una volta e per sempre a una tradizione medievale che impedisce alle donne di far parte del branco e al sessismo imperante dei suoi membri. La sua decisione innesca un gioco pericoloso che la porterà molto vicina alla morte, ma non per i motivi che dalla trama si potrebbero immaginare...

Leggere questo concentrato di testosterone mi ha fatto bene, ho apprezzato sia l'introduzione dei mille personaggi maschili, trattandosi di un branco composto quasi esclusivamente di maschi dalle premesse interessanti (Liam in particolare è molto ben disegnato e coerente con sé stesso per tutto il romanzo), sia la costruzione delle vicende del passato e del presente del branco e della vita di Ness.
La trama non è stata per niente scontata e anche il suo sviluppo è stato interessante. Molto apprezzata la tensione sessuale crescente tra i due protagonisti, anche se il libro è totalmente privo di scene erotiche, salvo qualche bacio bollente.
Al contrario, ho trovato carenti tutti i personaggi femminili, a partire proprio da Ness, che per tutto il libro è stata un'altalena continua tra donna forte, scaltra e determinata, e un’impulsiva damigella in pericolo.
Peccato, perché la Wildenstein ha sacrificato una protagonista con delle belle premesse iniziali sull'altare dell'eroe che salva.
Stesso dicasi per la zia Lucy, la quale, a parte una scarna descrizione iniziale, conosciamo solo per le cattiverie. Si salva solo Sarah, con molta probabilità la protagonista del secondo volume della serie, che speriamo non subisca lo stesso destino.

Un altro elemento che mi ha lasciata un po' stranita è il fatto che l'autrice non dedichi neanche un rigo al worldbuilding o, per intenderci, a contestualizzare la narrazione spiegando le regole alla base dei branchi della sua serie. Un esempio per tutti: perché i lupi femmine non possono essere ammesse nel branco?
Mi rendo conto di essere una rompina, ma mi spiace perché il libro mi è piaciuto, anche per lo stile della scrittrice e per l'ottimo lavoro di traduzione. Se non fosse stato per quelle cose avrei dato un voto molto più alto.

Voto libro - 3.5











 

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