Cemetery Boys

 

 Genere: Fantasy

Autore: Aiden Thomas

26 ottobre 2021

Yadriel ha evocato uno spirito, e ora non riesce più a liberarsene. Yadriel è un ragazzo trans, ma i suoi – una famiglia latinx molto tradizionalista – faticano ad accettarlo. Lui, però, è determinato a dimostrare loro di essere un vero brujo e con l'aiuto di Maritza, sua cugina nonché migliore amica, decide di celebrare da solo il rituale dei quinces, ritrovare il fantasma di suo cugino Miguel, morto assassinato, e liberarlo nell'aldilà. Ma il fantasma che evoca è quello di Julian Diaz, il bello e dannato della scuola, il quale non ha alcuna intenzione di tornarsene buono buono tra i morti. Anzi è ben deciso a scoprire cosa gli è successo e a chiarire alcune questioni lasciate in sospeso. Yadriel, che d'altronde non ha molta scelta, accetta di aiutare Julian, in modo che entrambi possano ottenere ciò che desiderano. Solo che, più tempo passa con lui, meno ha voglia di lasciarlo andare…
 

Salve lettori!
In questa recensione vi parlo di un libro che ho amato, adorato, che mi ha scaldato il cuore e fatto ridere un sacco.
“Cemetery Boys” di Aiden Thomas è un fantasy uscito quest’anno in inglese che ha fatto tanto parlare di sé. È il debutto di un autore Latinx, queer e trans, che ha riversato su carta la sua esperienza, creando un fantasy spettacolare che non si dimentica tanto facilmente!
 
“Non lascerò che mi abbandoni in una chiesa infestata...”
“Non è infestata!”
“Se io sono qui, e sono un fantasma, allora è infestata!”
 
Yadriel è un ragazzo trans e gay in una comunità Latinx molto legata alle tradizioni.
La sua famiglia è a capo dei brujx di East Los Angeles, suo padre avrebbe il potere di cambiare le regole e permettergli di prendere il suo posto nella comunità, ma si ostina a nascondersi dietro alle usanze per non affrontare l’identità di suo figlio.
Yadriel, però, ha bisogno di dimostrare al padre di essere un vero brujo, un vero uomo, anche a costo di trasgredire alle regole più importanti della sua comunità.
Insieme a Maritza, sua cugina, che le regole le trasgredisce molto volentieri invece, svolge il rituale per ricevere i suoi poteri da Santa Muerte.
Ansia, paura e trepidazione si susseguono nel cuore di Yadriel in attesa della decisione di Santa Muerte, che alla fine gli concede i suoi poteri. È un brujo e nessuno può più negarlo.
Il tempo di festeggiare, però, viene interrotto da una terribile sensazione: uno di loro è morto.
Miguel, un loro cugino, è scomparso mentre era di guardia intorno al cimitero, ma nessuno riesce a trovarne il corpo, né il suo portaje, il pugnale che lo lega alla vita terrena e con cui possono liberarlo, sanno solo che è morto in modo molto doloroso.
Yadriel vorrebbe aiutare suo padre a cercare Miguel, dimostrare di essere un brujo, ma ovviamente non gli viene permesso e, anzi, il padre si lascia scappare parole che feriscono profondamente Yadriel.
Così decide di occuparsene da sé, accompagnato da Maritza, e di evocare lo spirito del cugino. Ma le cose non vanno come sperato e al posto di Miguel compare lo spirito di Julian Diaz, il cattivo ragazzo della scuola, che non ha intenzione di andarsene finché non si è assicurato che i suoi amici stiano bene.
I due ragazzi fanno un patto: Yadriel permette a Julian di restare sulla terra finché non rivede i suoi amici, ma Julian deve aiutarlo a scoprire cosa è successo a suo cugino, dato che sono morti nello stesso momento.
Così Yadriel si ritrova a nascondere lo spirito di un bellissimo ragazzo in camera sua, in una casa piena di persone che possono vedere gli spiriti, con cui deve risolvere uno o forse più omicidi.
Divertente, no?
Soprattutto se lo spirito è quello di un ragazzo pieno di energia, che non ha filtri tra cervello e bocca e dice tutto, TUTTO quello che gli passa per la testa, e che gli distrugge la camera per esercitarsi con le sue abilità di fantasma.
 
