The Talents serie


La serie è composta da: 

1. Oscuri Talenti

2. L'uomo della polvere 

 

Genere: Fantasy

Scritto da: J.M. Miro

19 ottobre 2022

Charlie Ovid è un ragazzo di colore cresciuto in Mississippi in un periodo che non conosce troppa pietà per chi è come lui, eppure non ha una sola cicatrice: il suo corpo guarisce da solo che lui lo voglia o no, e fa male, ogni volta. Marlowe è rimasto solo al mondo da neonato e una fuggiasca lo ha salvato dopo aver intravisto in un vagone merci lo strano bagliore azzurro che emana; insieme fuggono a Londra sperando di riuscire a nascondersi tra i tanti disperati senza volto che popolano la città. Marlowe non solo brilla, ma può anche sciogliere la carne, o guarirla. Quando Alice Quicke, detective ormai stanca del proprio lavoro, viene reclutata per mettere i ragazzi in salvo dal destino che li aspetta, insieme iniziano un viaggio che sarà anche un’esplorazione dei confini oscuri del mostruoso. Ne segue una storia ricca di meraviglie e tradimenti, dalle strade illuminate a gas di Londra ai teatri di legno della Tokyo dell'era Meiji, fino a un’inquietante tenuta poco fuori Edimburgo dove sono radunati altri bambini con strani doni: i Talenti. Lì il mondo dei morti e il mondo dei vivi minacciano di scontrarsi. E mentre i segreti all'interno dell'istituto vengono alla luce, e poco lontano, nelle profondità dell’acqua stagna, una creatura vorace si rannicchia e aspetta, Marlowe, Charlie e gli altri Talenti scopriranno la verità sulle loro capacità e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, e capiranno che a volte sono i mostri peggiori gli artefici delle gioie più grandi.

 

Salve salve!
Avevo adocchiato “Oscuri talenti” (in inglese “Ordinary Monsters”) di J.M. Miro sin dalla sua uscita inglese. Primo di una trilogia, la Trilogia del Talenti, conta ben 656 pagine.
Sono consapevole che il suo turno non sarebbe arrivato mai se non fosse stato per Bompiani, che il 19 ottobre l’ha pubblicato in italiano e mi ha gentilmente fornito la copia digitale.
Andiamo a scoprire di cosa parla!
“Oscuri talenti” ci trasporta in un viaggio lungo e turbolento tra Inghilterra, Scozia e America. 

È il 1874, una giovane donna, Eliza Grey, sta scappando e, sul treno merci su cui riesce a rifugiarsi per un pelo, trova qualcosa di inaspettato.
Vicino al corpo freddo di una donna c’è un neonato dalla pelle illuminata di azzurro. La luce splende da dentro e lo rende quasi trasparente.
Nonostante la paura, Eliza prende il bambino, incapace di lasciarlo al suo destino, e lo porta con sé a Londra.
Il bambino lo chiamerà Marlowe. 

È il 1982, Marlowe ha 8 anni e vive in America con Brynt, una donna enorme e coperta di tatuaggi, la sua famiglia.
Più a Sud, Charlie Ovid, un ragazzo nero di sedici anni circa, è stato accusato dell’omicidio di un uomo bianco e condannato a morte.
La condanna è stata attuata, ma Charlie è ancora vivo: il proiettile gli è passato da parte a parte e la ferita si è richiusa, come se non fosse mai esistita.
Charlie è stato rinchiuso in un magazzino e sta subendo le torture più terribili quando Frank Coulton ed Alice Quicke, due detective privati, lo liberano e lo portano a Londra. 

Charlie, come Marlowe, è un Talento. I Talenti sono persone normali, ma hanno qualcosa in più, una parte, in loro, di natura particolare, che gli permette di avere dei “poteri”. Il talento di Charlie è guarire da qualsiasi ferita, quello di Marlowe è di guarire o bruciare con la sua luce, ma ce ne sono tanti altri in tutto il mondo.
Il Cairndale Institute è un istituto che accoglie i Talenti, li allena, li istruisce, li protegge da un mondo che non li accoglierebbe mai.
Ma ci sono segreti, nei vecchi corridoi dell’istituto scozzese, terribili segreti, e al centro di tutto si trova il Dottor Berghast, benefattore e scienziato scostante e temibile.
Cosa si nasconde dietro i talenti?
Cosa sta succedendo al Cairndale?
Perché Charlie e Marlowe sono così importanti? 

