Dormire in un mare di stelle



La serie è composta da:

  1.  Dormire in un mare di stelle I
  2.  Dormire in un mare di stelle II



Genere: Fantascienza 

Autore: Christopher Paolini 

22 settembre 2020 


È l'ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.


LO SPAZIO E LE SUE MERAVIGLIE.
L’AMBIENTAZIONE


Il mondo immaginato e costruito dall’autore è talmente vasto e ricco che è facile perdersi.
Siamo nel 2257 quando il romanzo comincia. Nel mondo creato da Paolini troviamo diversi sistemi oltre a quello solare che conosciamo così bene.
Esiste la Lega dei Mondi Alleati composta dai seguenti sistemi: Sole, Alpha Centauri, Epsilon Eridani, Epsilon Indi, Sigma Sigma Draconis, Theta Persei e 61 Cygni.
Ma esistono anche i Mondi Indipendenti, di cui fanno parte Cordova 1429 e Tau Ceti.
Ogni sistema ha le sue particolarità, che dipendono dalle caratteristiche dell’habitat di ciascuno di loro.
Gli abitanti di Shin-Zar (all’interno di Tau Ceti), per esempio, devono subire delle modifiche genetiche per sopravvivere e prosperare nel profondo pozzo gravitazionale in cui si trovano.

La storia di Kira ha inizio ad Adrasteia, detta anche Adra, all’interno di Sigma Draconis, la cui particolarità è quella di avere dimensioni analoghe al pianeta Terra ma un’atmosfera densa e letale, poiché non contiene ancora ossigeno a sufficienza. Di conseguenza è anche priva di uno strato di ozono che possa proteggere dai raggi UV. Tuttavia, è proprio l’assenza di forme di vita più sviluppate ad aver spinto Kira e la sua compagnia a recarsi lì, perché ciò permette ad Adra di essere colonizzata facilmente, dato che i coloni possono adattarla ai propri scopi e scegliere, per esempio, che tipo di flora importare e impiantare. Una cosa non fattibile con altri pianeti, che invece hanno una flora e una fauna autoctoni con cui bisogna imparare a convivere.
Peccato che il ritrovamento di un manufatto alieno da parte di Kira complichi le cose, costringendo la Lega a mettere Adra in quarantena.

Il manufatto trovato da Kira non è la prima struttura aliena individuata da un essere umano. Il primo ritrovamento di un reperto alieno avvenne quando Kira aveva solo quattro anni e si tratta del Grande Radiofaro di Talos VII, di cui ancora si ignora l’artefice. Per ora, almeno.
Da quel momento gli umani si sono resi conti di non essere l’unica specie senziente a essersi evoluta nella galassia. Perché sì, la Terra esiste ancora e viene chiamata anche “Madrepatria”, nonostante la maggior parte dei coloni, Kira compresa, non ci sia mai stata e probabilmente non ci andrà mai.
I genitori di Kira, infatti, prima che lei nascesse sono emigrati da Stewart’s World, uno dei pianeti di Alpha Centauri, per stabilirsi a Weyland, all’interno di Epsilon Indi, dove Kira è cresciuta e a cui è molto legata, sebbene con il suo lavoro non ci torni veramente da tanto tempo.
Dopotutto nello spazio le distanze fra un pianeta e l’altro richiedono spesso parecchi mesi di viaggio.

Parlando invece degli alieni che minacciano l’umanità, possiamo distinguere quelle che gli umani chiamano Meduse e quelli che invece vengono denominati Incubi. All’inizio si pensava che facessero parte della stessa specie, ma in realtà presentano una struttura biochimica diversa e, soprattutto, sono nemici tra di loro, oltre che con gli umani. Fra le Meduse, il tipo di alieno più diffuso è quello con i tentacoli, con cui Kira si trova più volte a combattere.
Anche fra gli umani che abitano nello spazio esistono delle particolarità. Per esempio, ci sono gli entropisti, un’organizzazione non governativa dedita alla ricerca e alle scienze sia applicate sia teoriche, per cui nulla conta più della conoscenza, e i numenisti, un ordine religioso fondato su Marte nei primi anni di colonizzazione che venera i numeri.
Kira invece è una xenobiologa: in breve si occupa di studiare la sintesi e la manipolazione di dispositivi e sistemi biologici. Ma, grazie allo xeno che si annida nel suo corpo, Kira scopre di essere molto di più, di essere sempre stata una vera guerriera nel profondo di sé.

