Sogniamo più forte della paura




Genere: Narrativa

Autore: Saverio Tommasi

13 Novembre


Capita di rado di rendersi conto dell'ultima volta in cui si fa qualcosa. L'ultimo gelato dell'estate, l'ultimo abbraccio a un amico che poi muore o parte, l'ultima canzone che poi la serata finisce. Quando ancora vedeva le rondini volare in cielo a primavera, Filadelfia non sapeva che sarebbero state le ultime. Poi più niente. E neanche libellule, lumache, pesci nel fiume. Perché il mondo si era fatto grigio e sporco.
Filadelfia ha sedici anni. Altissima, magra, cento soprannomi che le hanno rifilato i bulli della scuola, si è appena trasferita in una nuova città, in cerca di altri colori e di giorni meno difficili.
Perché, nonostante tutto, ci prova a sognare più forte. È così che le ha insegnato suo nonno, che sa tante cose e sembra venuto, più che da un'altra epoca, da un altro pianeta. Lui, questo mondo in cui non ci si saluta più per risparmiare sulle parole e si ringhia davanti a una tastiera, non lo riconosce più. E non si dà pace per quegli alberi spogli e quel fiume logoro per gli scarichi della fabbrica di Ilvo, il principale imprenditore della zona.
Il giorno in cui il nonno sparisce, tocca a Filadelfia mettersi alla sua ricerca. E si troverà a fare molto più di questo. Si batterà per salvare tutto ciò in cui crede, senza sapere se ce la farà, ma non avendo altra scelta che provarci.
Una favola moderna che con ironia, dolcezza e un tocco di magia ci invita a non perdere la speranza di poter cambiare questo mondo malconcio.







Salve Confine. 
Quante letture in questo Novembre, e siamo nemmeno a metà del mese. Io ovviamente non mi lamento, leggere è un ottimo modo per ingannare il tempo quando fuori diluvia a più non posso.
Questa settimana ho letto un romanzo particolare, grazie alla Sperling & Kupfer che mi ha inviato il file.
SI tratta di "Sogniamo più forte della paura" di Saverio Tommasi, in uscita oggi, 13 Novembre.

Filadelfia è una ragazzina che vive tranquilla in un piccolo paesino con la mamma e il nonno. 
Quando il nonno si ammala, sono costretti a trasferirsi in città. 
Spinazzola non è il paradiso. A causa della fabbrica di Ilvo, tutta la città è costantemente ricoperta da una polvere nera, che si insinua ovunque.
Nessuno dice nulla o si lamenta di questo, perché Ilvo è amato da tutti in città. Tutti lo riveriscono e ne parlano bene.
Anche a scuola è difficile parlare male di Ilvo e di quello che produce nella sua fabbrica, perché il preside e una professoressa terribile, La Generalessa, non ammettono critiche al benefattore della città, che regala posti di lavoro.
Il nonno di Filadelfia non ci sta e ben presto si mette nei guai a causa della sua lingua lunga. Spetta a Filadelfia e al suo improbabile aiutante in sedia a rotelle, Mario, salvare il nonno e, chissà, l'intera città.

Ho esordito dicendo che questo romanzo è un po' particolare e spiego subito perché.
È insolito, per me, leggere libri per ragazzi, e questo lo è.
Devo ammettere però che si presta a chiavi di lettura differenti e che tocca diversi argomenti sociali veramente importanti.
Penso che sia possibile considerarlo un buon romanzo di approfondimento per le scuole medie ed elementari, sebbene ci siano un paio di parolacce... Ma chi non le conosce!
Il mio commento è giustificato dal fatto che "Sogniamo più forte della paura" tratta argomenti come l'inquinamento e i maneggi che le fabbriche fanno per eludere controlli e leggi, parla di discriminazione e bullismo, introduce l'argomento della guerra e il concetto di giustizia sociale.
Ilvo rappresenta il male incarnato in un proprietario di fabbrica che produce mine anti-uomo e va ad ingrassare un mercato fiorente come quello della vendita delle armi e affini. La sua fabbrica inquina la città e le zone circostanti e chi mantiene il silenzio e agevola il suo lavoro viene premiato e entra a far parte della sua stretta cerchia.
Bullismo e discrimazione sono gli altri argomenti trattati nel romanzo, sempre con estrema ironia.
Nella società di Filadelfia, infatti, coloro che non sono propriamente utili e produttivi sono considerati reietti ed emarginati, e mi riferisco ai disabili, ai ragazzi con problemi di ritardo cognitivo e tutto il resto. In quella società funziona così ed è normale, ma Filadelfia non ci sta e lega con Mario, un ragazzino in carrozzina dall'inaspettato senso dell’avventura.
Chi prova a lottare contro il sistema è relegato ai margini della società; qui ci sono gli abitanti dei vagoni, persone che non si sono arrese al volere del più forte, così come il nonno di Filadelfia, che paga per le sue idee, ma che, per fortuna, ha una nipote intelligente e sveglia...
La lettura è scorrevole, lo stile un po', come dire, bambinesco, ma questo probabilmente è dovuto al pubblico a cui è indirizzato.
I contenuti importanti sono trattati con ironia e sarcasmo, cosa che ho apprezzato.
Ho riscontrato qualche luogo comune, che alla mia età, chiaramente, non mi sento di giustificare, ma mi rendo conto e ribadisco a me stessa e a voi che lo considero un romanzo con un target diverso.
Lo consiglierei, come detto prima, come testo da adottare nelle scuole per l'ora di approfondimento, perché introduce a diversi argomenti attuali.
Buona lettura.


voto libro - 3.5 Molto Bello




You Might Also Like

0 comments