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La serie è composta da:
 
1. La casa di terra e sangue 

2. La casa di cielo e aria

3. La casa di fiamma e ombra



Genere: Fantasy

Autrice: Sarah J. Maas

14 Luglio

Metà Fae, metà umana Bryce Quinlan ama la sua vita. Di giorno lavora in un negozio di antiquariato, dove vende oggetti magici a stento legali, di notte fa festa con i suoi amici, assaporando i piaceri che Lunathion - altrimenti nota come Crescent City - ha da offrire. Ma tutto cede quando un assassinio spietato scuote le fondamenta della città... e il mondo di Bryce.

Due anni dopo, il suo lavoro è a un punto morto e adesso cerca solo un beato oblio nei nightclub più noti della città. Ma quando l'assassino attacca di nuovo, Bryce si ritrova immischiata in un'indagine e viene accoppiata con il famigerato Angelo Caduto, il cui brutale passato perseguita ogni suo passo.


Hunt Athalar, assassino personale degli Archangeli, non vuole avere niente a che fare con Bryce Quinlan, nonostante gli abbiano ordinato di proteggerla. Lei si batte per tutto ciò a cui lui una volta si è ribellato e sembra più interessata a fare festa che a risolvere un omocidio, non importa quanto vicino possa colpire. Ma Hunt presto realizza che Bryce è più di ciò che sembra e lui deve trovare un modo per lavorare con lei se vogliono risolvere il caso.

Mentre Bryce e Hunt corrono per svelare il mistero, non hanno modo di sapere che i fili che tirano creano ripercussioni nel ventre della città, attraverso continenti in guerra e giù, verso i più oscuri livelli dell'Inferno, dove cose che dormono da millenni iniziano ad agitarsi... 

Cosa si nasconde dietro la copertina 

Salve lettori!
Anche Crescent City, la nuova serie Adult Fantasy di Sarah J. Maas è arrivata in Italia grazie alla Mondadori.
Potete già trovare la recensione (ovviamente l’ho letto e recensito appena uscito in lingua originale nel quel di marzo), ma eccomi ad accompagnarvi nella lettura di questo romanzo con l’analisi della magnifica cover!
La Mondadori ha fortunatamente utilizzato la cover originale, estremamente dettagliata e ricca. L’autrice stessa ha affermato che è ricca di Easter egg, piccoli indizi che è possibile comprendere e apprezzare solamente dopo la lettura!
Quindi, bando alle ciance e immergiamoci in questa illustrazione stupenda di Carlos Quevedo (@carloseqo), partendo, ovviamente, dal titolo.

Crescent City è sia il nome della trilogia che della città in cui si svolgono gli eventi (per approfondimenti vedere la tappa di Catillbooks).
Mentre La Casa di Terra e Sangue si riferisce ad una delle quattro casate in cui sono smistate le creature (magiche e non) di questo mondo (per approfondimenti vedere la tappa di Lo scrigno delle letture).

Il primo simbolo che salta all’occhio nella cover è, ovviamente, la luna crescente. Simbolicamente, la luna crescente è la fase lunare che simboleggia la crescita, e Bryce va incontro a cambiamenti profondi sin dai primi capitoli. Inoltre la luna crescente è anche una fanciulla testarda e impulsiva pronta a superare ogni ostacolo sul suo cammino, definizione che descrive perfettamente la nostra protagonista. Luna è la Dea Protettrice di Lunathion, dei lupi e dei Fae. Per lei è stato eretto un tempio al centro della città dove si trova una sua statua che mostra il legame con le due razze. Il corno di Luna è l’oggetto che lega la Dea ai Fae, è un elemento fondamentale della trama e protagonista di molti colpi di scena.

Successivamente, lo sguardo si sofferma su una figura di donna finemente decorata, che risalta grazie al colore rosso, che forma una sorta di colonna sulla cover. La donna sembra una statua (magari quella della Dea Luna), i cui capelli si diramano verso l’alto come a formare un capitello corinzio, ricco di elementi decorativi. Mentre il busto e il braccio destro sono artisticamente intagliati, il sinistro si sta sgretolando.
Sul petto della figura si trova un lucchetto a forma di cuore da cui fuoriesce della lava che riempie le crepe del suo addome. Il lucchetto potrebbe rappresentare la passione con cui Bryce ama le persone a cui tiene. Solitamente il lucchetto a forma di cuore è il simbolo di un legame molto forte e rappresenta il sigillo di un sentimento profondo come l’amore o l’amicizia. La lava che fuoriesce da esso, invece, potrebbe essere la luce primaria di Bryce (che si genera dopo aver completato la Discesa) che aspetta di essere liberata per illuminare Crescent City e stabilire il suo valore.

Il tema delle colonne viene ripreso sullo sfondo, alle spalle della donna, dove si trovano due pilastri segnati da crepe e ricoperti di foglie. Forse le colonne del tempio di Luna o forse l’ingresso di un portale. I portali sono presenti in diversi punti della città e segnano il passaggio da una zona all’altra. Ma potrebbero rappresentare anche il Corvo Bianco, il locale frequentato da Bryce e le sue amiche, caratterizzato da colonne scolpite e altre mezze distrutte, perché antiche, oppure l’Archivio dei Fae, descritto così: “Superò velocemente l’enorme edificio in marmo, sede degli Archivi dei Fae, le cui colonne erano rivestite da piante rampicanti e fiori. Rose, gelsomini, glicini, tutto in sboccio perenne, in ogni stagione.”

Il glicine viene ripreso anche nella parte superiore dell’illustrazione e pende dalla colonna centrale rossa. Questo fiore ha tanti significati diversi a seconda della cultura che si prende in considerazione, ma nel linguaggio dei fiori simboleggia l’amicizia. Il glicine rappresenta la fiducia donata ad un amico e il sentimento puro che si nutre, nonostante tutto, nel rapporto.