Penso possiate immaginare che della trama non vi ho raccontato proprio nulla, sia perché sarebbe troppo lunga che perché vale la pena scoprirla pagina dopo pagina.
“Oscuri talenti” si sviluppa in 6 parti, tra passato e presente, che seguono diversi personaggi ed eventi chiave per lo sviluppo della trama.
Nelle prime due parti conosciamo bene Marlowe e Charlie; chi sono, come sono state le loro vite e come stanno andando una volta conosciuti Coulton, Alice Quicke, Mrs. Harrogate, la verità su loro stessi e il Cairndale.
Poi torniamo indietro nel tempo e seguiamo i passi di Jacob Marber, adesso nemico principale, ma prima un Talento del Cairndale che andava per il mondo alla ricerca di giovani talenti da salvare.
Successivamente, le parti si alterano tra gli avvenimenti del presente al Cairndale e la storia di Jacob, pedina fondamentale di questo gioco ultraterreno. 

“Siamo immersi nel mondo invisibile, Coultonsan. Anche se raramente ne cogliamo dei barlumi.” Era immobile, le mani eleganti e conserte in grembo. “La mia obāsan diceva che ognuno di noi è una dimora,” mormorò. “Qui,” aggiunse toccandosi il petto. “E qui.” Si toccò la fronte. “E ciascuna dimora riceve i suoi visitatori. A noi spetta essere ospiti cortesi.”

“Oscuri talenti” è una storia in cui bisogna immergersi senza preconcetti, bisogna trattenere il respiro e lasciarsi sommergere dall’onda di mistero, di violenza, di oscurità, di cose impossibili e spaventose, di esseri innaturali e terribili.
Il mondo creato da J.M. Miro è lì, ci attende, ma non ci fa sentire a nostro agio; entriamo a nostro rischio e pericolo, diventiamo pedine di un destino a noi sconosciuto proprio come i personaggi della storia.
Siamo spettatori, è vero, ma non ci vengono date tutte le carte, non ci viene spianato il percorso. Proprio come i personaggi, siamo sballottati da un posto all’altro e le verità ci vengono buttate addosso come secchiate di acqua fredda.
Per questo motivo, all’inizio sembrerà quasi di camminare attraverso un banco di nebbia in un luogo che riconosciamo abbastanza, ma che non ci è familiare.
Dopo aver camminato per un po’, la nebbia si dirada e a quel punto iniziamo a sentirci del tutto parte di questo mondo oscuro, spaventoso da un lato e allo stesso tempo affascinante dall’altro.
Arriverà un punto in cui sarà impossibile staccarsi dalla storia, in cui sarà impossibile rimanere impassibili di fronte alle disgrazie e alle vicende che colpiscono i nostri eroi.
Il grande pregio di questo libro è l’atmosfera, oscura, a tratti opprimente, onnipresente, indimenticabile. 

“Ognuno di voi è diverso, proprio in questo modo. Non dipende da un errore nella ricetta, ma dall’aggiunta di altri ingredienti, che hanno dato vita al vostro talento. Guardate bene e provate pietà. La diversità, bambini, non è mostruosa. È opera della natura.”

Poi ci sono i personaggi. C’è un cast variegato sia nell’aspetto che nel carattere, e tutti riescono a farci emozionare.
Ma quelli che sarà impossibile dimenticare sono Marlowe, Charlie e Alice.
Loro hanno il mio cuore: l’hanno riempito, l’hanno ferito, l’hanno straziato. Se lo sono guadagnato. 

“Il fatto,” mormorò, “è che sprechiamo un mucchio di tempo a immaginarci da dove veniamo perché si sa che nessuno viene dal nulla. E ci diciamo che, se solo sapessimo, magari capiremmo perché siamo come siamo. Perché la nostra vita è così com’è. Ma non c’è nessun motivo, no.” Si tormentò l’anello al dito, sentendone la morsa.”

