Tutti i bagliori del cielo
Genere: Narrativa Contemporanea
Autore: Trent Dalton
5 maggio 2022
Darwin, 1942. Mentre le bombe giapponesi continuano a cadere, la piccola Molly Hook, figlia del guardiano del cimitero, guarda ancora una volta il cielo per cercare una guida. Rimasta orfana di madre, Molly è fuggita dalla casa di suo padre e suo zio e dalle loro violenze. Con sé ha solo un borsone, una mappa e la speranza di riuscire a trovare Longcoat Bob, lo stregone che ha lanciato una maledizione sulla sua famiglia. Molly vuole cancellare la maledizione, e per farlo avrà bisogno dell'aiuto di Greta, un'attrice dalla lingua affilata, e di Yukio, un pilota giapponese che sembra atterrato dal cielo per proteggerle. Insieme dovranno attraversare foreste, deserti e sfidare la natura magica del nord dell'Australia, proprio come facevano i vecchi cercatori d'oro. Tutti i bagliori del cielo è il nuovo, indimenticabile romanzo di Trent Dalton, che ha scalato le classifiche ed è destinato a diventare un classico della letteratura australiana. È una storia che parla di doni che scendono dal cielo, di maledizioni che cerchiamo fino al centro della terra e di segreti che seppelliamo dentro noi stessi. È un'odissea piena di vero amore, di grave pericolo, di luci e ombre, eredità ancestrali e cieli blu. Ma soprattutto una lettera d'amore alla natura incontaminata dell'Australia.
Ciao lettori,
vi parlo oggi di un libro che mi è piaciuto tantissimo: “Tutti i bagliori del cielo”, scritto dall'australiano Dalton Trent e pubblicato in Italia da HarperCollins, che ringrazio per la copia digitale del libro.
Non è il primo libro che leggo ambientato in Australia, ma è l'ennesimo che mi conferma quanto gli australiani siano intrinsecamente legati alla sua natura selvaggia e percepita nella sua meraviglia quasi come magica. In questo libro, i protagonisti non sono solo gli esseri umani e le loro storie, ma la natura e il modo in cui quest'ultima viene descritta al lettore e che lascia abbagliati.
Molly Hook è la bambina becchina, il libro parla di lei e del suo viaggio nell'outback fino alle zone più remote e misteriose del bush australiano.
Per quanto l'autore la descriva in modo poetico, la vita di questa bambina è terribile. Perde la madre a sette anni e il termine perde non è usato a caso. Il libro si apre con la madre che saluta la bambina e le lascia un piatto da cercatore d'oro in eredità prima di allontanarsi e non tornare mai più. Come muore (perché muore), perché va via, se qualcuno la uccide, possiamo solo immaginarlo, ma non esserne sicure. Alla bambina restano solo il padre e lo zio (fratello del padre), due esseri abominevoli, violenti e alcolizzati. Il padre, a suo modo, non ha quasi mai usato violenza sulla bambina, diverso, invece, è lo zio. Il vero animale della storia.
Molly è davvero una bambina becchina, perché la sua famiglia si occupa di sotterrare i defunti nel cimitero di Darwin, città in cui vivono, e lei aiuta padre e zio a offrire degna sepoltura ai cari di chi si rivolge loro. Salvo poi osservare i suoi affini mentre depredano le tombe dei preziosi che le famiglie sotterrano con i loro trapassati.
La bambina sopporta e sopporta fino all'età di dodici anni, quando accadono contemporaneamente due cose: i giapponesi bombardano Darwin e lei decide di fuggire.
Molly Hook è convinta che la sua famiglia sia maledetta da un aborigeno a cui il padre di suo padre aveva rubato dell'oro: Bob Giubbalunga ha condannato suo nonno e la sua discendenza a un cuore di pietra e poiché fino a quel momento la maledizione si è avverata, ha il terrore che la prossima il cui cuore si trasformerà in pietra sarà lei. Per questo, con il tegame da cercatore su cui il nonno incise la mappa dell'oro di Bob Giubbalunga in versi, che lei è convinta di saper interpretare, si avventura nel bush sola e inseguita da un lupo cattivo.
Nel suo viaggio l'accompagneranno un'attrice dal cuore d'oro, Greta Maze, e un improbabile samurai, Yukio Miki, aviatore giapponese che diserta il suo ruolo di angelo della morte per diventare angelo custode delle due improbabili cercatrici.
Non a caso vi descrivo questo libro con immagini e metafore, perché è proprio per immagini e metafore che Trent narra la sua storia ed è importante immergersi nel suo narrare per comprendere il percorso di tutti i protagonisti di questo romanzo.
All'inizio, proprio il suo stile quasi fiabesco mi aveva fatto sottovalutare la portata del romanzo e non vi nascondo che ho fatto fatica a leggere il primo terzo perché trovavo poco sopportabile proprio la scelta stilistica dell'autore, però la storia diventa sempre più avvincente e magica e la noia e il fastidio provato nella prima parte della lettura vengono dimenticati a favore della meraviglia delle descrizioni della natura del bush australiano visti attraverso gli occhi di Yukio Miki.
“Tutti i bagliori del cielo” è la storia di un viaggio, del viaggio di Molly che deve provare a sé stessa di non avere un cuore di pietra nonostante tutte le brutture che ha vissuto da quando è nata (a cui fanno da contraltare la poesia e la cultura trasmessale dalla madre), è il viaggio di Greta, che si è persa nelle grinfie di un dolore e un amore tossici per la sua anima, è il viaggio di Yukio Miki, che aveva perso la voglia di vivere e la ritrova nel proteggere due sconosciute incontrate per caso nella natura selvaggia e improbabile di un paese straniero.
Come una moderna Alice, anche Molly attraversa il Paese delle Meraviglie, per comprendere chi è davvero e chi rischia di diventare qualora non lo affrontasse.
Ci sarebbe molto da dire su questo libro, ma io ve lo consiglio per la bellezza “per sé”, a prescindere dai temi importanti che raccoglie ed esprime attraverso i suoi personaggi. Non ve ne pentirete.
“Cosa vuol dire?” domanda Aubrey.
“Tu non puoi capire” dice Molly. “Devi essere leggiadro per capire. Devi essere poetico”.
Voto libro - 4.5
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