Tornando alla donna, vicino alle tempie ha due simboli dell’infinito, che potrebbero rappresentare il suo rapporto con Danika. Tra i “capelli” ha due lupi che, di nuovo, rappresentano la sua migliore amica e il suo branco. In alto ci sono anche due unicorni, riferimento ad una scena mooolto divertente al capitolo 41, pagina 352 (ammicco, ammicco).

Il volto della donna è diviso a metà: da una parte è liscio mentre dall’altra è solcato da linee, come se si stesse trasformando. Anche gli occhi sono diversi: uno è limpido, l’altro è come se fosse pieno di sangue.
Sulla mano sinistra della statua è poggiato un corvo con le ali dispiegate, come se stesse per spiccare il volo. Tra i tanti significati che si danno al corvo, si trova anche la trasformazione e il passaggio da uno stato a un altro, che si adatta perfettamente alla protagonista. Il corvo ha una stella sul collo, forse un richiamo alla costellazione del corvo?

Infine, dal basso si fa strada un serpente sull’addome della statua, forse un riferimento alla Vipera Regina, personaggio misterioso e oscuro che incrocerà più volte la strada di Bryce per un motivo o un altro.

Lettori, ho tentato di dare un significato a tutti gli elementi della magnifica copertina che mi saltavano all’occhio. Spero di essere stata esaustiva, ma sono certa di aver mancato qualcosa, in fondo è così ricca di dettagli! Per questo vi chiedo di farmi sapere se voi avete notato altro o se conoscete altri significati degli elementi che ho trovato (anche grazie all’aiuto di Laura). Intanto vi lascio alla lettura, sperando che vi piaccia questo nuovo mondo creato dalla nostra amata Sarah J. Maas.
Baci.


Salve lettori!
Dopo aver aspettato tanto, e dopo tutto l’hype, ho finalmente letto “House of Earth and Blood” di Sarah J. Maas, primo volume della sua nuova serie fantasy new adult, Crescent City.

Entriamo in questo nuovo mondo in cui magia e tecnologia convivono, così come tante diverse razze, ognuna con un posto ben preciso nella scala gerarchica.
A Crescent City si possono trovare angeli, mutaforma, Fae, streghe e anche umani.
Bryce Quinlan è mezza umana e mezza Fae, lavora in un negozio di antiquariato per una minacciosa incantatrice e vive con la sua migliore amica, Danika, l’Alpha del Pack of Devils.
Danika è una delle mutaforma più forti del suo tempo, ha un potere enorme che le potrebbe permettere di diventare capo dei lupi prima della madre.
Bryce e Danika hanno un rapporto strettissimo, sono come sorelle, inseparabili, e quando Danika viene assassinata insieme al suo branco in modo indicibile, anche la vita di Bryce si ferma.
La storia riprende due anni dopo l’accaduto, quando l’arcangelo di Crescent City, Micah, si presenta nel negozio dove lavora Bryce per chiederle di partecipare all’indagine sulla morte di Danika, di aiutarli a trovare il demone misterioso che ha massacrato lei e il suo branco.
Bryce non si lascia scappare l’occasione di poter trovare l’assassino di Danika e poterla vendicare, così inizia la sua collaborazione con l’Umbra Mortis, l’Ombra della Morte, il leggendario Hunt Athalar.
Hunt è un angelo caduto, ha guidato la ribellione dell’arcangelo Shahar contro gli Asteri e le gerarchie tra i Vanir, perdendo e diventando uno schiavo. Adesso è l’assassino personale di Micah e per liberarsi dalla schiavitù deve uccidere più di duemila persone. Ma aiutando Bryce e risolvendo il mistero dei demoni, ha la possibilità di diminuire il suo debito ed essere finalmente libero.

Il problema adesso è trovare un punto d’accordo tra i due. Bryce è una donna indipendente e testarda, che odia i maschi alpha come Hunt o il “cugino” Rhun, che pensano di sapere cosa è meglio per lei e le ordinano cosa fare; Hunt è un angelo perseguitato da ciò che è costretto a fare, dalla sua reputazione e dall’amore che ancora lo lega a Shahar.
Inizialmente fanno entrambi il possibile per stare sui nervi dell’altro, ma quando si è costretti a passare tanto tempo insieme e a condividere esperienze traumatiche diventa difficile restare freddi verso chi riesce a comprenderti così bene.
Il caso che devono risolvere, però, non si dimostra per niente facile, anzi Bryce e Hunt vengono a conoscenza di un potere distruttivo e pericoloso e di segreti che potrebbero distruggere le convinzioni di entrambi.

“Attraverso l’amore, tutto è possibile.”