Non sapevo di aver bisogno di una lettura come “Oscuri talenti” finché non l’ho finito. È uno di quei Fantasy al di là di ogni etichetta, in cui perdersi senza porsi troppe domande, in cui abbandonarsi ad occhi chiusi, lasciandosi trasportare dalle sensazioni, dall’atmosfera, dalle emozioni.
Dalle mie parole penso si possa comprendere la bravura dell’autore nel gestire una trama complessa, diverse linee narrative e, soprattutto, più di 600 pagine di storia. La lunghezza non pesa affatto, anzi se ne comprende la scelta, il ritmo è a tratti delicato a tratti serrato, travolgente. 

Non riesco ad immaginare cosa potrebbe succedere nel secondo volume (che uscirà in inglese il 16 gennaio 2024 con il titolo “Bringer of Dust”) e neanche voglio saperlo, perché voglio vivere la stessa esperienza che ho avuto con “Oscuri talenti”: voglio vagare senza meta, lasciandomi attirare da una mistica luce azzurrina, lasciandomi travolgere da una storia inaspettata.
Baci 

Voto libro - 4.5
 
 

 

 


Genere: Fantasy

Scritto da: J.M. Miro

6 Novembre 2024


Agrigento, 1883. Dalla villa diroccata dove si sono rifugiati dopo la distruzione del Cairndale, i talenti sopravvissuti cercano un modo per riportare a casa Marlowe, rimasto intrappolato nella terra dei morti. Per salvarlo bisogna trovare il secondo, leggendario ursitonte; tuttavia le poche notizie a disposizione sono vaghe o sconfortanti: non è detto che sia ancora attivo, e nemmeno che sia mai esistito. Quando però, tra le macerie del castello che era la loro scuola, spunta un cadavere in cui si annida la polvere corrotta del drogor, Charlie e gli altri talenti si rendono conto che in gioco non c'è solo la vita del bambino luccicante. Perché un nuovo drogor si aggira per il mondo, un drogor feroce e spaventoso; e forse non è solo. E mentre un'altra figura sinistra, nota come la Badessa, trama per impossessarsi della polvere, nella terra dei morti va destandosi un male antico e incontrastabile, che aspetta solo un'occasione per tornare a manifestarsi. Dallo squallido mondo sotterraneo degli esuli di Londra a un'assolata villa siciliana che forse cela segreti da tempo dimenticati al tetro dedalo di catacombe parigine, i protagonisti di Oscuri Talenti dovranno affrontare scuotiossa, glifici crudeli e creature fra la vita e la morte, imparando a fidarsi non solo delle proprie abilità prodigiose, ma soprattutto l'uno dell'altro.

  


Salve salve!
Dopo un bel po’ di attesa, è arrivato il seguito di “Oscuri talenti” di J.M. Miro, un dark fantasy che mi aveva conquistata per l’atmosfera e per i giovani personaggi così tormentati.
Il secondo volume è intitolato “L’uomo della polvere” ed è edito Bompiani.

*Attenzione agli spoiler. *

Il Cairndale è caduto, Jacob Marber, la drogor e il dottor Berghast sono morti, l’ursitonte è stato sigillato e Marlowe, il piccolo, dolce Marlowe, non c’è più.
Marlowe si è sacrificato per i suoi amici, la sua famiglia, ed è rimasto oltre l’ursitonte dopo averlo sigillato.
Charlie gli ha promesso che l’avrebbe tirato fuori e non si fermerà finché non riporterà il suo amico indietro.

"Tu hai fratelli o sorelle, Charles?"
"Ho Marlowe," disse lanciandole un'occhiata. "Ho solo lui."