Una cosa che mi ha molto colpita è un concetto espresso proprio dagli entropisti nei confronti dell’universo. Secondo questa teoria noi esseri umani siamo fatti di polvere di stelle morte, siamo fatti della stessa sostanza del cosmo, eppure siamo anche dotati di una coscienza, questo implica che noi siamo la mente dell’universo stesso. Noi siamo l’universo che contempla se stesso e impara.

“Quante cose erano accadute nella galassia di cui gli esseri umani erano ignari. Disastri. Battaglie. Civiltà perdute”,

pensa Kira nel corso del romanzo. E sono certa che lo pensiamo tutti quanti.
Chissà quante cose succedono nello spazio che noi possiamo solo immaginare.
Per quante spedizioni nello spazio si possano fare, l’universo è qualcosa di davvero troppo grande per essere compreso fino in fondo. Dunque, non ci resta che sognare e lasciar vagare la nostra mente fra le stelle.




Salve lettori!
Oggi vi parlo di “Dormire in un mare di stelle”, il nuovo romanzo di Christopher Paolini, edito da Rizzoli. Si tratta del primo volume di una duologia che racconta le avventure di Kira nello spazio per salvare il destino dell’umanità.

Kira è una giovane xenobiologa che, insieme alla sua squadra di ricercatori, sta ultimando una missione di routine su Adra, un pianeta non ancora colonizzato.
Nonostante ami il suo lavoro, è stanca di essere sempre in giro per lo spazio per valutare potenziali nuove colonie, di non avere delle radici stabili, una casa fissa a cui tornare. Soprattutto da quando c’è Alan, l’amore della sua vita. Per quest’ultima missione sono riusciti a lavorare insieme ma, una volta che si sarà conclusa, potrebbero venire di nuovo divisi, assegnati a missioni diverse.
Kira è combattuta fra il suo desiderio di costruire una famiglia e un futuro stabile con Alan e la passione per il suo lavoro. Ma, proprio durante l’ultimo giorno della loro missione su Adra, Alan le chiede di sposarlo e iniziare insieme una nuova vita. A quel punto Kira non ha più dubbi su quale scelta prendere. Alan è il suo destino, l’unico futuro che desidera.
Tutto sta per cambiare, però. Mentre la squadra si prepara alla partenza, a Kira viene chiesto di andare a fare un ultimo giro di perlustrazione.
Ed è così che si imbatte in un reperto alieno.

“Sapeva che quello che stava per fare era sbagliato, ma non riuscì a trattenersi. Doveva saperne di più su quello straordinario manufatto."

Kira si lascia vincere dalla curiosità, dal bisogno di sapere, ma una sostanza simile a della polvere nera si arrampica lungo il suo corpo, facendole perdere i sensi.
Quando si risveglia, circondata da Alan e dal resto dei suoi compagni, non sa esattamente che cosa le sia capitato. Apparentemente non ha nulla di diverso, i test che hanno effettuato su di lei non indicano nulla di strano.
Finché un giorno la cosa che è penetrata dentro di lei si manifesta, ricoprendo quasi del tutto il suo corpo come una seconda pelle e uccidendo gran parte dei suoi compagni.
Da quel momento per Kira inizia una nuova avventura che la porterà a combattere contro alieni detti Meduse, ad affrontare viaggi solitari in mezzo a un mare di stelle per poi entrare a far parte dell’equipaggio di una nave civile, la Wallfish, e dare inizio a una spedizione ai confini dello spazio colonizzato verso un sistema sconosciuto, per cercare di salvare l’umanità dalla sua imminente distruzione.