Lettori, nuovo libro e nuova serie per Sarah J. Maas che ci riesce ancora una volta!
Ammetto di essere stata titubante all’inizio, avevo paura che, dopo aver adorato due dei suoi lavori, non avrei trovato nulla in questo, invece la Maas mi ha fatto innamorare, piangere e sognare come sempre!
“House of Earth and Blood” è molto diverso dai suoi precedenti lavori, primo per la svolta completamente adult (non fatta passare per young adult), poi, cosa più importante, per il mondo che ha creato.
Crescent City fa parte di un universo complesso, ricco di storia e miti, di creature e guerre. Per questo motivo il libro è così consistente (800 pagine), perché l’autrice deve introdurre ogni particolare, dalla politica all’architettura, per permetterci di entrare completamente in questo nuovo mondo e di capire come funziona.
Per questo motivo i primi capitoli sono un po’ lenti, ma quando si trova il ritmo, la lettura diventa molto interessante e scorrevole.
Seguiamo le indagini, che sono ricche di colpi di scena, di avventure, miti e pericoli.
Ma i veri gioielli del libro, ovviamente, sono i personaggi e le loro interazioni, Bryce e Hunt in prima linea.
Bryce all’inizio non è un personaggio piacevole, ma quando inizia a mostrare le sue debolezze e fa cadere la maschera di insolenza, scopriamo una donna forte e coraggiosa, che farebbe di tutto per le persone che ama.
Hunt è il tipico maschio alpha firmato Maas che farà palpitare i nostri cuori dal primo istante per poi farli scogliere in una pozza adorante.
Il loro rapporto si sviluppa in modo incredibile e lineare, è impossibile non shipparli insieme.
Ma loro due non sono gli unici personaggi che amerete, la Maas ha creato un vasto assortimento di amici, colleghi e nemici da amare alla follia o odiare a morte.
È interessante come gli Asteri e gli arcangeli, le creature più antiche e potenti, siano tutte crudeli e fredde; non c’è nessuno tra loro con un briciolo di umanità.
Anche in questo libro, inoltre, l’autrice ha legato alla storia temi difficili quali la schiavitù, la guerra e la disuguaglianza.
Infatti, nonostante la varietà di razze e tradizioni, la società è costruita gerarchicamente, ci sono varie case di appartenenza e al loro interno creature considerate inferiori. Inoltre, gli umani sono stati sopraffatti dai Vanir e considerati quasi delle bestie.
La ribellione è un tema che torna spesso e che credo sarà centrale nel prossimo libro.

“Questo è il punto, Bryce. Della vita. Vivere, amare, sapendo che potrebbe svanire tutto domani. Rende ogni cosa più preziosa.”

La trama è super interessante e mai scontata, ho provato a tirare a indovinare come poteva svilupparsi ma ho fallito miseramente. Ho amato i colpi di scena (che sono arrivati per lo più nell’ultimo 30%) e lo sviluppo della storia.
L’ultima parte mi ha emozionato tantissimo, ho pianto tantissimo e sono rimasta con il fiato sospeso.
Una cosa che non mi ha pienamente soddisfatto è stato il world-building. La Maas ha voluto introdurre tante cose senza dare informazioni precise su nessuna, quindi è poco chiara la storia del mondo, come i Vanir siano arrivati sul pianeta degli umani, come funziona il potere degli Asteri, quali sono i miti sulle divinità. Non sono domande che mi sono posta durante la lettura, troppo presa dalla storia, ma dubbi che sono rimasti in sottofondo e a cui mi piacerebbe avere una risposta.

Quindi, non vedo davvero l’ora di leggere il secondo volume, Chtona voglia che arrivi prima che mi dimentichi tutto!
Voglio leggere altro con protagonisti Bryce, Hunt e la loro grande famiglia perché mi sono rimasti nel cuore.
Baci
 

Voto libro - 5





Genere: Fantasy

Autrice: Sarah J. Maas

 12 aprile 2022

Bryce Quinlan e Hunt Athalar hanno stretto un patto e stanno lentamente cercando di tornare alla normalità. Hanno sì salvato Crescent City, ma le loro vite sono così stravolte che l'unica cosa che vogliono è del tempo per rilassarsi. Rallentare. Capire cosa riserva il futuro. Gli Asteri finora hanno mantenuto la parola, lasciando Bryce e Hunt in pace. Ma con il tentativo dei ribelli di Ophion, in gran parte umani e Vanir, di intaccarne il potere, la minaccia che i governanti rappresentano sta diventando sempre più concreta. Quando Bryce, Hunt e i loro compagni vengono loro malgrado coinvolti nei piani dei rivoltosi, la scelta diventa chiara: rimanere in silenzio mentre la popolazione di Midgard viene oppressa o combattere per ciò che è giusto. E il silenzio non è mai stato il loro forte. In "La casa di cielo e aria", secondo romanzo ricco d'azione della nuova serie fantasy Crescent City, Sarah J. Maas dà ulteriore prova delle sue capacità di intessere l'affascinante storia di un mondo sull'orlo del baratro, celebrando il coraggio di coloro che faranno di tutto per salvarlo.

Salve lettrici e lettori! 
Sono pronta per questa recensione? 
Non lo so, credo di avere ancora il cervello in poltiglia, ma devo provarci. 
WoW! Ok, mamma mia che corsa che è stato “House of Sky and Breath” (HOSAB), meglio conosciuto con il nome Crescent City 2 (CC2), di Sarah J. Maas.
Non c’è bisogno di presentazioni, quindi bando alle ciance, attenzione agli spoiler e andiamo!

Dopo tutto quello che gli è successo, Bryce e Hunt accettano molto volentieri l’ordine degli Asteri di tenere la testa bassa e ritornare a una vita normale. I due cercano di trovare un equilibrio con una calma che gli era mancata in precedenza; adesso hanno la possibilità di conoscersi davvero, di viversi senza pressione e con i giusti tempi. 
Infatti hanno fatto un patto: porteranno la relazione al livello successivo al solstizio d’inverno.
Bryce, Hunt e la loro famiglia, però, non sono persone normali, i guai sembrano trovarli anche quando non vanno a cercarli.
Un nuovo Arcangelo viene assegnato a Lunathion, vecchi nemici disturbano la pace del gruppo, i ribelli sono sempre più vicini alla loro città e, il dolore più grande, altri segreti di Danika salgono a galla.
Danika che continua a ripresentarsi, continua a essere il senso di tutto, continua a mostrare lati nascosti che distruggono Bryce: la conosceva davvero? Danika si fidava davvero di lei?
Bryce si butta a capofitto in un disastro annunciato, ancora una volta per Danika, nella speranza di scoprire, una volta per tutte, tutti i segreti della sua migliore amica, di conoscerla finalmente.
La situazione, però, diventa molto complicata troppo in fretta, ma Bryce e la sua famiglia non si tireranno indietro per nulla al mondo. Nemmeno quando le verità, a cui si stanno avvicinando, potrebbero sconvolgere il loro mondo… e distruggerlo.

