The Talents serie
Charlie Ovid è un ragazzo di colore cresciuto in Mississippi in un periodo che non conosce troppa pietà per chi è come lui, eppure non ha una sola cicatrice: il suo corpo guarisce da solo che lui lo voglia o no, e fa male, ogni volta. Marlowe è rimasto solo al mondo da neonato e una fuggiasca lo ha salvato dopo aver intravisto in un vagone merci lo strano bagliore azzurro che emana; insieme fuggono a Londra sperando di riuscire a nascondersi tra i tanti disperati senza volto che popolano la città. Marlowe non solo brilla, ma può anche sciogliere la carne, o guarirla. Quando Alice Quicke, detective ormai stanca del proprio lavoro, viene reclutata per mettere i ragazzi in salvo dal destino che li aspetta, insieme iniziano un viaggio che sarà anche un’esplorazione dei confini oscuri del mostruoso. Ne segue una storia ricca di meraviglie e tradimenti, dalle strade illuminate a gas di Londra ai teatri di legno della Tokyo dell'era Meiji, fino a un’inquietante tenuta poco fuori Edimburgo dove sono radunati altri bambini con strani doni: i Talenti. Lì il mondo dei morti e il mondo dei vivi minacciano di scontrarsi. E mentre i segreti all'interno dell'istituto vengono alla luce, e poco lontano, nelle profondità dell’acqua stagna, una creatura vorace si rannicchia e aspetta, Marlowe, Charlie e gli altri Talenti scopriranno la verità sulle loro capacità e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, e capiranno che a volte sono i mostri peggiori gli artefici delle gioie più grandi.
Avevo adocchiato “Oscuri talenti” (in inglese “Ordinary Monsters”) di J.M. Miro sin dalla sua uscita inglese. Primo di una trilogia, la Trilogia del Talenti, conta ben 656 pagine.
Sono consapevole che il suo turno non sarebbe arrivato mai se non fosse stato per Bompiani, che il 19 ottobre l’ha pubblicato in italiano e mi ha gentilmente fornito la copia digitale.
Andiamo a scoprire di cosa parla!
“Oscuri talenti” ci trasporta in un viaggio lungo e turbolento tra Inghilterra, Scozia e America.
È il 1874, una giovane donna, Eliza Grey, sta scappando e, sul treno merci su cui riesce a rifugiarsi per un pelo, trova qualcosa di inaspettato.
Vicino al corpo freddo di una donna c’è un neonato dalla pelle illuminata di azzurro. La luce splende da dentro e lo rende quasi trasparente.
Nonostante la paura, Eliza prende il bambino, incapace di lasciarlo al suo destino, e lo porta con sé a Londra.
Il bambino lo chiamerà Marlowe.
È il 1982, Marlowe ha 8 anni e vive in America con Brynt, una donna enorme e coperta di tatuaggi, la sua famiglia.
Più a Sud, Charlie Ovid, un ragazzo nero di sedici anni circa, è stato accusato dell’omicidio di un uomo bianco e condannato a morte.
La condanna è stata attuata, ma Charlie è ancora vivo: il proiettile gli è passato da parte a parte e la ferita si è richiusa, come se non fosse mai esistita.
Charlie è stato rinchiuso in un magazzino e sta subendo le torture più terribili quando Frank Coulton ed Alice Quicke, due detective privati, lo liberano e lo portano a Londra.
Charlie, come Marlowe, è un Talento. I Talenti sono persone normali, ma hanno qualcosa in più, una parte, in loro, di natura particolare, che gli permette di avere dei “poteri”. Il talento di Charlie è guarire da qualsiasi ferita, quello di Marlowe è di guarire o bruciare con la sua luce, ma ce ne sono tanti altri in tutto il mondo.
Il Cairndale Institute è un istituto che accoglie i Talenti, li allena, li istruisce, li protegge da un mondo che non li accoglierebbe mai.
Ma ci sono segreti, nei vecchi corridoi dell’istituto scozzese, terribili segreti, e al centro di tutto si trova il Dottor Berghast, benefattore e scienziato scostante e temibile.
Cosa si nasconde dietro i talenti?
Cosa sta succedendo al Cairndale?
Perché Charlie e Marlowe sono così importanti?
Penso possiate immaginare che della trama non vi ho raccontato proprio nulla, sia perché sarebbe troppo lunga che perché vale la pena scoprirla pagina dopo pagina.
“Oscuri talenti” si sviluppa in 6 parti, tra passato e presente, che seguono diversi personaggi ed eventi chiave per lo sviluppo della trama.
Nelle prime due parti conosciamo bene Marlowe e Charlie; chi sono, come sono state le loro vite e come stanno andando una volta conosciuti Coulton, Alice Quicke, Mrs. Harrogate, la verità su loro stessi e il Cairndale.
Poi torniamo indietro nel tempo e seguiamo i passi di Jacob Marber, adesso nemico principale, ma prima un Talento del Cairndale che andava per il mondo alla ricerca di giovani talenti da salvare.
Successivamente, le parti si alterano tra gli avvenimenti del presente al Cairndale e la storia di Jacob, pedina fondamentale di questo gioco ultraterreno.
“Oscuri talenti” è una storia in cui bisogna immergersi senza preconcetti, bisogna trattenere il respiro e lasciarsi sommergere dall’onda di mistero, di violenza, di oscurità, di cose impossibili e spaventose, di esseri innaturali e terribili.
Il mondo creato da J.M. Miro è lì, ci attende, ma non ci fa sentire a nostro agio; entriamo a nostro rischio e pericolo, diventiamo pedine di un destino a noi sconosciuto proprio come i personaggi della storia.
Siamo spettatori, è vero, ma non ci vengono date tutte le carte, non ci viene spianato il percorso. Proprio come i personaggi, siamo sballottati da un posto all’altro e le verità ci vengono buttate addosso come secchiate di acqua fredda.
Per questo motivo, all’inizio sembrerà quasi di camminare attraverso un banco di nebbia in un luogo che riconosciamo abbastanza, ma che non ci è familiare.
Dopo aver camminato per un po’, la nebbia si dirada e a quel punto iniziamo a sentirci del tutto parte di questo mondo oscuro, spaventoso da un lato e allo stesso tempo affascinante dall’altro.
Arriverà un punto in cui sarà impossibile staccarsi dalla storia, in cui sarà impossibile rimanere impassibili di fronte alle disgrazie e alle vicende che colpiscono i nostri eroi.
Il grande pregio di questo libro è l’atmosfera, oscura, a tratti opprimente, onnipresente, indimenticabile.
Poi ci sono i personaggi. C’è un cast variegato sia nell’aspetto che nel carattere, e tutti riescono a farci emozionare.
Ma quelli che sarà impossibile dimenticare sono Marlowe, Charlie e Alice.
Loro hanno il mio cuore: l’hanno riempito, l’hanno ferito, l’hanno straziato. Se lo sono guadagnato.
Dalle mie parole penso si possa comprendere la bravura dell’autore nel gestire una trama complessa, diverse linee narrative e, soprattutto, più di 600 pagine di storia. La lunghezza non pesa affatto, anzi se ne comprende la scelta, il ritmo è a tratti delicato a tratti serrato, travolgente.
Non riesco ad immaginare cosa potrebbe succedere nel secondo volume (che uscirà in inglese il 16 gennaio 2024 con il titolo “Bringer of Dust”) e neanche voglio saperlo, perché voglio vivere la stessa esperienza che ho avuto con “Oscuri talenti”: voglio vagare senza meta, lasciandomi attirare da una mistica luce azzurrina, lasciandomi travolgere da una storia inaspettata.
Baci
0 comments