Come arde il mio cuore. Lampi nell'animo, caos nelle ossa
Genere: Poesia
Autrice: Nikita Gill
La raccolta di liriche e prose Come arie il mio cuore è una combinazione di auto consapevolezza ed empatia verso le persone e l'universo. Pagina dopo pagina, versi graffianti si alternano a piccole storie capaci di illuminare la trascendenza dell'amore e il senso della vita, ridando fiducia a un mondo spesso così ostile da spezzarci il cuore. La voce dell'instapoet non si ferma tuttavia alla malinconia dell'essere, ma sa elevarsi a grido femminista che rilegge in chiave moderna le eroine delle favole e dei miti greci. Cenerentola, Era, Biancaneve e Persefone sono quello che sono anche perché un uomo è apparso sulla loro strada. Come sarebbe andata veramente se non ci fosse stato un principe a baciare la principessa? Come sarebbe andata se avessero deciso di prendere in mano la loro vita e di farla corrispondere ai loro sogni? Come andrebbe se lo facessimo anche noi?
Salve lettori del Confine!
Oggi vi parlo di “Wild Embers: Poems of rebellion, fire and beauty” di Nikita Gill, pubblicato in Italia con il nome “Come arde il mio cuore. Lampi nell'animo, caos e nelle ossa” da Rizzoli.
Oggi vi parlo di “Wild Embers: Poems of rebellion, fire and beauty” di Nikita Gill, pubblicato in Italia con il nome “Come arde il mio cuore. Lampi nell'animo, caos e nelle ossa” da Rizzoli.
«Amati rumorosamente, pericolosamente, ovunque qualcuno abbia avuto paura di amarti.»
I temi della raccolta viaggiano dal femminismo al superamento del trauma e del dolore, all’abuso, alla violenza.
Si parla anche dell’accettazione del proprio valore, del proprio “fuoco”. L’universo e le stelle hanno speso tanto per creare ognuno di noi e dovremmo esserne infinitamente grati e rispettarci, capire che siamo abbastanza e che nessuno potrà mai provare a convincerci del contrario.
«Tu sei un mito nato nell’epoca sbagliata. Sei il genere di libro che ha storie magiche intrappolate in ogni pagina.»
Troviamo anche riferimenti alle eroine delle fiabe e della mitologia che tutti conosciamo e che la Gill ha poi deciso di riprendere e rivisitare in maniera splendida solamente un anno dopo l’uscita di “Wild Embers” in “Fierce Fairytales” e dopo due anni in “Great Goddesses”. Ho amato il modo in cui ha deciso di raccontarle modernizzandole e donando loro una nuova vita, una nuova profondità. Ad esempio, abbiamo una Alice nel Paese delle Meraviglie vista come una suffragetta, una Ariel che non lascia l’oceano, il proprio essere, per l’amore di un uomo. Una Belle che forse si sarebbe dovuta chiamare prima Féroce o Liberté. Una Persefone che non è stata rapita da nessuno, ma che voleva una vita diversa.
«Noi siamo il sangue
delle streghe
che credevate morte.»
delle streghe
che credevate morte.»
Sentite la rabbia e la forza in questa frase? È la scrittura della Gill, coinvolgente e ribelle. La sua bravura risiede proprio nella capacità di incanalare mille emozioni e trasformarle in vera e propria arte. Un’arte che ti fa arrabbiare, alimenta le fiamme dentro di te e ti aiuta ad alzarti e ad agire. Un’arte che ti tocca, ti sconvolge, ti culla e ti sostiene.
Vi consiglio vivamente di leggere questo libro, perché Nikita Gill sa perfettamente come arrivare nel profondo della nostra anima e parlare a parti di noi che neanche credevamo di dover iniziare a comprendere o guarire.
A presto!
Voto libro - 5
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