“Voglio sentirmi normale, ma poi mi sento in colpa, poi provo rabbia verso queste persone a cui non interessa abbastanza da sentirsi in colpa, […] Davvero tutto questo non ti dà fastidio?”
“No. Preferisco che le persone vivano la loro vita. E non puoi pensare che solo perché sono qui vuol dire che non gliene importa. Molti di loro potrebbero aver perso parenti e amici in primavera. A volte le persone hanno bisogno di cose come queste per sentirsi vive. Per trovare una sorta di sfogo.”

La trama che vi ho raccontato, come potrete immaginare, non è neanche un minimo di quello che succede in questo romanzo. 
Come per il primo, 80% del romanzo segue una certa scia di eventi, di colpi di scena e di segreti, poi arriva quell’ultimo 20% che sconvolge tutto quello che hai letto fino a quel momento, ti travolge con una valanga di sentimenti e un hype indescrivibile, per poi lasciarti con le vertigini per quello che succederà e una tristezza assurda perché chissà quanto tempo dovrai aspettare!
Da dove iniziare… parliamo dello smut. 
Non ricordo dove, lessi che HOSAB avrebbe seguito la scia di A Court of Silver Flames, ma smentisco subito questa cosa. 
All’inizio del romanzo, Hunt e Bryce non si sfiorano neanche per sbaglio; fortunatamente poi capiscono che la vita è breve e che perdere tempo è inutile, ma sembra che ogni personaggio sia intento a mettergli i bastoni tra le ruote, perché per arrivare al dunque dobbiamo proprio penare! 
Però quando ci arriviamo, ah, avremo tante belle scene e una rivelazione di quelle stile Maas che a noi piacciono tanto! 
Inoltre ci era stato promesso un threesome che però non è arrivato; peccato, ero curiosa di sapere chi sarebbero stati i protagonisti.
Mi sono piaciute tanto le interazioni tra Bryce e Hunt. Lei è sempre irriverente, ma quella compassione e profondità, che nel primo libro ha nascosto per poi mostrare alla fine, stavolta le abbraccia e le affina, raggiungendo finalmente la versione migliore di sé. 
Hunt ha finalmente trovato quello che per cui ha sempre combattuto, ciò per cui è stato torturato: ha trovato finalmente la felicità, il vero amore, un amore che non ti nasconde ma ti mostra orgoglioso e accetta ogni parte di te.

“Perdiamo così tanto tempo. Forse è la nostra maledizione da immortali. Vedere il tempo come un lusso, come un oceano senza fine.”

La cosa bella di questo capitolo è che tanti personaggi si sono fatti spazio e ci hanno accompagnato nella storia con i loro punti di vista: oltre a Bryce e Hunt abbiamo tanti capitoli su Ruhn (YAY!), Ithan (fratello minore di Connor), e Tharion (piccolino).
Ruhn è stata la sorpresa migliore di CC2. 
Mamma mia che scene che ci regala il principe dei Fae! 
Nuovo personaggio preferito? 
Penso proprio di sì!
Ruhn, come Bryce gli ripete spesso, non si dà abbastanza credito: non ha bisogno di un titolo o di una spada, è una persona meravigliosa che ha sofferto fin troppo, sminuito e maltrattato da un padre senza cuore. Ha bisogno di trovare il suo scopo, il suo posto, e aiutare Bryce lo sta portando sempre più vicino ad esso. Ha anche bisogno di qualcuno con cui finalmente aprirsi davvero, su cui riversare tutto quello che è senza limitazioni, con cui essere sé stesso, nelle sue luci e ombre. 
Quindi, abbiamo bisogno di più fanart di Ruhn? Penso proprio di sì! 
Sono davvero curiosa di scoprire cosa ci riserva questo principe irrequieto.

“Questo è quello che fanno gli Asteri. Questa è la vera faccia di Midgard. Crediamo di essere liberi, di essere potenti, di essere semi immortali. Ma in fin dei conti siamo solo gli schiavi degli Asteri.”

Sono sincera, per quanto ami la Maas e qualsiasi cosa scriva, i libri di Crescent City li trovo un po’ sottotono rispetto alle altre serie dell’autrice. Le storie e i personaggi mi piacciono, ovviamente, altrimenti non avrei dato voti così alti, ma leggendo il secondo mi sono resa conto che ho vissuto la stessa esperienza del primo: ho iniziato a provare emozioni forti solo negli ultimi capitoli, nei momenti davvero disperati o di grandi cambiamenti.
Il romanzo si sviluppa seguendo, non solo i percorsi personali dei personaggi, ma anche le indagini riguardanti i ribelli e i segreti di Danika. Sono questi gli elementi che occupano la maggior parte del romanzo e sono costruiti bene, posizionati in modo da procurare maggior sorpresa e bei colpi di scena. Ma quando pensiamo di essere arrivati a capo di tutto, ecco che arriva il colpo davvero interessante che dimostra quanto piccoli siano davvero i personaggi e le loro battaglie. Scopriamo chi è il vero nemico, la verità su Midgard e il suo popolo e…

E ora dobbiamo parlare del MLU, ossia il Maas Literary Universe (i crediti per il nome vanno ad Attilio). Ne avevamo avuto un assaggio in “Kingdom of Ash”, le parole di Amren ce l’hanno fatto sospettare, ma Crescent City ce lo conferma! Esiste, è reale ed è lì che ci aspetta. Quante cose che scopriamo, quante ipotesi e teorie pazzesche che verranno formulate in attesa dell’uscita del terzo volume. È quello che ho aspettato per tutto il romanzo e cavolo se ne è valsa la pena (darei 5 stelle solo per questo, davvero). Non vedo l’ora di scoprire cosa ci aspetta perché so che sarà qualcosa di epico! 
E, avendo finito CC2, capisco come mai la Maas stia lavorando a CC3 prima che ad ACOTAR 5; lo capisco e lo accetto.

