Dance of Thieves
Genere: Fantasy
Autrice: Mary E. Pearson
Quando il patriarca dell’impero dei Ballenger muore, suo figlio, Jase, diviene il suo nuovo leader. Anche i regni vicini si inchinano di fronte alla forza di questa famiglia di fuorilegge, che ha sempre governato secondo le sue regole. Ma una nuova era si staglia all’orizzonte, messa in moto da una giovane regina, che la rende la destinataria del risentimento e la rabbia della dinastia.
Allo stesso tempo, Kazi, un’ex leggendaria ladra di strada, è mandata dalla regina ad investigare trasgressioni contro i nuovi insediamenti. Quando Kazi arriva nella terra ostile dei Ballenger, capisce che Jase è molto più di ciò che credeva. Mentre eventi inaspettati sfuggono dal loro controllo, portandoli intimamente assieme, continuano a giocare un gioco del gatto e del topo fatto di false mosse e ragioni affinché possano compiere le loro missioni segrete.
Allo stesso tempo, Kazi, un’ex leggendaria ladra di strada, è mandata dalla regina ad investigare trasgressioni contro i nuovi insediamenti. Quando Kazi arriva nella terra ostile dei Ballenger, capisce che Jase è molto più di ciò che credeva. Mentre eventi inaspettati sfuggono dal loro controllo, portandoli intimamente assieme, continuano a giocare un gioco del gatto e del topo fatto di false mosse e ragioni affinché possano compiere le loro missioni segrete.
Salve lettori!
Oggi vi parlerò di “Dance of Thieves” di Mary E. Pearson, un libro ambientato in un mondo già conosciuto da molti perché descritto dalla scrittrice nella serie “The Kiss of Deception” (che, state tranquilli, non deve essere necessariamente letta).
Ho sentito molto parlare di questo libro, cosa che mi ha incuriosita tanto da decidermi ad iniziarlo.
Piccolo spoiler: si è rivelato all’altezza delle mie aspettative.
Oggi vi parlerò di “Dance of Thieves” di Mary E. Pearson, un libro ambientato in un mondo già conosciuto da molti perché descritto dalla scrittrice nella serie “The Kiss of Deception” (che, state tranquilli, non deve essere necessariamente letta).
Ho sentito molto parlare di questo libro, cosa che mi ha incuriosita tanto da decidermi ad iniziarlo.
Piccolo spoiler: si è rivelato all’altezza delle mie aspettative.
«E nessuno, specialmente non Eben, potrebbe mai dimenticare che la mia vita come Rahtan è iniziata il giorno in cui ho sputato in faccia alla regina.»
Kazimyrah di Brightmist fa parte dei Rahtan: le prime guardie della Regina Lia. Assieme alla sue compagne, Wren e Synové, deve recarsi a Tor’s Watch per svolgere un’importante missione: trovare un nemico di guerra e vendicare così tutte le vittime che quest’ultimo ha provocato.
Il Capitano Illarion sembra difatti essere stato avvistato nei pressi del territorio dei Ballenger, una dinastia con un regno non riconosciuto, considerata una vera e propria famiglia di “delinquenti”.
Fingendo di essere lì per investigare su alcune trasgressioni dei trattati tra i regni, Kazi e le sue amiche, la sua piccola e personale famiglia, si recano dapprima agli insediamenti voluti dai trattati e poi ad Hell’s Mouth, città ai piedi di Tor’s Watch, fortezza dei Ballenger; ma la situazione ha un risvolto inaspettato. Kazi si ritrova (non vi dirò come o perché ovviamente) incatenata, letteralmente, a Jase, il nuovo leader della terribile famiglia, ed entrambi si trovano costretti ad aiutarsi. Cominciano così a conoscersi e qualcosa di più nasce tra i due. Purtroppo, però, guidati da diverse motivazioni e obiettivi, dovranno comunque adempiere ai loro incarichi e questo non renderà le cose semplici nemmeno lontanamente.
«Allora tieniti a me,» disse. «Lascia che ti mostri le stelle.»
Infatti Kazi, orfana e abile ladra dall’età di 6 anni che successivamente è diventata parte delle guardie d’élite della Regina, ha uno scopo ben preciso: trovare il Capitano Illarion. Mentre Jase, come “Patrei”, giovane leader della straordinariamente orgogliosa dinastia dei Ballenger, nata dopo la Devastazione (la quale si narra che fosse stata voluta dagli Dei per vendicarsi del mondo), deve pensare al bene del proprio “regno” e della sua famiglia. Kazi, per quanto possa tenere a Jase, non può e non deve farsi distrarre dal suo obiettivo. Eventualmente dovrà andarsene, e a quel punto? Si sa, i segreti non sono mai il buon inizio di un rapporto. Si possono vivere due vite diverse e desiderare che riescano a convivere?
Ma parliamo anche di questi personaggi. Kazi è una protagonista incredibilmente capace e forte. Da piccola ha subito un brutto trauma: sua madre le è stata portata via, è stata rapita sotto i suoi occhi lasciandola completamente sola. È rimasta giorni sotto il letto in cui era nascosta per paura che quell’uomo che infesta ancora i suoi incubi potesse tornare. E questo ha portato al suo odio per gli spazi aperti, per i luoghi in cui non ci sono ombre, nicchie in cui potersi nascondere.