Dopo la battaglia, i bambini superstiti e Mrs Harrogate si sono rifugiati ad Agrigento, in una vecchia villa di proprietà del Cairndale. Lì sotto, scovano vecchi messaggi e disegni, una storia antica che potrebbe aiutarli nella battaglia che li aspetta.
Quindi Charlie torna a Edimburgo per convincere l’anziana alchimista Mrs Ficke a seguirlo alla villa per decifrare il messaggio.
Mrs Ficke, dall’incendio della scuola, si è occupata di seppellire i caduti, per questo è stata chiamata anche quando è stato trovato lo strano corpo di Jacob Marber, da cui recupera la polvere corrotta.
Alla ricerca della polvere di Jacob c’è anche qualcun altro, la giovane scuotiossa Jeta, che si scontra con Charlie e, nella colluttazione, la polvere corrotta si insinua nel corpo del ragazzo come veleno.
Charlie percepisce la polvere come un corpo estraneo dentro sé e sente che lo sta cambiando in qualche modo, ma non può fermarsi, deve trovare il modo di salvare Marlowe.
In Francia Alice Quicke e Ribs sono alla ricerca del secondo ursitonte che si vocifera sia stato chiuso, mentre Komako è in Spagna alla ricerca di un glifico che le mostra visioni spaventose sul Talento Oscuro.
Nel frattempo, qualcos’altro si muove nelle tenebre, sia in questo mondo che in quello oltre l’ursitonte.

“Non è una profezia, mormorò il glifico, con una punta di disprezzo sull'ultima parola. Molte stagioni fa ho sognato un futuro possibile. Ciò non significa che si avvererà. Non è l'unico futuro che ho sognato. Il sogno cambia, perché il futuro non è ancora scritto.”

Proprio come il primo volume, “L’uomo della polvere” racconta una storia oscura, ricca di ombre, di tristezza e di sottotrame.
Charlie è in pensiero per il dolce Marlowe, da solo in un mondo freddo e fatto di tenebre. Gli ha promesso che sarebbe tornato a prenderlo, ma riuscirà a mantenere questa promessa?
Dopo la caduta del Cairndale ha perso il talento e ora deve trovare sé stesso al di là di esso, e quando sta per farsene una ragione, ecco che torna, in modo sbagliato, a causa della polvere corrotta di Jacob Marber.
Charlie sente che la polvere lo sta cambiando, fa sogni strani, la sente estranea, ma se può aiutarlo a raggiungere Marlowe, ben venga.
Insieme a lui, anche i suoi amici stanno viaggiando e lottando per salvare Marlowe, e ognuno di loro viene a conoscenza di storie, profezie e mezze verità che non predicono nulla di buono.
La storia dei talenti è antica e più sfaccettata di quel che avevano insegnato loro al Cairndale e sembra che qualcuno dal passato si stia risvegliando e stia tornando per la resa dei conti.
Questo libro è anche la storia di bambini che vengono sfruttati per il loro talento, controllati da persone che fingono di volere il loro bene, ma in realtà li vedono solo come strumenti.

“Vide ciò che il bambino sarebbe diventato, la sinistra luce azzurrina di cui brillava, la luce tanto intensa che era impossibile distinguergli il viso, spiccavano solo il teschio, le vene e i muscoli sotto la pelle. E c'erano altri bambini, talenti giovanissimi, tutti riversi come bambole di pezza, in una casa in rovina.”

Il libro è lungo e a volte si sente, soprattutto all’inizio, quando devi rientrare nella storia ricordando poco di quel che è successo nel primo volume (mea culpa).

Nel corso della storia vengono introdotti nuovi personaggi (tutti drammatici) e sottotrame che all’inizio sembrano superflue, ma andando avanti, capendo come i vari fili si collegano e le strade si incrociano, tutto acquisisce nuovo senso e profondità.
Lo stile dell’autore è interessante perché mi coinvolge, sono molto interessata alle vicende dei vari personaggi, ma non mi permette di diventare parte della storia; mi sento una spettatrice inerme di fronte alle tragedie che colpiscono i personaggi, incapace di fare nulla se non soffrire e sperare con loro.

“Da che era al mondo c'era qualcuno che gli diceva chi era, chi poteva e non poteva essere, e lui era arrivato alla conclusione che nessuno ne aveva il diritto. Perché la vita era la sua.”

Le premesse per il terzo volume non sono affatto rosee, ci sarà da soffrire, ma devo dire che sono molto curiosa di leggerlo. Voglio sapere come va a finire la storia di Charlie e Marlowe, due bambini che si meriterebbero solo pace e amore per quello che hanno vissuto, ma che invece si ritroveranno ancora a combattere e soffrire, già lo so.
Baci.

Voto libro - 4








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