REVIEW PARTY "In fuga da Houdini"


Genere: Historical Fiction/Young Adult 

Autore: Kerri Maniscalco 

15 settembre

Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte. 

Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?
 
 RECENSIONE

Salve lettori!
Con “In fuga da Houdini” ho quasi terminato la serie iniziata con “Sulle tracce di Jack lo Squartatore” di Kerri Maniscalco, pubblicata da OscarVault.

Dopo aver risolto il mistero del ritorno del principe Dracula in Romania, Audrey Rose e Thomas si imbarcano subito in un’altra avventura con lo zio e maestro verso l’America.
Tante cose sono cambiate all’Accademia: la loro conoscenza, la loro bravura, i loro sentimenti.
L’amicizia e l’affinità che li lega nei panni degli investigatori, si è affermata in qualcosa di più forte e meraviglioso una volta che hanno affrontato e accettato ciò che provano l’uno per l’altro.
Il loro viaggio inizia con incontri clandestini, abbracci nascosti e baci infuocati, all’insaputa dello zio e con l’appoggio di Mrs. Harvey!
Ma purtroppo, come sempre nel caso dei nostri due protagonisti, l’idillio viene spezzato da una serie di omicidi efferati sulla nave su cui stanno viaggiando, l’RMS Etruria.
Una settimana, che doveva essere una vacanza prima di un altro caso da risolvere in America, sette giorni di distrazione e gioia portati da uno spettacolare carnevale, vengono stravolti dalla morte di una giovane signorina dell’alta società la prima sera del viaggio e dello spettacolo del Circo al chiaro di luna.
A questa prima morte ne susseguono altre ogni sera, tutte orrendamente spettacolari nel modo in cui vengono orchestrate: i corpi sono ritrovati in posizioni tali da riprodurre alcune carte dei tarocchi e accanto o addosso ai loro corpi ci sono delle carte da gioco.
Inizia per Audrey Rose e Thomas una vera e propria corsa contro il tempo dato che in sette giorni l’assassino può scendere dalla nave insieme a tutti gli altri e rifugiarsi nel caos di New York.
L’indagine è complicata, gli indizi sono pochi, ma indicano che i colpevoli si trovino nel Circo.
A partire dal maestro delle cerimonie Mefistofele, con i suoi accordi al chiaro di luna e il mistero che lo circonda, passando al Grande Houdini, con le sue performance suicide, agli altri artisti, ognuno con forza, agilità, conoscenza delle carte e dei tarocchi, elementi essenziali per questi omicidi.
La situazione è molto difficile e viene complicata dalle illusioni, i sogni e i trucchi di Mefistofele, che fanno vacillare le certezze di Audrey Rose e le fanno mettere in discussione ciò che prova per Thomas.

“Il primo pomeriggio dell’anno a bordo dell’Etruria iniziò come in una favola, inequivocabile indizio che un incubo era in agguato all’orizzonte, in attesa come tutti i cattivi dell’occasione per colpire.”

Lettori sono un po’ in conflitto su questo libro e, visti i commenti su Goodreads, non sono l’unica.
Il motivo principale è che c’è stato un cambiamento nei personaggi assurdo, quasi non si riconoscono più.
La complicità, gli incontri segreti per investigare un caso fino in fondo, il confrontarsi a vicenda, vengono completamente a mancare.
Ci ritroviamo per le mani un libro con un’adolescente confusa, che mette in discussione l’amore di un ragazzo che ha capito i suoi errori e le lascia tutto lo spazio di cui ha bisogno, per l’illusione momentanea e neanche così affascinante di un maestro delle cerimonie bravo in ingegneria.
Alla fine del libro, nelle solite spiegazioni dell’autrice, ho compreso il motivo di questo cambiamento così drastico e lo potrei anche accettare: 1, se fosse stato fatto bene nel libro, non dovendolo dire chiaramente alla fine; 2, se avesse avuto un risultato maggiore nelle indagini.
Per tutto il libro mi è parso che Audrey Rose, che ho sempre apprezzato, si sia montata la testa, credendosi l’investigatrice numero uno.
In realtà, lei e Thomas funzionano in coppia e questa separazione forzata, per dimostrare un valore che già conosciamo, è stata inutile, infruttuosa e ha fatto calare la stima di un personaggio altrimenti ottimo.
Una cosa di cui sono contenta è che il personaggio di Liza, la cugina di Audrey Rose, ha più spazio e aiuta la cugina nelle questioni di cuori funzionanti, cosa in cui lei non è molto ferrata.