Jase è un ragazzo acuto, fiero, testardo, sicuramente perspicace e con un amore infinito per la sua famiglia e la sua storia.
Farebbe di tutto per proteggere chi ama, farebbe di tutto per il suo territorio, la sua storia, per i suoi fratelli e le sue sorelle, per sua madre e adesso anche per Kazi.
Poi una menzione speciale va, a mio parere, a Wren e Synové (lei in particolare vi farà molto ridere) e la loro amicizia con Kazi. Cresciute praticamente assieme, il loro legame si mostra molto forte.
Inutile dire quindi quanto abbia apprezzato il libro,in particolare mi è piaciuto molto che la scrittrice abbia voluto arricchire la lettura con estratti dai libri della grande storia dei Ballenger di cui parla Jase durante la prima parte.
Un appunto che mi sento di condividere con voi, però, riguarda il fatto che alcune volte ho sentito che mancava qualcosa, mi sono ritrovata un po’ confusa. Sarà per via del mondo già introdotto nell’altra serie? Probabile, ma si comprende lo stesso abbastanza bene e resta perciò un world-building davvero interessante.
Sappiate che “Dance of Thieves” non è di certo un libro che manca d’azione e colpi di scena (credetemi, l’ho sperimentato io stessa). Inoltre, è il primo di una duologia, quindi tiriamo un bel sospiro di sollievo, perché dopo “quel” finale, come si può non correre a leggere il libro successivo? Perciò, senza giri di parole, vi consiglio assolutamente di leggerlo! Spero che vi piaccia. A presto amici del Confine!
Voto libro - 4
Kazi e Jase sono sopravvissuti, più forti e più innamorati di prima. La loro nuova vita è ora davanti a loro - i Ballengers non saranno più considerati fuorilegge, Tor’s Watch diventerà un regno, e i due affronteranno tutte le sfide fianco a fianco, finalmente insieme.
Ma un’inquietante avvertimento minaccia il loro viaggio di ritorno, e nella loro corsa per tornare a Tor’s Watch, proprio fuori le mura della fortezza, sono violentemente attaccati e separati - e ciascuno di loro è spinto nel suo nuovo e personale inferno.
Insicuri sul fatto che l’altro sia vivo o morto, Kazi e Jase devono mantenere il controllo tra i loro più grandi nemici e improbabili alleati. E tutto mentre Morte osserva e attende.
Sono tornata per parlarvi di “Vow of Thieves”, il seguito di “Dance of Thieves” di Mary E. Pearson. Che dite, facciamo un veloce punto della situazione in cui eravamo rimasti... con qualche spoiler necessario? Andiamo!
L’ultima parte del primo volume era stata piena d’azione. Kazi aveva trovato il suo obiettivo: l’orribile Capitano Illarion e non solo. Lavorava insieme ad altri uomini ricercati per un inconsapevole Jase, che non sapeva chi fosse davvero e lo ospitava per aiutarlo a costruire potenti armi per proteggere il regno e trovare una cura inesistente per la febbre. Inoltre si era scoperto chi fosse stato l’uomo che aveva rapito la madre di Kazi e aveva tentato di rapire anche lei quando era una bambina, infatti quest’ultimo era nientedimeno che un altro uomo che lavorava con i Ballenger. Quindi il rapporto tra Kazi e Jase, a causa dei supposti tradimenti e delle varie bugie si trovava sul filo del rasoio, ma alla fine tutto è riuscito a risolversi. Portandolo con sé affinché rispondesse dell’asilo offerto a quei terribili uomini, che in realtà avevano ingannato anche lui, Jase ha potuto incontrare la Regina e comprese le circostanze grazie al racconto di Kazi, lei ha stipulato un accordo con lui.
In quest’accordo Tor’s Watch sarebbe stato riconosciuto come il tredicesimo regno, o come tiene il ragazzo a precisare, il primo, per via della sua antica storia.
Tuttavia, la Regina aveva bisogno di una garanzia, qualcuno che lo controllasse dall’interno... e chi meglio di qualcuno che già conosceva bene il posto? Perciò avevamo lasciato Kazi e Jase all’inizio del loro viaggio per tornare a casa. Il finale emblematico, però, aveva lasciato tutti un po’ perplessi e non anticipava altro che guai.
«Abbiamo intrecciato i nostri sogni insieme come un armatura. Niente potrebbe fermarci adesso.»