Il romanzo è narrato in terza persona dal punto di vista Kira. È attraverso i suoi occhi, la sua esperienza e le sue sensazioni che affrontiamo ogni aspetto di questo viaggio nello spazio.
Kira è una protagonista con cui si empatizza facilmente. È una ragazza determinata e indipendente, che ama il suo lavoro e in cuor suo ha sempre sperato di fare qualche scoperta importante, per non dire rivoluzionaria, ma finora non è mai successo. Eppure una parte sempre più grande di lei inizia a desiderare dell’altro, a sentire il bisogno di sistemarsi con Alan senza dover continuamente separarsi per lavoro.
Quando si avvicina al reperto alieno sa che si tratta di un errore, ma non resiste al bisogno di sapere; un bisogno che è quasi un istinto innato dell’essere umano, specialmente quando ci si trova di fronte a delle scoperte che potrebbero spalancare un nuovo orizzonte di conoscenza davanti a noi.
Tuttavia, la punizione per questa sua curiosità arriva in modo rapido e doloroso: una sorta di alieno è penetrato nel suo corpo e, quando si manifesta per la prima volta, compie una strage tra i suoi compagni, costringendola a fare delle scelte importanti che non avrebbe mai pensato di dover fare. Specialmente adesso che finalmente aveva deciso di stabilirsi da qualche parte, sposarsi con Alan e iniziare una vita più tranquilla con lui.

Con il tempo però capisce che il vero problema da risolvere non è la strana creatura che ormai è diventata parte di lei. Il vero nemico è qualcun altro. Esistono più specie di alieni che stanno attentando alla sopravvivenza dell’umanità e Kira rappresenta la chiave per riuscire a capire che cosa vogliono e come sconfiggerli.
Ma a fare questo non sarà sola. All’interno della Wallfish, capitanata da Falconi, incontrerà nuovi compagni e nuovi amici con cui esplorare l’ignoto e capire come salvare l’umanità da un tragico destino.
Per quanto i personaggi siano tutti ben definiti, gli unici a cui sono riuscita ad affezionarmi sono proprio la protagonista e il giovane Trig, che con la sua adorabile simpatia mi ha conquistata subito.
Dopo una prima parte un po’ lenta, si può dire che la narrazione non si fermi più un attimo. C’è molta azione, tra una missione da compiere e degli alieni da sconfiggere. Kira ha un’ulteriore sfida da compiere: il suo obiettivo non è soltanto capire come salvare il mondo da una guerra contro gli alieni, ma è soprattutto guardare dentro se stessa e scoprire chi è davvero.

“Chi vuoi essere, è ovvio. In fin dei conti, non è a questo che portano tutte le altre decisioni? […] Scegli bene, Viaggiatrice. Rifletti a lungo. Pensa veloce. Mangia il cammino.”

E, incredibilmente, proprio quella strana seconda pelle composta dalla creatura aliena che si è annidata nel suo corpo la aiuterà a scavare dentro se stessa, a scoprire qual è la sua vera forza.

“Di rado il cammino verso la nostra meta è dritto. Più spesso è sinuoso e contorto, il che rende il viaggio molto più piacevole di quanto sarebbe altrimenti.”

Il viaggio però non sarà privo di ostacoli e di dolore. Kira è costretta a portare con sé il peso di ciò che ha perso, di ciò che ha contribuito a distruggere.
Le descrizioni sono ricche di dettagli, così minuziose che penso faranno felici ogni appassionato di fantascienza.
Ho voluto leggere questo libro perché incuriosita dalla trama, nonostante non sia esattamente un’appassionata di fantascienza e questo sia solo il terzo romanzo che leggo di questo genere e, proprio come succede un po’ a Kira, la mia curiosità mi si è ritorta contro.
Questo perché alcune cose sono state date per scontate, presupponendo che il lettore conoscesse già la terminologia.
Io purtroppo non posso vantare chissà quale conoscenza in materia e sono stata ingenua a pensare che il poco che avevo imparato dalle mie precedenti letture a tema mi sarebbe bastato, perché ho dovuto fermarmi più di una volta per cercare il significato di una parola e capire esattamente cosa stesse succedendo.
Per questa ragione, la lettura in alcuni punti è stata faticosa e non sono riuscita ad apprezzare il romanzo come meriterebbe.
Per lo stesso motivo mi sento di sconsigliarlo a chi non ha mai avuto un precedente approccio con il genere, tramite altri libri, film o serie tv. Per chi vorrebbe iniziare a scoprire il vasto mondo della fantascienza, probabilmente consiglierei di partire da qualcosa di più semplice.
La trama è comunque avvincente e ben costruita, motivo per cui leggerò sicuramente il seguito per scoprire se Kira e i suoi amici riusciranno nell’impresa e potranno godersi il lieto fine che meritano.

