The Fragile Threads of Power
La serie è composta da:
Genere: Fantasy
Scritto da: V.E. Schwab
11 giugno 2024
Sono passati sette anni da quando le porte tra i mondi sono state sigillate. Sette anni da quando Kell, Lila e Holland si sono opposti a Osaron, in una battaglia disperata che ha salvato i mondi di Londra Rossa, Grigia e Bianca. Sette anni da quando la magia di Kell è stata infranta e Holland ha perso la vita.
Ora Rhy Maresh governa Londra Rossa, che ribolle di cospirazioni e rivolte, mentre a Londra Bianca è comparsa una nuova Antari, Kosika, il cui cruento fanatismo religioso potrebbe evocare un potere troppo vasto per essere controllato.
In questo mosaico di nuovi amici e vecchi nemici, una ragazza dotata di un'insolita abilità entra in possesso di un oggetto in grado di cambiare il destino dei quattro mondi.
Il suo nome è Tes ed è l'unica in grado di unire le fragili trame del potere. O di spezzarle per sempre.
Salve salve!
Dopo mille preghiere e implorazioni, il mio desiderio si è avverato: la casa editrice MacMillan mi ha dato l’immenso onore e l’incommensurabile gioia di leggere in anteprima “The Fragile Threads of Power”, il nuovo libro di V.E. Schwab che apre la trilogia sequel (dopo la rilettura posso dirlo con assoluta certezza) della mia serie preferita, ambientata nel mio mondo fantastico preferito, con i miei personaggi preferiti in assoluto: “A Darker Shades of Magic”!
La nuova trilogia, dal titolo “Threads of Power”, è ambientata 7 anni dopo gli avvenimenti della serie originale.
“Kell sorrise, Rhy rise, e almeno per un momento sembrò facile ignorare le cose non dette.”
Sono passati sette anni da quando Kell, Lila e Holland hanno sconfitto Osaron, Rhy è diventato re dopo la morte dei genitori e Alucard ha potuto finalmente dire la verità al suo principe.
Dopo quella battaglia, Holland ha perso la sua magia, ma grazie a Kell è riuscito a tornare nel suo mondo, White London, in pace con sé stesso, consapevole di aver sconfitto la minaccia peggiore per la sua amata ma crudele Londra. Kell, al contrario, ha ancora la sua magia, ma è rotta, sgretolata, a pezzi; utilizzarla gli provoca un dolore lacerante che lo spezza nel profondo, lasciando il principe in un abisso da cui non vede via d’uscita, poiché, in fondo, cos’è un Antari senza la sua magia?
Lila, a differenza di Kell, ha vissuto tutta la sua vita senza la magia, assaporandola solo dopo aver dovuto imparare a sopravvivere con le unghie, con i denti e con le sue amate lame. Ogni giorno, sulla Grey Barron, la sua nave, Lila insegna a Kell a combattere senza contare sulla magia, stanca di vedere la persona che ama (anche se non lo direbbe mai ad alta voce) soffrire.
Mentre Kell e Lila navigano per conto della corona, Rhy e Alucard hanno costruito la loro famiglia a Londra; hanno una figlia, Ren, che Rhy ha avuto con la sua regina, Nadiya Loreni, personaggio interessante quanto estremamente ambiguo. Ren è una bimba di cinque anni amante degli animali, vivace e sempre in movimento, ma non ha ancora mostrato affinità con nessun elemento né alcun segno di magia. È ancora piccola, Rhy lo sa, ma il re non può fare a meno di temere che sua figlia sia come lui. Non aiuta il fatto che Londra stia cambiando, sempre meno bambini nascono con la magia, alcuni credono che stia finendo, mentre altri sostengono che la colpa sia dei Maresh e del re senza magia. Quest’ultima ragione viene sostenuta dalla Mano, un gruppo di ribelli la cui soluzione al problema è eliminare la famiglia reale. Nessuno sa chi sia la Mano o chi l’abbia creata, ma ben presto scopriamo che ogni mente dietro il gruppo ha scopi ben diversi dal salvare Londra e la sua magia.
“Non è il dolore che ti spaventa. È quello che sei. E che non sei. Un prete rimuove il suo abito ed è ancora un prete. Ma cos’è un Antari senza la sua magia?”
Oltre ai vecchi personaggi facciamo la conoscenza di due giovani novità: Tes, un’artigiana di Red London, e Kosika, la nuova regina di White London.
Tes è la protagonista di questa nuova trilogia; all’apparenza un personaggio secondario, in realtà il suo potere la renderà indispensabile nel corso della trilogia, così come lo è stata in questo primo romanzo.
Tes non ha alcuna affinità con gli elementi, ma riesce a vedere i fili della magia, proprio come Alucard. Ma a differenza del mago più affascinante di Arnes, Tes riesce a interagire con la magia, riesce a toccarla, filo per filo, a modificarla, a migliorarla e ad aggiustarla. Nessuno conosce la vera portata del suo potere, nessuno conosce Tes, eppure la ragazza si ritrova inconsciamente coinvolta con la Mano quando un ragazzo moribondo le lascia una scatola da riparare…
“Poteva vedere la trama stessa del mondo e tutta la magia in esso contenuta, toccare ogni filo, disfarne lo schema e ricrearlo, e…”
In un’altra Londra, invece, la magia sta risbocciando. Dopo la morte di Holland, nuova linfa sembra scorrere nelle vene di White London, che ha guadagnato anche una nuova Antari e regina, Kosika, ritenuta una prescelta, una discendente del vecchio re, ora divenuto il loro santo. Nonostante i cambiamenti, White London non ha perso la sua aura fredda e violenta: i suoi cittadini continuano a versare sangue per la magia, ma stavolta lo fanno insieme, in fede, grati alla loro giovane regina e fedeli al loro inestimabile santo.