Ed eccoci qui. Nel ricominciare la nostra avventura insieme a Jase e Kazi siamo immediatamente catapultati in una favola d’amore in cui finalmente i due riescono a viversi l’un l’altro serenamente e con l’incredibile voglia di tornare a casa e iniziare questa nuova era della storia di Tor’s Watch assieme. Ci sono grandi aspettative e anche un pizzico di paura da parte di Kazi che, in teoria, aveva lasciato dietro di sé un tradimento e l’arresto di Jase, perciò non sarebbe subito stata accolta a braccia aperte. Tuttavia, queste preoccupazioni, tiene a ricordarle Jase, non sono importanti con lui al suo fianco. Eppure, dopo un messaggio di sua sorella arrivato da un uccello morto da giorni, i due vedono i loro sogni iniziare a vacillare. Giunti a destinazione, il destino sembra infatti avere in serbo altro per i due giovani. Vengono attaccati e durante l’attacco Kazi, con la sua incredibile capacità, riesce ad uccidere qualche soldato e fare in modo che Jase, se pur ferito, fugga a cavallo il più lontano possibile. Purtroppo, però, si ritrova imprigionata, per poi scoprire chi ha davvero in mano la città: l’insignificante Re di Eislandia, che nel primo volume avevamo incontrato velocemente e che sembrava tutto fuorché capace di scatenare un tale inferno. Ma quando per anni covi una sete di potere incontrollabile e una grande arma finisce nelle tue mani, niente e nessuno riesce a fermarti. O almeno è quello che credi.
Questo malvagio Re aveva pianificato per anni i suoi propositi ed era la mente dietro a tutti i problemi che avevano sconvolto Tor’s Watch e Hell’s Mouth nel primo libro. Tutto finalmente combacia, ma Jase e Kazi sono lontani e devono ritrovarsi, raggiungere il resto della famiglia, aiutare i cittadini. Riusciranno a salvare se stessi, i loro cari e la loro città?
«Tu sei l’amore di cui non sapevo di avere bisogno.»
La devozione, l’amore che provano Jase e Kazi l’uno per l’altra non ha eguali. Sarebbero pronti a sacrificare se stessi se questo significasse salvare l’altro.
Sono immensi e non potete non innamorarvi di loro.
Insieme devono sconfiggere Montegue, il terribile Re che ha cercato di portare via loro tutti i progetti. Un Re ossessionato che ha tra le mani una magia incredibile, la magia delle stelle. Una magia che fa leva sui desideri, che rende tutto amplificato.
Ed ecco che in questo libro si approfondisce molto più che nel primo anche l’aspetto magico, mistico.
Nel primo libro avevamo avuto modo di capire che a volte Kazi fosse capace di vedere la Morte e di sentire le presenze sussurrare delle cose. In questo libro è proprio lei che ne parla e diviene tutto molto più evidente. Dopotutto, come dice anche Synové, in tutti c’è qualcosa, una specie di lingua che non sempre si comprende, un senso che va allevato.
Il bellissimo rapporto di sorellanza tra le tre Rahtan è sempre fortissimo e toccante.
Tuttavia, nuovi rapporti si creano o si rafforzano dopo aver superato le difficoltà, come ad esempio quello tra Kazi e i fratelli di Jase. Oppure tra personaggi inaspettati. Vogliamo parlare di Paxton? Nel primo volume lo avevamo a malapena conosciuto come il cugino dei Ballenger disonesto e potenzialmente pericoloso, un personaggio di cui avevamo letto pochissimo ma già disprezzavamo con passione. In questo libro, invece, la situazione si è capovolta. Si è rivelato un importante alleato, portando Jase al sicuro dopo l’agguato e aiutando Kazi durante la sua permanenza nella cella.
Sono rimasta a bocca aperta, ma la cosa mi è piaciuta tantissimo. L’ho apprezzato molto, in particolare il fatto che si sia scoperto un vero e proprio Ballenger, pronto a fare di tutto per la famiglia. Questi piccoli colpi di scena nelle linee dei personaggi, sia in negativo che in positivo, sono sempre coinvolgenti.
«Chi scriverà la nostra storia, Jase?»
«Noi, Kazi. Io e te scriveremo la nostra storia.»
Più di ogni altra cosa con questo secondo volume, ho capito di essermi affezionata alla storia e ai personaggi, anche quelli di cui conosciamo le vicende solo attraverso gli estratti dei libri dei Ballenger, come ad esempio Greyson e Miandre.
Soprattutto nell’ultima scena, durante il grande evento che riunisce finalmente tutti, ho sentito il calore di un nuovo inizio. È stata stupenda e commovente.
Ho un debole per le storie in cui nascono bei rapporti e bellissime famiglie. E nonostante i grandissimi ostacoli, ammetto anche molto gravi, la famiglia dei Ballenger, tutti compresi (tranne una brutta perdita che mi ha spezzato il cuore) è rimasta unita e nuove reclute si sono aggiunte ad essa. Mi verrebbe da chiedere, c’è ancora posto per qualcuno? Mi offro volontaria!
E sono sicura che anche voi vorrete fare “richiesta”.
Scherzi a parte, vi consiglio ancora una volta di leggere questa bellissima duologia che racconta una storia d’amore, amicizia e famiglia avvincente e profonda, in cui un’ex ladra divenuta soldato e un giovane sovrano che sarebbe dovuto essere il cattivo trovano le stelle e sconfiggono il male fianco a fianco.
Buona lettura e a presto amici del Confine!
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