Lo consiglio se cercate una storia ambientata nello spazio, piena di avventura e con qualche mistero da risolvere. È un romanzo che, oltre a intrattenere, fa anche molto riflettere sui nostri rapporti con gli altri, sulla natura umana e sull’immenso e affascinante mondo in cui viviamo.
Sebbene non sia riuscito a conquistarmi completamente, è un romanzo che merita di essere letto e amato, specialmente se siete grandi fan dello spazio e sognate di viaggiare in un mare di stelle.



Voto libro - 3.5





Genere: Fantascienza 

Autore: Christopher Paolini 

20 ottobre 2020 


È l'ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere perpropri simili e affrontare il suo prodigioso destino. 


Recensione

Salve lettori!
Finalmente vi parlo del secondo volume di “Dormire in un mare di stelle” di Christopher Paolini, edito da Rizzoli.
Comincio subito col dirvi che questo secondo volume mi è piaciuto molto più del primo. 
La narrazione è fin dalle prime pagine incalzante e avvincente e non ci sono tempi morti come è capitato all’inizio del primo volume. Le pagine si susseguono molto velocemente, insieme agli eventi che travolgono i personaggi.
La storia riprende esattamente da dove si è interrotta alla fine del primo libro.
Il mondo è devastato da una grande guerra spaziale che vede coinvolti umani, Meduse e Incubi.


“La Lama Morbida era il problema. Era sempre stata il problema, fin dal principio. Per colpa della Lama Morbida erano morti milioni, se non miliardi, di esseri umani e Meduse. Per colpa della Lama Morbida, gli incubi minacciavano di diffondere il loro orrore in tutta la galassia, sterminando ogni altra forma di vita. Anche se… non era del tutto vero. Lo xeno non era l’unico responsabile degli incubi.”


Infatti, chi ha concluso il primo libro sa che la creazione degli Incubi è avvenuta a causa della stessa Kira.

“C’erano tanti tipi di incubi nella galassia, rifletté. Alcuni piccoli, altri grandi, ma i peggiori erano quelli con cui eri costretto a convivere.”


Da quando Kira è venuta a conoscenza di questa inquietante verità, è costretta a convivere con questo enorme segreto dentro di sé.
Se il primo libro ci aveva solo introdotto i vari personaggi che animano questa incredibile storia, nel secondo libro conosciamo meglio ognuno di loro e non affezionarsi diventa veramente impossibile.
Kira si dimostra ancora una volta una protagonista eccezionale. Non senza difficoltà, accetta il proprio destino ed è disposta a tutto pur di rendere onore alla memoria di chi non c’è più e di proteggere e salvare coloro che sono ancora in vita. In questo volume finalmente Kira comprende la vera natura dello xeno che ormai è parte di lei e capisce anche qual è il suo scopo.

“È questa la mia folle prodezza. Spezzerò lo schema, reimposterò l’equazione. Altrimenti le cose finiranno male per tutti quanti. Non è colpa tua, né di qualcun altro. Nessuno avrebbe potuto impedirlo. Credo che sia diventato inevitabile dal momento in cui ho toccato lo xeno su Adra.”