“Sei un pezzo grosso ora, Bryce. Che ti piaccia o no.”

Come potete capire, quindi, a sentimento darei 5 stelle semplicemente per quelle ultime pagine che hanno svoltato tutto il romanzo. Oggettivamente, però, per me non è un libro da 5 stelle.
Ripensandoci a mente fredda, credo dipenda dal fatto che sia un Urban Fantasy, genere che non prediligo; la tecnologia legata alla magia non è proprio nelle mie corde, preferisco mondi come ACOTAR e TOG. Ciò non vuol dire che CC non sia un bel romanzo o una bella serie, anzi. Sono comunque 800 pagine e io non mi ci sono staccata neanche per un momento, completamente risucchiata dai misteri di Danika e la conseguente caccia alla verità di Bryce, dai personaggi, dalla loro crescita personale e quella delle loro relazioni, dai colpi di scena e dai frequenti momenti di tensione. Insomma, urban Fantasy o no, la Maas sa come tenerci incollati alle pagine e su questo non c’è dubbio. Se non avessi già preso la decisione di mettere in pausa la mia vita per leggerlo, penso che l’avrei fatto comunque perché come potevo mai staccarmi dal Kindle!
E poi, non mi dite niente, ma io adoro il tema della seconda famiglia e anche qui ne abbiamo una composta da personaggi cucciolosi e meravigliosi, spero solo che tutti abbiano il loro lieto fine e che li rivedremo tutto insieme sani e felici.

Spero di essere stata chiara, ma credo di avere ancora il cervello in pappa per tutte le rivelazioni e le relative conseguenze e le mille ipotesi che derivano dal finale cliffhanger con cui la Maas ci ha lasciato.
Raggiungetemi presto perché ho bisogno di un gruppo di supporto!
Baci

Voto libro - 4





Genere: Fantasy

Autrice: Sarah J. Maas

30 gennaio 2024

Bryce Quinlan non si sarebbe mai aspettata di vedere un mondo diverso da Midgard ma, ora che è successo, l’unica cosa che vuole è tornare indietro. Tutto ciò che ama è lì: la sua famiglia, i suoi amici, il suo compagno. Bloccata in un luogo spaventoso e a lei sconosciuto, avrà bisogno di tutto il suo ingegno per riuscire a tornare a casa. E non è un’impresa facile dal momento che Bryce non ha la più pallida idea di chi potersi fidare. Hunt Athalar si è trovato in molte situazioni difficilissime nella sua vita, ma questa potrebbe essere la più complicata di sempre. Dopo alcuni mesi in cui ha avuto tutto ciò che desiderava, si trova di nuovo nelle prigioni degli Asteri, privato della sua libertà e senza alcun indizio sul destino di Bryce. Vuole disperatamente aiutarla ma, finché non riuscirà a sfuggire agli Asteri, ha le mani letteralmente legate. Il mondo di Bryce e Hunt è sull’orlo del collasso, e il suo futuro poggia sulle loro spalle.



Salve salve!
Il 30 gennaio è finalmente uscito il terzo volume della serie Crescent City di Sarah J. Maas: “House of Flame and Shadow” (“La casa di fiamma e ombra” in italiano).

*Attenzione, farò spoiler sul finale del secondo libro.*

Alla fine di “La casa di cielo e aria” avevamo lasciato i nostri personaggi in una situazione tragica.
Hunt, Ruhn e Baxian sono stati catturati dagli Asteri, ora sono rinchiusi nelle segrete e torturati dal Martello in persona.
Lidia sta facendo il possibile per aiutarli a scappare, vedere Ruhn in quelle condizioni la distrugge, ma per riuscirci dovrà mettere a repentaglio la sua copertura e chiedere un bel po’ di favori.

“Dolore, oscurità e silenzio. Il mondo di Hunt Athalar si riduceva a quello. […] Ma dentro di lui, oltre quell’oceano di dolore e disperazione, c’era Bryce: la totalità del suo mondo.”

Nel frattempo, nel suo tentativo di raggiungere gli Inferi, Bryce era in realtà finita alla Corte della Notte, al cospetto di Azriel e Truth-Teller.
A quanto pare i due mondi hanno in comune una storia di conquista e sfruttamento da parte degli Asteri, una storia antica di cui nessuno è a conoscenza.
La verità è nascosta in profondità e scoprirla potrebbe portare più domande che risposte, ma Bryce deve fidarsi della sua luce stellare e fare il possibile per tornare a casa e salvare il suo mondo e le persone che ama.

“Lei si costrinse a incontrare il suo sguardo stellato. Aveva sostenuto con successo quello degli Asteri, degli Arcangeli e dei re Fae. Ci sarebbe riuscita anche con lui.”

Ed eccoci qui, dopo tanta attesa siamo giunti alla fine di Crescent City e posso dirvi la verità? Questo libro è stato proprio quello che mi aspettavo, perfettamente coerente con il resto della serie.
È un libro abbastanza lungo, in cui succedono parecchie cose, ma si legge con facilità.
Abituata dai primi due libri, mi aspettavo che la parte più emozionante sarebbe stata il finale, e infatti l’ultimo 10% è stato una carrellata di emozioni e di plot twist interessanti. Non sono mancate le lacrime e la commozione, per me importantissime!