Altro motivo è la poca affinità storica, secondo me. Ovviamente anche negli altri libri la scrittrice si è presa molte libertà fantasiose, ma i luoghi erano comunque quelli dei veri omicidi e i personaggi ripresi erano ben inseriti nel contesto inventato.
Adesso invece, dato il titolo, il focus è su Harry Houdini, che per me non è nemmeno un personaggio secondario, ma terziario.
Questo però posso giustificarlo e apprezzarlo dato il tema che pervade tutto il libro: i giochi di prestigio, l’essere talmente distratti da quello che accade davanti ai nostri occhi da non renderci conto di ciò che sta accadendo a nostra insaputa.
L’indagine è un grande e grosso mah. Non scendo nei particolari perché voglio evitare spoiler, ma le decisioni che sono state prese sono state tutto fuorché adatte a fermare un potenziale serial killer.
In più, il buttare sospettati a caso, per motivi assurdi poi, che Audrey ha per vizio, in questo libro è stato troppo.
Il caso però è molto interessante per il legame con i tarocchi e le carte da gioco, anche se macabro e visivamente forte.

Lettori, sembra che stia trovando solo elementi negativi, ma, se può tranquillizzarvi, è solo fino al 60%.
A quel punto le cose sembrano tornare alla normalità, più o meno, e la storia riprendere un bel ritmo incalzante e coinvolgente.
Anche se c’è una discordanza assurda tra l’ultimo capitolo e l’epilogo che proprio non ho capito. È stato tutto troppo veloce, poco curato sia dal punto di vista della trama che da quello personale dei personaggi. 

Per fortuna Thomas arriva sempre in tempo per salvare la situazione, poiché stavolta, alla fine del romanzo, troviamo la novella “La nascita del Principe oscuro”, che in lingua originale era stata pubblicata a parte poco prima dell’uscita del quarto e ultimo volume.
La storia è divisa in un prologo e nove capitoli, non troppo lunghi, che si leggono molto velocemente, in un’oretta.
Il prologo e i primi sei capitoli sono tutti ambientati sul transatlantico, a partire dal quarto giorno della traversata; troviamo il sempre compunto e freddo Cresswell in preda ad emozioni molto forti per i piani segreti di Audrey Rose e per la sua vicinanza a Mefistofele, che rischiano di farlo soccombere alla gelosia.
I primi capitoli, quindi, riprendono momenti già letti in “In fuga da Houdini”, ma dal punto di vista di Thomas, tra cui anche i famosi ultimo capitolo e l’epilogo che mi hanno lasciata con l’amaro in bocca.
Riletti dal punto di vista di Thomas hanno avuto un altro sapore, sono più completi e soddisfacenti.
Gli altri tre capitoli sono ambientati a New York e sono scene del tutto inedite che riscaldano il cuore.

“Fra tutti i complessi enigmi che il mondo aveva da offrirmi, chi avrebbe mai detto che sarebbero state proprio le mie emozioni a rappresentare la sfida più grande?”

Thomas è un personaggio che conquista all’istante. Dietro la sua calcolata freddezza nasconde un animo tormentato in cerca di un affetto e un amore che gli permettano di essere quello che è, nel bene e nel male.
In Audrey Rose ha trovato la persona, l’anima e la mente che lo completano e, nonostante farebbe di tutto per non farla sentire in gabbia, cercherà anche di farle capire come si è sentito a causa di Mefistofele, cosa prova per lei e cosa desidera per il loro futuro.
Il punto di vista di Thomas è stato un toccasana per questa serie, che rischia di diventare ripetitiva.
Abbiamo la possibilità di scoprire il suo metodo per spegnere le emozioni, molto divertente soprattutto quando lo utilizza per smorzare la passione che Audrey Rose gli provoca.
Thomas è un personaggio unico e adorabile, intelligente e ironico. Nasconde un conflitto interiore che lo rende insicuro e sempre all’erta, soprattutto con Audrey Rose, il che spiega il suo comportamento nel terzo libro.
In più la sua determinazione e l’amore così vero e profondo che prova per la sua Wadsworth lo rendono un personaggio davvero difficile da non amare.
Sono contenta di aver potuto leggere il suo punto di vista subito dopo “In fuga da Houdini”, perché dà un’ulteriore visione di un libro un po’ controverso e riabilita, in un certo senso, il personaggio di Audrey Rose.
È anche il motivo del voto, che altrimenti sarebbe stato un filino più basso.

Sono arrivata alla conclusione che “Sulle tracce di Jack lo Squartatore” sia una serie leggera e diversa, da leggere per staccare, non di fila, perché la struttura è molto simile e dopo un po’ stanca.
Io sono quasi in chiusura d’arrivo, non mi resta che attendere il quarto e ultimo volume, “A caccia del diavolo”, in uscita l’11 novembre, che si prospetta molto pericoloso per i nostri cuori.
Baci 
Erika

Voto libro – 4
 
















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