Intramoenia



Autrice: Deborah P. Cumberbatch

Genere: Contemporary romance

14 maggio 2021

Jax è uno dei migliori agenti dell’MI6.
È nato per essere un soldato, è nato per proteggere il suo Paese ed è una certezza che avverte sin nelle ossa, portandola avanti con orgoglio e dedizione.
O, almeno, è quello che pensa finché una missione non gli sconvolge interamente l’esistenza.
Finché la Terra non emette la sua sentenza.
Dopo quel giorno, dopo aver visto che cosa la mano dell’uomo è in grado di fare, Jax si perde in una spirale autodistruttiva, in una guerra dove non resterà altro che caos.
E la fine, quella che lui si augura. Quella che aspetta.
Sarabi è una donna spezzata, recisa, distrutta.
Una donna che il mondo ha deciso di punire per qualcosa che non ha mai scelto. Per un colore di pelle che deriva dallo stesso spettro da cui hanno origine tutti gli altri e che però viene disprezzato come se appartenesse all’inferno.
Dopo essere stata salvata da una voce che ha infranto l’oscurità, Sarabi non sente più nulla: è un fantasma che vaga in attesa della morte, rifuggendo qualunque contatto umano.
Dopo due anni in cui ha solo tentato di tenere insieme i pezzi, però, decide di far felice sua nonna, il suo unico appiglio per non crollare nell’abisso, e lascia Londra per ritirarsi nella loro fattoria fuori dal tempo, in cerca di un po’ di pace.
Non avrebbe mai pensato che proprio lì avrebbe di nuovo risentito quella voce.
Nelle terre isolate e umide delle campagne inglesi, due persone in guerra si ritroveranno in una clessidra scheggiata fuori dal mondo fatta di stelle e parole, pronte a combattere l’una per l’altra ancora prima di conoscersi.
Insieme a un diario arrivato dal passato, che contiene una storia che cambierà per sempre le loro vite.



Cari amici del Confine,
sono tornata per parlarvi di “Intramoenia”, il nuovo romanzo di Deborah P. Cumberbatch, autrice self della quale vi avevo già parlato in occasione della pubblicazione dei volumi della duologia “Lie Detectors” (“Ubi tu” e “Ibi ego”).
In questo romanzo ritroviamo alcuni dei personaggi della duologia, ma è un autoconclusivo e non è necessario aver letto la “Lie Detectors”.
Ci ritroviamo a Londra, alla Holland Investigation, dove incontriamo Jax Telford e Sarabi Kya Nyagawa.

"Il respiro mi si ferma in gola. Il cuore inizia a battere così veloce che lo sento colpire la mia gabbia toracica come se volesse spezzarla per andarle incontro."

Jax è un agente della MI6 di origini irlandesi. È già un anno che vive solo per il lavoro e i suoi amici/dirigenti lo hanno notato, costringendolo a prendere un periodo di aspettativa, così da spingerlo ad affrontare se stesso e gli avvenimenti che lo hanno portato a diventare chi è.
Tra i fumi dell’alcool, decide di trascorrere del tempo in una fattoria in un paese sperduto.
Sarabi ha vissuto un trauma dal quale non si è ancora ripresa, ma grazie alla terapia riesce a tornare alla fattoria di famiglia con sua nonna Wanniya e la sua lupa Humiya, i suoi punti di riferimento in ogni momento.
Qui i loro destini si incroceranno tra loro e a quello di un’altra persona.
Infatti, tra le loro storie scorre quella scritta nel “Diario di Gwendolin Gretchen Lisbeth”, una ragazza nera che vive sotto il regime nazista della Seconda Guerra Mondiale, affrontando tutte le difficoltà che il colore della sua pelle comporta.

"Ho imparato sulla mia pelle che alcune storie sono destinate a diventare granelli di sabbia, perdute all’interno di un mondo troppo debole per poterle conservare, in una clessidra che si perderà in un tempo mai esistito."

La Cumberbatch unisce ancora una volta diversi generi e diversi stili, tanto da inserire un romanzo epistolare all'interno del romanzo principale.
Troviamo un po’ di rosa, un po’ di giallo e un po’ di analisi introspettiva -e non solo- all’interno di questo romanzo in una combinazione estremamente coinvolgente, così come lo è la scelta della narrazione in prima persona a PoV alterni.
Ho tuttavia trovato alcuni tratti di analisi emotive e descrittive "di troppo", non perfettamente integrate e, a volte, ripetitive.
A parte questi dettagli, il romanzo e lo stile dell’autrice mi hanno conquistata anche stavolta: ho amato la complessità dei protagonisti, la loro caratterizzazione, pregi e difetti, punti di forza e punti deboli.
Ho molto apprezzato come l’autrice abbia trattato i molteplici temi delicati nel corso della storia e l’inserimento della cultura africana, originaria di Sarabi.
È un romanzo che lascia letteralmente senza fiato: è delicato e forte allo stesso tempo, travolgente come un tornado e, come questo, lascia una sensazione di smarrimento alla fine.
Consiglio questo romanzo a chi apprezza i romanzi storici, ma anche i contemporanei, a chi sa che esistono il bene e il male, e che non bisogna smettere di combattere per ciò che è giusto, per sé stessi e per il futuro.
Spero di avervi incuriosito e vi auguro una buona lettura.
Alla prossima!


Voto Libro - 4.5




 

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