È incredibile pensare che tutto sia iniziato così, con la scoperta di un manufatto alieno e Kira che si avvicina un po’ troppo, spinta dalla curiosità. Da allora ne sono successe di cose, e tutte lasciano il lettore con il fiato sospeso e il cuore gonfio di emozione.
Il finale mi ha sorpresa e commossa in un modo che non mi aspettavo. Non avrei mai immaginato una simile conclusione e una piccola parte di me è triste che tutto sia finito. Quando ho girato la pagina e non ho trovato un nuovo capitolo ma l’appendice, non ci volevo credere. Allora sono corsa a rileggere le ultime righe e solo così mi sono resa conto che le avventure di Kira si erano concluse davvero.

Sono molto felice di aver deciso di proseguire la storia di Kira perché ne vale assolutamente la pena. La lettura di questo secondo libro è stata un continuo saliscendi di emozioni. Ho approfittato di ogni momento libero per andare avanti a leggere, perché era impossibile staccarsi dalle pagine.
Lo sviluppo della trama mi ha sorpresa e coinvolta dall’inizio alla fine, mentre l’evoluzione dei personaggi mi ha semplicemente conquistata. 

Falconi è stato quello che mi ha colpita di più. Già nel primo libro si era dimostrato un personaggio interessante, ma in questo volume finalmente si svela un po’ di più, dimostrando tutto il suo valore, la sua lealtà, il suo coraggio e, devo dirlo, anche la sua tenerezza. Nasconde un passato difficile, di cui le cicatrici sul braccio sono testimoni, ma è una persona così forte e determinata che riesce a non perdere mai di vista l’unica cosa importante, cioè che la vita va avanti e va vissuta sempre a pieno, indipendentemente dalle circostanze e dal dolore che ci portiamo dentro. 
Ci sono cose che non possiamo controllare e altre su cui abbiamo il potere di agire, bisogna saper distinguere le une dalle altre. Questa è una lezione che ha dovuto imparare sulla propria pelle e che cerca di trasmettere a Kira, a cui si è molto legato. Non a caso, Falconi è l’unico a cui Kira riesce a rivelare il suo segreto.

Come forse ricorderete, la lettura del primo volume mi aveva messa un po’ in difficoltà a causa di alcuni termini specifici che purtroppo non conoscevo. Avevo sperato che al termine del libro ci fosse un glossario che elencava e spiegava ogni termine, ma non c'era.
Ebbene, sono molto felice di dirvi che il tanto desiderato glossario lo troviamo alla fine di questo secondo volume. Nel glossario non troviamo solo la spiegazione di alcuni termini, ma viene fatta chiarezza anche su vari elementi della storia. Per esempio, alcune cose che vengono spiegate all’interno del glossario sono: che cosa si intenda esattamente per “cervello di bordo”, che cosa sia l’abbronzatura spaziale, quale sia il significato di alcune espressioni usate dai personaggi, come siano i pianeti citati nel corso della storia, quali siano le differenze tra le varie specie aliene, e molto, molto altro. Qualunque vostro dubbio o curiosità in questo glossario dovrebbe trovare finalmente risposta. 
Avrebbe fatto comodo poterlo avere anche alla fine del primo volume? Decisamente sì. 
Tutto ciò però ha una spiegazione. “Dormire in un mare di stelle” è stato concepito come un volume unico, ma la casa editrice ha deciso di dividere la storia in due volumi separati. E il glossario, purtroppo, hanno deciso di riportarlo solo alla fine del secondo.
Troviamo inoltre un’appendice molto accurata sullo spazio tempo e FTL e un’altra sul combattimento navale nello spazio. Infine, troviamo una cronologia che riassume in breve tutti gli eventi che hanno coinvolto l’umanità dall’inizio della loro colonizzazione dello spazio fino all’inizio delle avventure di Kira.

In conclusione, vi consiglio di cuore di leggere questa storia se avete voglia di avventurarvi nello spazio e perdervi in un mare di stelle. Colpi di scena, rivelazioni insospettate, battaglie epiche e momenti di grande e profonda amicizia vi aspettano. Questa è una storia che non si dimentica. 


Voto libro - 4




























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