“Prima, un servo. Poi, un re. Infine, un santo.”
Tra presente e passato, Schwab ci permette di ritornare a Londra, anzi nelle varie Londra e non lascia niente all’immaginazione per fortuna! Iniziando dagli avvenimenti presenti, ci racconta cosa sta succedendo ai nostri amati Lila, Kell, Rhy e Alucard, ormai adulti, e chi sono i loro nuovi nemici.
Allo stesso tempo, torna indietro nel tempo per farci capire cosa è successo in questi sette anni e come sono arrivati al punto in cui li ritroviamo. Per buona parte del romanzo, numerosi sono i flashback che accompagnano la narrazione degli eventi presenti, in fondo sono un bel po’ le cose su cui dobbiamo essere aggiornati.
Io sono stata estremamente contenta di questi passaggi tra presente e passato, fortunatamente ben delineati, perché, per quanto affascinata dalla nuova trama, sentivo il bisogno viscerale di sapere cosa fosse successo a questi personaggi e come sono arrivati dove e come sono ora.
La stessa tecnica dei flashback, Schwab la utilizza per presentarci i nuovi personaggi, Tes e Kosika, che tra passato e presente si dipanano davanti ai nostri occhi come una tela intricata che non vediamo l’ora di vedere completata.
La trama che Schwab intreccia in questo volume è super interessante e ricca di suspense, stratificata e ricca di possibilità (molte piuttosto spaventose) per il futuro di Londra (tutte e quattro).
Il problema alla base della nuova trilogia è la lenta scomparsa e conseguente assenza della magia e del potere, situazione opposta, ma in qualche modo parallela, a quella della trilogia originale, dove il pericolo, invece, derivava dall’eccesso di magia.
Ho trovato questa scelta estremamente interessante e furba, soprattutto dal punto di vista della costruzione della serie in generale; è un modo perfetto per distaccarsi da ciò che abbiamo già visto, senza abbandonarne del tutto le premesse, inoltre credo rappresenti la naturale evoluzione della storia, coerente con tutti gli accenni alle porte e alle fiamme che l’autrice ci ha lasciato nel corso dei libri.
Questo è uno dei motivi per cui V.E. Schwab è una delle mie autrici preferite, è una fine narratrice e costruttrice di mondi, attenta ad ogni dettaglio, non lascia nulla al caso o nel dimenticatoio, so per certo che tutto ciò che ha scritto in queste pagine, tutto ciò su cui ha posto l’accento e anche le cose volontariamente lasciate passare all’oscuro, nonostante possano sembrare sciocchezze, ritorneranno prepotenti nei momenti più inaspettati, ma assolutamente necessari.
I personaggi, ovviamente, sono un altro pregio del romanzo. È stato un sogno ritrovare i vecchi e un piacere conoscere i nuovi. Ognuno di loro ha compiuto un percorso non facile di cui porta ancora i segni: Kell nel suo terrore verso la magia, Rhy nella sua paura per il destino di sua figlia, Tes nella sua riluttanza a condividere persino una sillaba del suo nome.
Ogni singolo personaggio ha un percorso a sé stante che spesso si intreccia con quello degli altri, eppure sono convinti di doverlo percorrere da soli. Unico personaggio che naviga le acque agitate di questo mondo senza lasciarsi sopraffare sembra essere Lila, un punto fermo e solido nonostante sia in costante movimento e spesso su una nave. Ha senso, data la sua visione della vita, frasi ormai iconiche diventate motti da prendere come esempio.
“Erano numerose le cose che rendevano Delilah Bard diversa. Ma forse la più importante, almeno qui, in questa Londra, era questa. Lei non aveva bisogno della magia.”
Era da tempo che un libro non mi faceva desiderare di essere parte della storia, un personaggio anche io, al fianco di persone di cui vorrei essere tanto amica!
È stato meraviglioso tornare nella Londra di Kell e Lila, già durante la rilettura, ma soprattutto ora, sette anni dopo, con un’avventura tutta nuova, anche se provo una paura tremenda per quel che potrà succedere.
Ancora una volta, questo mondo e i suoi abitanti mi hanno fatto sognare, penare, soffrire e adorare. Avrei voluto più scene dolci tra Rhy e Alucard, ma devo dire che quelle tra Kell e Lila sono tanta roba… Lasciano tanto all’immaginazione, eppure io ero morta, sciolta, sepolta. Le sto rileggendo all’infinito eppure mi fanno sempre lo stesso effetto.
Ecco, come al solito mi è venuta una recensione lunghissima (per cui mi prenderò un bel rimprovero) in cui mi sembra di aver detto poco e niente. Io posso solo sperare che Oscar Vault (che dovrebbe aver acquisito i diritti di tutte le opere di Schwab) pubblichi presto “The Fragile Threads of Power”. Non è necessaria una rilettura prima di iniziarlo, come ho già detto, l’autrice fa un ottimo lavoro a legare presente e passato e a ricordarci cosa è successo nella trilogia originale, ma se riuscite a farla io ve la consiglio: non solo per ricordare o per rientrare nel mood, fatelo perché è una serie spettacolare e merita di essere riletta. E, ora, anche continuata!
Baci
Voto libro - 5
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