“Non credo di essere mai stata veramente sveglia finché non ti ho incontrato.”

Il libro ha diversi punti di vista, alcuni più interessanti, altri molto fastidiosi e abbastanza inutili, ma sono tutti ben sviluppati e si riuniscono con criterio.
Devo dire di essere rimasta un po’ delusa dai personaggi, che sembravano avere due modalità a testa e, a seconda del momento, cambiavano dall’una all’altra.
Certo, sono caratteristiche che si portano dietro da tutta la serie, ma stavolta mi sono sembrate più piatte e quasi forzate.
Ho trovato però il mio personaggio preferito della serie, Jesiba Roga!
È un peccato che non sia stata più presente negli altri romanzi.
Per me la serie ha ottenuto un ottimo finale. Nessuna linea di trama viene lasciata indietro, anzi tutte compiono un percorso completo, intrecciandosi in un finale secondo me giusto e soddisfacente.
Mi aspettavo di più dallo spicy, devo essere sincera, non mi è piaciuto come è stato fatto/utilizzato.

“Ciò che contava davvero erano gli amici che avevano guadagnato. Non i nemici.
“Tutto è possibile grazie all’amore.”

Mi sembra strano non ritrovarmi a scrivere una delle mie recensioni senza fine, ma, ecco, “La casa di fiamma e ombra” è stato esattamente quello che mi aspettavo.
È una storia che accompagna e, alla fine, riesce a regalare forti emozioni.
Quando ripenso a questa storia, la cosa che mi lascia senza parole è stata la bravura dell’autrice di intrecciare in modo così pulito e interessante i suoi tre mondi, senza fare nessuno strafalcione, anzi rendendo tutti e tre ancora più ricchi e pieni di possibilità.
Di questo posso solo complimentarmi.
Adesso si aspetta ACOTAR 5, che da alcune interviste sembra che Sarah non abbia ancora iniziato a scrivere. Ci toccherà aspettare almeno altri due anni immagino…
Voi avete letto “La casa di fiamme e ombra”? Cosa ne pensate? Fatemi sapere!
Baci
 
  

Voto libro - 4

 
 
 

 
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Genere: Manifesto

Autrice: Michaela Coel

12 aprile 2022

Invitata a tenere la MacTaggart Lecture all'International Television Festival di Edimburgo, Michaela Coel ha toccato il cuore dell'intero pubblico parlando di razzismo e discriminazioni legate a genere e classe sociale. Ma la persona su cui quell'esperienza ha avuto un impatto maggiore è stata forse proprio lei stessa. Con le sue parole profonde e stimolanti e con grande senso dell'umorismo, Coel mette a nudo il proprio percorso e ci invita a riflettere sul nostro. Accogliendo le nostre diversità, ci dice, possiamo trasformare le nostre vite. E nulla come la creatività può aiutarci a soddisfare il nostro bisogno di guardarci a vicenda con attenzione, rispetto e sincerità. Misfits è un appello a coltivare onestà, empatia e inclusione. Dando voce alle disadattate e ai disadattati di ogni dove, questo libro, oggi più che mai necessario, è un manifesto potente, una travolgente chiamata all'azione rivolta a chiunque si sia mai sentito fuori posto.

Ciao a voi, lettrici e lettori!
Oggi sono qui per parlarvi di un’opera che ho trovato semplicemente magnifica, per vari motivi che vi spiegherò in seguito.
Si tratta di “Misfits: Un manifesto personale”, scritto da Michaela Coel e edito da Mondadori.

“Parlare può essere un’azione terrificante. Le nostre parole – persino se pronunciate da una posizione così impotente che quello che ci esce di bocca è a malapena uno squittio, il grido di una falena – possono essere abbastanza tonanti da risvegliare un’intera casa.”

Forse non sono in molti a conoscere Michaela Coel e, se non avete la più pallida idea di chi sia, sarò felice di parlarvene! Non è solo un’autrice, ma è anche una cantante, sceneggiatrice e attrice. I suoi progetti più grandi e conosciuti sono “Chewing Gum” e “I May Destroy You”, due serie televisive che trattano un’ampissima varietà di temi e in cui Coel ha ruolo di protagonista, nonché sceneggiatrice. Potete immaginare, quindi, con quanto ardore attendessi “Misfits: Un manifesto personale”.
“Misfits” è un libro brutalmente onesto e di grande potenza. È scritto per tutte le persone che si sentono diverse, aiutandole a smettere di demonizzare sé stesse e portandole ad auto-celebrarsi.

“Dato che provenivo dal piccolo Square Mile e da una piccola famiglia, a farmi tirare avanti in quei cinque anni fu l’abbondanza di ragazze nere, ragazze bianche, ragazze miste. Tutte misfits, “disadattate”: le mie amiche erano una banda sterminata di bellissime disadattate, commercialmente poco interessanti, che trovavano poco interessante il mondo mainstream. Se al di fuori era difficile distinguerci, lì tra noi eravamo conosciute di nome e di fama, per ciò che era la nostra natura.”

Da sempre, tendo a sentirmi fuori posto nella maggior parte delle situazioni che vivo. Sento sempre di non aver trovato ancora il mio ruolo nel mondo e ho la sensazione che queste emozioni rimarranno con me sempre nel corso degli anni.
Leggere “Misfits” mi ha fatta sentire compresa ed è stato facile ritrovarsi nelle parole di Michaela Coel. Il suo stile di scrittura è semplice, ma è abbellito dalla sua capacità di raccontare tutti gli avvenimenti con un realismo magico. Fa riflettere, un po’ divertire e ti permette di capire a fondo te stess*.
Sono pochi i libri non-fiction che hanno saputo travolgermi così tanto, e di sicuro “Misfits” ricade in questa piccola cerchia. È un libro breve, ma l’impatto che ha non è per niente da sottovalutare.


