La soffitta sul lago
Autore: Viola Shipman
Genere: Narrativa contemporanea
Immersa in un bosco di betulle bianche e inondata dal profumo di un cedro secolare, la vecchia casa di famiglia sul lago Michigan è da sempre il rifugio di Mattie. L'ampio focolare in soggiorno, la cucina dalle piastrelle azzurre, la soffitta in cui disegnava magnifici giardini: tutto risuona di voci e ricordi felici. Ma da tempo Mattie lotta contro un destino avverso, con il sostegno e l'amore di suo marito Don, accanto a lei da cinquant'anni. Finché all'improvviso nella loro vita irrompe Rose, una ragazza madre che per sbarcare il lunario accetta un posto da badante, insieme alla figlia Jeri, una bambina di sette anni dai ricci ramati e dall'incredibile vitalità. E in mezzo allo scompiglio portato dalle nuove arrivate, Mattie e Don capiscono che era proprio questo che avevano sempre desiderato: una grande, chiassosa famiglia. Qualcuno a cui affidare i ricordi più cari: una bambola di pezza, un ciondolo di vetro, un album di ritagli... Ogni oggetto una storia, un momento di allegria. E forse per Mattie, Don e Rose, una nuova chiave per guardare la vita in modo diverso.
Salve amiche e amici del Confine. Il libro che vi propongo oggi non vi lascerà indifferenti, anzi sarà una di quelle letture che lasciano il segno. Vi parlo de “La soffitta sul lago” di Viola Shipman, edito Giunti editore.
Don e Mattie sono sposati da 50 anni e il loro amore è legato alla splendida casa sul lago che Mattie ha ricevuto in eredità dai genitori. Tutto lì dentro racchiude un ricordo e una storia, ma purtroppo sono costretti ad abbandonarla per trasferirsi in una casa che meglio si adatti alle esigenze presenti di Mattie, malata di SLA da diversi anni e arrivata ormai alla fase finale della malattia in cui ha bisogno di assistenza costante. Per un fortunato caso del destino, l’agenzia manda loro Rose, una giovane madre single con gravi problemi economici che ha bisogno di questo lavoro per mantenere Jeri, la figlia di 7 anni. Si crea subito un forte legame tra le ragazze e i due coniugi che, complice uno speciale baule ritrovato in soffitta, raccontano momenti della loro vita, lasciando a loro, e soprattutto a noi, importanti lezioni sul reale significato dell’amore.
Ogni buon lettore sa che ogni tanto s’incontra un libro speciale che ha in sé il potere di cambiarci la vita, o perlomeno di guidarci in un determinato momento della vita. Ecco, quando ho finito di leggere “La soffitta sul lago”, con le lacrime che mi rigavano il volto, ho percepito proprio questo.
È una storia che potrebbe essere definita drammatica dato che il tema della morte ci accompagna in ogni pagina, ma che alla fine diventa una storia di speranza e d’affetto. Si soffre, certo, soprattutto si percepisce il dolore di Don e la sua paura verso quel futuro prossimo in cui sa che si troverà presto solo senza la sua compagna e anima gemella, un dolore profondo e puro quanto puro è il loro amore.
L’autrice ci racconta di vari tipi d’amore, quello di Don e Mattie in primis, ma anche quello di Rose per la figlia, quello creatosi tra i due coniugi nei confronti di Rose e Jeri; ogni amore è diverso e ugualmente importante. Don e Mattie non hanno avuto la fortuna di avere figli, ma la donna sente che la loro splendida storia ha il diritto di essere tramandata prima della fine che si avvicina inevitabile per colpa della terribile malattia. Quale modo migliore quindi per raccontare il passato se non attraverso gli oggetti stessi contenuti nel baule che tanti anni prima Mattie ha ricevuto in dono dai suoi genitori?
Ogni oggetto raccoglie in sé una storia, non sono semplici utensili o stoffe che si possono acquistare, ma qualcosa di prezioso, fatto a mano con cura, con lo scopo di essere tramandati da madre in figlia. Il fatto stesso che questi oggetti siano stati inseriti nel baule ci dice quanto ogni storia sia stata fondamentale per la vita della dolce vecchietta. Le descrizioni particolareggiate ci permettono di percepire l’odore di legno di cedro di cui è fatto il baule, impregnato del profumo di pulito di tovaglie e grembiuli, riusciamo a vedere quasi l’incantevole dimora lacustre di Hope Dunes circondata dal verde e a sentire la pace che la circonda.
Passato e presente scorrono in un romanzo in cui il filo che lega tutto non è né il tempo né lo spazio, ma l’amore. Capitolo dopo capitolo leggiamo della vita di Mattie e Don, di come quegli oggetti li abbiano accompagnati nel corso della loro vita e di come sia facile dimenticare le gioie del passato quando si è preoccupati per il presente. Tra l’altro la titolatura dei capitoli è proprio l’elenco dei vari tesori, per cui anche l’indice risulta quasi un inventario per tenere traccia di ognuno di loro.
Penso sia chiaro che ho adorato leggere questo libro, così dolce e profondo che scoglie il cuore e ci lascia con una bella sensazione di pace. Come dicevo all’inizio, uno di quei libri che lasciano il segno.
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