Pelle d’asino
Genere: Fiabe
Autore: Cécile Roumiguière
20 Ottobre 2020
Un re, distrutto dalla perdita dell’amata moglie, vuole sposare la sua stessa figlia. Ma il sacrificio di un asino magico e l’aiuto di un’astuta madrina condurranno la tenace principessa verso la libertà... e verso l’amore. Tra le più antiche fiabe mai raccontate, Pelle d’Asino torna a incantare i lettori in una nuova versione arricchita dalle suggestive illustrazioni di una giovane artista americana.
Recensione
Ciao a tutti, lettrici e lettori!
È con immenso piacere che oggi vi parlerò di “Pelle d’asino” di Cécile Roumiguière, illustrato da Alessandra Maria, edito da Rizzoli.
Si tratta di una nuova versione della fiaba francese “Peau d’âne” di Charles Perrault.
Ci troviamo in un regno pacifico, pieno di piante, luce e animali, che si ritroverà presto sconvolto dalla notizia tanto temuta: la morte della regina.
In punto di morte, pronta ad affrontare il suo terribile destino e a lasciare il suo caro marito e la loro figlia, ella fa promettere al Re di risposarsi solo con una donna più bella di lei. Il sovrano, dopo mesi di reclusione al palazzo e un’incolmabile tristezza avvertita anche dal suo amato popolo, decide di tener fede alla promessa fatta alla sua amata e si mette alla ricerca di una donna dalla bellezza indescrivibile.
Intanto la piccola principessa, che non vede suo padre da anni, è diventata ormai una donna dalla voce soave e il cuore immenso. Quando il Re la vede dopo molto tempo, decide che non c’è donna più bella di lei. Vuole prendere sua figlia in moglie.
La principessa, spaventata e confusa, chiede aiuto alla sua fata madrina e insieme escogitano vari modi di tardare il terribile evento il più possibile. Chiede vestiti dai tessuti pregiati che farà finta di non apprezzare, vergognandosi del suo stesso comportamento. Quando chiede al suo amato padre di avere la pelle del suo asino pregiato, pensa di averla scampata. Ma il mattino seguente, ritrova quella pelle ai piedi del suo letto. Lì, tremante e con le lacrime agli occhi, decide di fuggire, indossando quell’asino per ingannare e ripararsi. Con l’aiuto di una pietra magica, affidatale dalla fata madrina, scappa verso la libertà. Verso il vero amore.
“Una voce incantevole si levò, seguendo la musica e la foresta intera cominciò a stormire all’unisono. Al principe si mozzò il fiato.”
Ho deciso di non raccontare tutta la trama poiché, per farlo, dovrei spoilerare il libro intero. È una fiaba un po’ complessa da narrare, ma la Roumiguière ha saputo riscriverla con termini più accessibili e sintetici, rispetto alla versione di fine ‘600 scritta da Perrault.
Vi sono richiami a Cenerentola poiché, invece di una scarpetta di vetro, troviamo un anello (allegoria della virtù) e, in entrambe le storie, c’è una fata madrina che agisce per il bene della protagonista. Le illustrazioni di Alessandra Maria sono ipnotiche. Le tonalità dorate rimandano un po’ all’arte barocca.
Seppur breve, questa fiaba ha saputo conquistarmi pagina dopo pagina. Forse non è proprio la classica storia da raccontare ai propri bambini, ma è sicuramente un bel viaggio da affrontare in età adolescenziale e adulta.
È una fiaba che tratta di crescita personale, cambiamento d’identità e, come specifica l’autrice nelle pagine conclusive, ci permette di ragionare sull’amore al di fuori del legame familiare. Infine, Cécile Roumiguière aggiunge tocchi di modernità alla storia. La folla, preoccupata per il proprio benessere, spinge ossessivamente il Re a commettere l’atto impuro e incestuoso nei confronti di sua figlia. Ciò è un richiamo al mondo dei social networks. Persone da tutto il mondo sono in grado di influenzare chiunque, privandoci delle nostre proprie personalità per poi annullarci, rendendoci schiavi di filtri, commenti e “mi piace”.
Sarah
Voto libro - 5
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