Voto libro - 5







 

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Genere: Fantasy Thriller
Autore: Natael Trapp

12 aprile 2022

Léo è un diciassettenne come tanti, voti mediocri, insicuro, interessato solo a guardare film su Netflix e a leggere manga. Vive con la famiglia a Valmy-sur-Lac, cittadina di provincia piuttosto grigia, e conta le ore che lo separano dalla fine dell'anno scolastico. Di lì a poco, infatti, non solo finiranno le lezioni, ma avrà luogo la festa del liceo, un'occasione imperdibile – così pensa Léo – per riconquistare l'ex fidanzata Valentine. Quest'anno, poi, si tratta di un evento particolarmente speciale, perché verrà organizzato in omaggio a Jessica Stein, una studentessa uccisa esattamente trent'anni prima proprio durante il ballo. Una domenica mattina accade l'impensabile: Léo non solo si sveglia nel corpo di un altro ragazzo, ma lo fa proprio nei giorni che precedono la morte di Jessica. Da questo momento, e per il resto della settimana, ogni sua giornata si svolgerà due volte. Una nel passato, in un corpo ogni giorno differente, e una nel presente. Di qui l'idea: e se ne approfittasse per impedire l'omicidio di Jessica e scoprire l'identità dell'assassino?

Salve Confine,
oggi vorrei parlarvi di un fantasy/thriller Young Adult che mi è piaciuto molto.
Si tratta di “7 giorni, 7 vite” di Natael Trapp, edito da Mondadori che ringrazio per l’invio del file digitale.

Il protagonista di questo romanzo è Léo, un adolescente come tanti, qualche amico, voti più o meno mediocri a scuola, genitori con problemi di lavoro e una ex ragazza, Valentine, assolutamente da riconquistare.
L’anno scolastico è ormai agli sgoccioli e presto arriverà il momento del ballo, momento in cui Léo ha intenzione di tornare insieme a Valentine, sebbene niente giochi in suo favore.
Il ballo di quest’anno è anche più particolare e sentito del solito, perché ricorre il trentesimo anniversario della morte di Jessica Stein, un’adolescente scomparsa nel nulla proprio la sera del ballo scolastico di trenta anni prima.
I piani di riconquista di Léo vengono inesorabilmente boicottati da un fatto piuttosto strano: una mattina il ragazzo si risveglia nel corpo e nella vita di qualcun altro, indietro nel tempo di ben trent’anni, proprio una settimana prima del ballo scolastico e quindi della morte di Jessica.
Per lui è davvero scioccante e lo sarà di più quando scoprirà che i giorni seguenti si ripeterà la stessa storia. Quando capirà che si ritrova a vivere la vite di persone molto vicine a Jessica, arriva a pensare che forse potrebbe riuscire a scoprire il mistero che per trent’anni ha avvolto la storia della ragazza e magari anche a salvarle la vita e cambiare il destino… e il futuro!

"Ecco cosa siamo: vite intrecciate, perse nello spazio e nel tempo, abbandonate nel mondo come cocci di porcellana, corpuscoli di gioia e sofferenza, speranza e tristezza, che si aggrappano come possono al presente, al passato, al futuro, cercando, bene o male, di trovarvi un significato e un po' di libertà".

Inizio col dire che è da poco uscita una serie su Netflix ispirata a questo romanzo, che io ho guardato dopo la lettura, che però è parecchio diversa dal romanzo stesso, per cui se pensate che avendo visto la serie avete anche la conoscenza del romanzo vi sbagliate: personaggi e situazioni si ribaltano o sono completamente diversi, basti dire che Léo nella serie Tv diventa Léa.
In ogni caso, ho trovato piacere nel perdermi in entrambe le versioni e sì, quella del romanzo mi è piaciuta di più, ma andiamo a capire perché.

La storia in sé, l’idea che sta alla base di questo romanzo non è poi così originale, quindi non è questo che ne fa un romanzo davvero, davvero carino da leggere.
Di viaggi avanti e indietro nel tempo e cambi di corpo, la letteratura, ma anche la filmografia, mondiale ne è piena.
Un punto a favore è sicuramente la narrazione e lo stile dell’autore, che è fresco, semplice, scorrevole, il romanzo si fa leggere con facilità e i diversi cambi temporali o di “corpo” non creano confusione, perché è tutto ben integrato nel corpo del romanzo. Léo si ritrova a vivere lo stesso giorno per ben due volte: una quando si sveglia nel corpo nuovo e una nel suo corpo. In entrambi i tempi, a un certo punto comincia a scavare, a indagare per svelare finalmente il mistero, gli avvenimenti che hanno portato alla sparizione di Jessica. Nasce in lui la necessità di salvarla dal suo destino, anche se, come vedremo, non tutto potrebbe andare liscio…

Altra cosa che mi è piaciuta molto è stata leggere la reazione del ragazzo quando si svegliava nei corpi altrui, soprattutto quando quel corpo era femminile o di qualcuno che conosce molto bene nel futuro!
Léo è proprio un bel personaggio secondo me, ci si affeziona subito a lui perché è un ragazzo come tanti, un bravo ragazzo, intelligente, che guarda oltre l’apparenza, che guarda più lontano, se così possiamo dire, e sarà proprio questa sua caratteristica che lo aiuterà a scoprire chi si è macchiato della morte della giovane ragazza, questo e la tanta compassione di cui è capace.

