Solitudinis morbus-Bois Brocèlan 1909-Black and tan 1920
Genere: Narrativa a fumetti
Autore: Sergio Toppi
Questo cartonato raccoglie tre gioielli del grande maestro milanese. In Bois Brocèlan 1909 faremo un picnic nella foresta di Brocelandia... ma attenzione a certe donne anziane che indossano un cappello a punta e sanno volare sulle loro scope! Black and Tan 1920 è ambientato nei primi del Novecento, durante gli scontri tra l'esercito britannico e gli indipendentisti dell'Armata Repubblicana Irlandese (IRA): una storia che stavolta si fonderà con il mondo magico delle leggende irlandesi. Nel racconto che dà il titolo al volume, vedremo quello che può provocare la troppa solitudine alla fervida fantasia del guardiano di un faro: il sonno della ragione genera mostri!
Buonasera lettori!
Oggi vi parlo di “Solitudinis morbus-Bois Brocèlan 1909-Black and tan 1920” di Sergio Toppi, un’interessante raccolta di tre opere uscita lo scorso novembre per NPE.
Questo cartonato inizia con un’introduzione di Roberto Diglio, che ci mostra e ci racconta chi era Sergio Toppi, analizzando sia l’autore che il suo stile. Vengono raccontate e analizzate le storie che leggeremo, spiegando ciò che l’autore voleva esprimere e la composizione delle tavole.
“Non ci sono regole, leggete come più vi piace, saltate le pagine, rileggete a singhiozzo, assaporate l’avventura di Toppi senza precludervene la lucidità a favore di strampalate ricerche analitiche.”
La prima storia “Bois Brocèlan 1909” ci racconta la storia di una famiglia che va nella foresta a fare un picnic. È una famiglia felice come tante che però fa uno strano e misterioso incontro.
La seconda storia “Black and Tan 1920” ci racconta di due soldati che sul loro cammino incontrano una giovane ragazza rimasta sola dopo che i genitori sono stati uccisi, e di un misterioso individuo che l’ha aiutata.
La terza e ultima storia, “Solitudinis Morbus”, ci racconta di un guardiano del faro e di ciò che la solitudine può fare a una persona.
Soni tre storie diverse l’una dall’altra, ma con una cosa in comune: gli splendidi disegni!
Lo stile è fatto di tratti geometrici e tratti irregolari, che creano un disegno elegante ricco di elementi, con personaggi e ambientazioni realistici, anche grazie all’uso del chiaro-scuro.
Questo, almeno per me, ha fatto sì che la lettura mi portasse in un altro mondo. Quello che ci viene raccontato è una piccola parte della storia, i disegni compongono l’altra e il restante sta al lettore. Come chiedersi cosa sia accaduto alla famiglia del primo racconto o chi sia il misterioso Cuchullain che abita nella torre della seconda storia. Un mix di mistero, malinconia e avventura.
È la prima volta che leggo qualcosa di questo grande artista e devo dire che ne sono rimasta entusiasta tanto che sono curiosa di leggere altre sue opere. Di sicuro si tratta di un cartonato che farà la sua bella figura nella propria libreria, sia per chi conosce l’autore già da tempo e per chi, come me, lo ha appena scoperto.
Infine ringrazio la casa editrice NPE che mi ha permesso di leggere e conoscere il maestro Sergio Toppi, grazie davvero.
Buona lettura.
Voto libro - 4
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