“Yadriel gemette e si passò una mano sul viso. Il lato positivo era che aveva effettivamente evocato un vero spirito. Il lato non proprio positivo era che aveva evocato quello sbagliato.”
 
Lettori, io non la volevo scrivere questa recensione. Sapete perché?
Perché scrivere la recensione significa che ho finito il libro, il che significa che quando aprirò il Kindle non tornerò a sbavare per la cucina di Lita, la nonna di Yadriel, a ridere per i litigi tra lui e Julian o per le risposte taglienti di Maritza, a respirare l’aria di Día de Muertos e a vivere questa cultura così colorata, antica e affascinante!
Io tendo a non dire che un libro sia perfetto, non mi piace dirlo, ma “Cemetery Boys” si avvicina tanto alla perfezione.
Aiden Thomas è riuscito a frmi adorare dei capitoli lunghi!
Avete letto bene, capitoli lunghi!
Io odio i capitoli lunghi, ma in questo caso sono l’unica forma adatta alla storia perché Aiden Thomas, per farci immergere nel mondo di Yadriel, ha bisogno di soffermarsi su ogni particolare, ogni usanza e tradizione. Deve spiegarci cosa significa essere un brujo, cosa sia un portaje, quali prelibatezze si preparano per Día de Muertos, perché i fiori, i colori e gli odori sono così importanti.
Insomma, ci regala una full immersion in una cultura antica, bellissima, con cui l’elemento fantasy si sposa alla perfezione.
Santa Muerte ha donato ai brujx dei poteri, tutti possono vedere e percepire gli spiriti, un brujo può tagliare il legame con la terra, mentre una bruja può guarire. E in quest’atmosfera di spiriti e magia si sviluppa una storia misteriosa e avvincente.
Una cosa che ho adorato è che l’autore è stato bravissimo a lasciare piccoli indizi e ad utilizzare benissimo delle tecniche narrative per far intuire al lettore attento cosa stesse succedendo. È stato estremamente emozionante riconoscere quelle tecniche, in gergo chiamate “la pistola di Chekhov” e “arringa rossa”.
 
Ma la cosa ancora più bella è che la parte fantasy è perfettamente bilanciata da Yadriel e Julian.
Questi due ragazzi vi ruberanno il cuore, specialmente Julian. Dico sul serio. L’ho amato dal primo istante, mi ha fatto ridere ogni volta che apriva bocca, anche se non parlava mi portava istantaneamente un sorriso sulle labbra.
È stato interessante leggere la storia di Yadriel, è stato diverso, utile. Il mio cuore si è spezzato spesso per le difficoltà che ha dovuto passare e che continua a passare. Lotta per dimostrare di essere un brujo, ma in realtà gli serve per affermare di essere un ragazzo, di avere una prova inconfutabile affinché nessuno possa più sbagliare o sminuire la sua identità.
È una battaglia dettata dalla rabbia più che dalla necessità, e Julian glielo farà notare con la sua spontaneità e franchezza.
 
”Yadriel era stanco. Era stanco di perdonare. Era stanco di combattere solo per esistere ed essere sé stesso. Era stancato di essere quello di troppo.”
 
Mi viene da piangere se ripenso a questo libro, mi ha tenuto in una morsa emotiva molto, molto stretta: ci sono state alcune pagine davvero traumatiche, altre che mi hanno fatto sciogliere il cuore.
Avrei voluto altri mille epiloghi per non lasciarli andare, per restare lì con loro a festeggiare Día de Mertuos, mangiare i piatti di Lita, spettegolare con Maritza, lottare con Yadriel e sognare con Julian.
Non penso di aver elogiato abbastanza questo libro, mi sono sicuramente persa qualche “meraviglioso” per strada.
Vi fidate di me? Ho mai detto bugie?
No, non dico bugie, non quando parlo di libri, quindi fidatevi ancora una volta e leggete questo libro. Vi farà stare bene.
Baci

Voto libro - 5 
 


 


 
 
 

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