Il romanzo si presta tanto a una lettura da parte dei giovani, sono toccati argomenti di tendenza importanti come le discriminazioni per handicap fisici o le problematiche del mondo LGBTQ+, che offrono uno spunto di riflessione senza essere trattati in modo pesante.
Che dire, mi è piaciuto veramente anche se c’è un piccolo “ma”, giusto un neo che disturba poco ma si fa notare, cioè il fatto che alla fine, dopo colpi di scena e depistaggi abili, scopriamo chi è il colpevole ma non abbiamo la giusta portata del perché del suo gesto, lo intuiamo forse, ma anche no.
Unica cosa che avrei voluto fosse approfondita, null’altro, niente da dire per tutto il resto, ragion per cui vi invito a comprare questo libro, che è sembrato passare inosservato al mondo social ma che nasconde un grande potenziale, un romanzo piccolo piccolo ma pieno di emozioni.

Voto libro - 4.5










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Genere: Forbidden Ramance

Autrice: Deborah Fasola

12 aprile 2022

Cosa potrebbe succedere se ragazzo londinese di povere origini iniziasse a far parte della scintillante e sfarzosa vita dei nobili?

Callum Rymer ha sempre condotto una vita alla deriva, in periferia e per la strada, e mai si sarebbe aspettato che quel modo di vivere così lontano dal suo, piano piano, cominciasse a piacergli.

Tutto forse è dipeso da quegli occhi, uno paio azzurri e l'altro verde acceso, due sguardi in grado di smuovere in lui qualcosa di profondo e fargli mettere in discussione ogni cosa.

Callum, dopo l’incontro con Honor e Reid, i due nobili fratelli con i quali si ritrova a convivere, scopre quanto siano diversi l'uno dall’altra.

Buio e luce, e lui non sa più da che parte stare. 

Tre vite diverse, tre segreti da difendere, tre cuori che battono all'unisono e un solo grande errore che la notte terrà al sicuro, finché la luce non illuminerà ogni cosa, cancellando tutto.

Ma è davvero possibile dimenticare?

When The Night is Over è una storia delicata come i petali di un'orchidea bianca e intensa come le passioni più folli e impossibili. Un romanzo che insegna come degli errori possano mutare gli eventi, cambiarli e cambiare anche le persone, fino a salvarle o a perderle in ogni nuova alba.

Forse per sempre. O forse mai.


Ciao lettori,
oggi parliamo della nuova uscita “When the night is over” della scrittrice Deborah Fasola, che ringraziamo per la copia digitale del suo libro. Si tratta di un forbidden romance autoconclusivo.

Il protagonista del libro e io narrante è Callum, un ragazzo di diciotto/diciannove anni che, insieme alla madre single, ha vissuto in estrema povertà per la maggior parte della sua vita fino a che, inaspettatamente, la madre non viene invitata a vivere presso la dimora di una famiglia del ton inglese per cui avrebbe fatto la cameriera. Detto così sembra che il libro sia uno storico, ma invece è ambientato ai nostri giorni.
Il nobile che li ospita ha due figli, una ragazza e un ragazzo, Honor e Reid, che, sin da subito affascinano Callum per la loro bellezza e i loro modi. I tre sembrano respingersi come calamite invertite, ma questo è solo in superficie, perché in realtà il fascino che esercitano l'uno sull'altro presto li spingerà ad avvicinarsi e Callum sarà il volano che permetterà ai due fratelli di affrontare e vincere i loro demoni.

Il libro ha una bella trama, ma, essendo un romanzo di poco meno di 250 pagine, è stato sacrificato lo sviluppo dei personaggi a favore della narrazione. La scrittrice ci presenta tre personaggi con un bagaglio emotivo piuttosto importante, ma non ne sviluppa i profili. Risulta molto contraddittorio soprattutto Callum che, nelle prime pagine del libro è di una volgarità e un’aggressività che fanno presupporre un soggetto che a malapena sa proferire parola che non sia un grugnito e poi più avanti si scopre amante di Shakespeare e declamatore a memoria dei suoi sonetti. A maggior ragione se parla a sé stesso.

Altro elemento per me dissonante è lo stile dell'autrice, che ho trovato pretenzioso e mi ha dato l'impressione di voler essere aulico per forza, appesantendo non poco la lettura. A causa di questo ho dovuto rileggere diversi passaggi perché mi perdevo tra le parole e il senso del periodo risultava fumoso.
Sono stata combattuta sul voto finale da attribuire a questa recensione, ma ho deciso per il 3, perché a prescindere dalle mie note, la storia si fa leggere.

Voto libro - 3












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Genere: Narrativa

Autrice: Alice Oseman

12 aprile 2022

 Frances Janvier è sempre stata una “macchina da studio” con un unico obiettivo: entrare in una università d’élite. E nulla la può fermare: né gli amici, né il segreto che nasconde, neppure la sua stessa personalità. Aled Last frequenta l’ultimo anno del liceo ma ricorda a tutti un bambino piccolo che ha perso la mamma al supermercato. È timido e prende sempre voti altissimi. Quando incontra Aled, Frances scopre una nuova libertà. Per la prima volta non ha paura di essere se stessa. Frances è una ragazza, Aled un ragazzo, e, come spesso succede, i due si innamorano e… No, in effetti non va così. Frances e Aled non si innamorano affatto: collaborano a un podcast. E ottengono un inaspettato successo, che potrebbe però rivelarsi fatale per il loro rapporto. In un mondo che sembra determinato a imbrigliare le loro vite su binari già stabiliti, Frances e Aled lottano per superare le proprie paure e trovare la propria voce nel corso di un anno che cambierà le loro vite. Avranno il coraggio di mostrare a tutti chi sono veramente? Radio Silence è un romanzo di formazione che affronta con grazia i temi dell’identità, della diversità, della pressione verso il successo a tutti i costi, mostrando che ci vuole coraggio, sì, ma siamo sempre liberi di scegliere di essere chi siamo.


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