Dolce e selvaggio Montana

Salve Confine,

ho cominciato da poco la serie “Dolce e Selvaggio Montana” di Pamela M. Kelley col suo primo volume “Sei mesi in Montana”, uscito a gennaio per Virgibooks.

Molly Bishop vive il suo sogno! Lavora come vicedirettrice di un albergo di una catena di alberghi prestigiosi a New York e ben presto la sua vita prenderà una svolta ancora positiva perché è in arrivo per lei la tanto attesa promozione a Direttrice dello stesso.

A pochi giorni dall’atteso evento viene richiamata a casa a Beauville in Montana per una questione davvero importante.

Christian Ford, suo vecchio amico di infanzia, ha bisogno di lei. I due non si vedono da anni, ma quando erano piccoli erano davvero inseparabili, avevano persino un cane in comune.

Christian ha un grosso problema: il nonno è morto e nel testamento a favore di Christian ha inserito una clausola davvero singolare. Christian, per ereditare tutto, dal ranch alla ditta di costruzioni del nonno, deve sposare e rimanere sposato con una donna per almeno sei mesi, e non una donna qualsiasi, ma proprio Molly, che il vecchio signor Ford tanto adorava.

Molly si trova combattuta nel prendere una decisione. Da una parte c’è la promozione di carriera, dall’altra c’è Christian, e non solo lui, ma tutti i dipendenti dell’impero Ford, vale a dire la maggioranza dei lavoratori di Beauville, che dipendono da questo accordo tra i due.

Ma un segno del destino decide per la giovane donna e così Christian e Molly convolano a nozze. Come regalo per questo momentaneo sacrificio Molly ottiene il Rose Cottage, che i due rinnovano e trasformano in un B&B.

Davvero pochi conoscono le vere condizioni di questo matrimonio e i due devono comportarsi come se fossero una coppia veramente innamorata, e se la finzione si trasformasse in realtà?

Molly al suo rientro a New York, dopo i sei mesi, avrà la sua promozione che la aspetta e Christian non è portato per i rapporti lunghi ed esclusivi, una storia d’amore tra loro due davvero non può succedere, eppure…

Molly ridacchiò davanti alla battuta dell’amica, ed avvertì che il clima si stava finalmente distendendo. “Assolutamente no. Christian è solo un vecchio amico, ed anche un mezzo playboy.”

Visto che bella trama? Eh, già! “Sei mesi in Montana” ha tutte le carte in regola per essere davvero una bella storia, un bel romanzo rosa, pieno d’amore ed emozioni ma, come spesso succede, queste carte non sono giocate bene, come se il giocatore non si accorgesse della mano fortunata che gli è capitata.

Questo è successo, con mio dispiacere, a questo romanzo perché, sebbene la trama non sia originale prometteva molto, molto bene, ma l’autrice, Pamela M. Kelley, ha mancato il bersaglio… di un bel po’!

Innanzitutto abbiamo dei personaggi piatti, delineati sommariamente che, seppur ci fanno capire chi sono a volo d’uccello, non ci dicono chi erano. Non abbiamo il loro background, non è pervenuto, eppure dovrebbe far parte del romanzo perché è grazie al loro passato che possiamo scoprire a quale tipo di amicizia dobbiamo fare riferimento adesso che si sono ritrovati, e questo serve per comprendere e vivere il legame che si crea nel presente.

Ma devo anche aggiungere che, in ogni caso, anche il legame nel presente e la storia d’amore che si sviluppa ci è quasi sconosciuta. L’autrice non si immerge nei personaggi per tirarne fuori le emozioni e descrivercele, direi che riesce meglio nelle descrizioni delle pietanze che Molly cucina per gli avventori del suo B&B!

Manca troppo di spessore, da tutti i punti di vista.

Direi che lo stile della scrittrice è ancora immaturo, termine inteso come mancanza di esperienza narrativa, come se non avesse ancora afferrato i trucchi del mestiere che rendono una storia avvincente, emozionante, che valga la pena di essere letta.

Qui invece troviamo un elenco di avvenimenti in ordine temporale, raccontati in maniera piatta, giusto per arrivare dal punto A al punto B, riempiendo gli spazi a buffo.

Si legge di un primo bacio, di un primo approccio sessuale, della nascita di un sentimento come se ci si trovasse a leggere la lista della spesa e, giuro, mi spiace essere così dura, cerco di non esserlo mai, ma cavolo!

-Forse dovremmo provarci… Non so, sei sicura? Io non sono tipo da relazioni… Nemmeno io, ma già che ci siamo… Ok! Andiamo di là allora…-

Questo è più o meno quello che è successo quando i due hanno deciso di darsi una chance e udite! Udite! Hanno fatto sesso! Scena che, ovviamente, non è pervenuta nemmeno in maniera sommaria. Ci siamo ritrovati con i protagonisti che salivano al piano superiore e che si svegliavano direttamente dopo una bella notte che possiamo immaginare soltanto, ma in maniera arbitraria e con molta fantasia! I due si svegliano e… Questa mattina non mi va di alzarmi presto… Nemmeno a me… beh allora (le sopracciglia di lui si alzano e abbassano ammiccanti) e qui capiamo che ricominciano a rotolarsi tra le lenzuola. E non che io sia una che ama leggere di scene erotiche inenarrabili… ma andiamo però!

Un primo bacio dovrebbe farmi almeno saltare un battito, qui elettrocardiogramma piatto e non solo il mio, penso lo fossero anche quelli dei protagonisti

Il finale? Anche qui ne avrei da dire ma mi limito a giudicarlo affrettato e senza pathos.

Volendo volutamente tralasciare la menzione di errori, refusi e traduzione non propriamente esatta, direi che oltre che di contenuto, il romanzo manca anche nella forma e mi spiace dire questo, perché so quanto ci sia dietro, cosa costi allo scrittore e anche alla casa editrice che si fa carico di mandare la sua opera nel mondo alla mercé di lettori che hanno degli standard, delle esigenze, soprattutto quando devono spendere soldi per leggere. Proprio per questo, a malincuore, non ho potuto tacere.

Spero di essere compresa dall’autrice e anche dalla CE, che mi ha inviato questo file per leggerlo, grazie mille per l’opportunità.